Dai telefonini tumori all'orecchio?
Gli scienziati che affermano laumentato rischio-tumore mettono le mani avanti: vanno fatte altre ricerche. Più rischi dopo 10 anni di utilizzo.
Stoccolma - Alle loro dichiarazioni premettono che non se ne sa abbastanza e che ulteriori approfondite analisi vanno condotte prima di dire qualcosa di certo ma, in ogni caso, alcuni scienziati svedesi si sono spinti ad affermare che in certi casi l'uso del telefono mobile può rivelarsi un rischio salute.
A dirlo non sono i primi arrivati: il team di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, che in queste ore viene interpellato dai giornali di mezzo mondo, è infatti composto da scienziati di grosso calibro, basti pensare che il 40 per cento di tutta la ricerca medica svedese è coordinata da questo ente.
Ebbene, stando ad un comunicato diffuso dai ricercatori, l'utilizzo prolungato del telefonino aumenta i rischi di tumore all'orecchio, in particolare sarebbe in agguato, per chi ha lungamente sfruttato il cellulare, una patologia tumorale nota come "neuroma acustico". Si tratta di un tipo di tumore che colpisce il nervo uditivo e che cresce molto lentamente, venendo quindi tipicamente diagnosticato anche anni dopo la prima insorgenza. Il decorso raramente è letale, sebbene la crescita del tumore possa finire per creare una compressione dannosa sull'encefalo.
La ricerca svedese, destinata ad alimentare le ansie mai sopite di milioni di utilizzatori di telefonini, si basa sulle analisi condotte su 150 persone a cui è stato diagnosticato quel tipo di tumore.
Inoltre è stato presto in esame il rischio-tumore per ulteriori 600 individui, scoprendo che è quasi il doppio in chi ha iniziato ad utilizzare il telefonino da almeno dieci anni.
Ma non è tutto qui. Il rischio sale infatti di quasi quattro volte se l'utente non solo ha usato frequentemente il cellulare ma lo ha fatto accostandolo all'orecchio.
Quanto alto dunque è il rischio? Secondo i ricercatori svedesi questo tipo di patologia si riscontra in non più di una persona adulta ogni 100mila individui. Nel peggiore dei casi, dunque, il rischio sale ad uno su 25mila.
Per dimensionare nel modo esatto la situazione, comunque, va sottolineato che lo studio ha preso in considerazione l'utilizzo dei telefonini TACS e i ricercatori sono i primi ad affermare che con i GSM, cellulari digitali, i risultati raggiunti non possono essere considerati significativi. Secondo gli scienziati sono ancora molte le ricerche da eseguire prima di poter definire se i cellulari oggi più utilizzati, i GSM appunto, possono o meno costituire un rischio-salute.
Bisogna anche sottolineare che lo studio svedese è parte di Interphone, la grande ricerca avviata dall'Organizzazione mondiale della Sanità, che si focalizza proprio nell'individuazione di possibili rischi tumorali dovuti all'esposizione a campi magnetici di varia frequenza. Si tratta di ricerche condotte in Germania e nei paesi europei a maggiore densità di cellulari, come la Svezia, appunto, la Norvegia, la Danimarca e il Regno Unito.
Da parte loro, i grandi operatori di telefonia mobile hanno reagito spiegando di voler studiare a fondo i risultati ma l'associazione statunitense del settore ha voluto ricordare come gli stessi scienziati del Karolinska abbiano affermato che "non si possano trarre conclusioni da questo studio e prima che ciò avvenga ulteriori analisi, in futuri studi, devono essere compiute". Non solo, secondo l'Associazione vi sono altre ricerche, come quelle condotti in Danimarca, che non mostrano alcun rischio di maggiore incidenza di quel genere di tumore.
Fonte: (15/10/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag:
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