Sirchia, in Italia no uso autologo sangue placenta
In Italia, la conservazione ad uso autologo del sangue placentare non viene autorizzata, in quanto questa non risponde ai criteri di costo-efficacia necessari per erogare prestazioni a carico del SS
In Italia, la conservazione ad uso autologo del sangue placentare non viene autorizzata, in quanto questa ''non risponde ai criteri di costo-efficacia necessari per erogare prestazioni a carico del SSn e non risponde alle raccomandazioni dei maggiori organismi internazionali''. Lo ha precisato oggi il ministro della Salute Girolamo Sirchia, rispondendo ad un'interrogazione sul tema nel corso del Question-time alla Camera. Sirchia ha pero' sottolineato che fanno eccezione quei donatori il cui sangue puo' essere utilizzato per un fratello affetto da una malattia curabile con trapianto di cellule staminali: ''In questo caso - ha detto - l'uso familiare viene consentito e sostenuto a spese del Sistema sanitario nazionale''. Quanto al riconoscimento economico da parte del Ssn a seguito di trattamenti con unita' di cellule staminali placentari o espanse in vitro, ''sara' possibile - ha annunciato Sirchia - tramite la modifica dei livelli essenziali di assistenza da parte dell'apposita commissione nazionale, che e' gia' stata investita del problema''. Il ministro ha quindi ricordato che la legge italiana prevede che il sangue, anche quello placentare, ''debba essere trattato esclusivamente da istituzioni pubbliche o private accreditate, mentre e' vietato ai privati gestire unita' di sangue''.
Per questo motivo, ha proseguito, ''l'ordinanza ministeriale del febbraio 2004 vieta la costituzione di banche private di sangue placentare e prevede altresi' che per l'importazione e l'esportazione di tali unita' di sangue sia necessaria l'autorizzazione del ministero della Salute''. Un'autorizzazione che puo' anche essere rilasciata, ha precisato il ministro, a soggetti che a proprie spese decidano di ricorrere a banche private operanti all'estero per la conservazione di sangue placentare autologo. L'uso clinico delle cellule staminali contenute nel sangue placentare e' iniziato negli anni '90, dopo la dimostrazione che tali cellule sono in grado di ripopolare il midollo analogamente al trapianto di midollo. Succesivamente, nel '93, ha ricordato Sirchia, furono costiuite la banca di New York e quella di Milano, che operano a fini solidaristici. Ma ''da qualche anno - ha aggiunto - alcune imprese commerciali hanno appunto proposto e attuato una conservazione del sangue placentare per uso autologo, ossia della donna che ha generato il bambino donatore o della sua famiglia''. Il punto, ha sottolineato il ministro, e' che ''questa pratica viene pero' sconsigliata dai maggiori organismi internazionali, in quanto la probabilita' che il sangue placentare possa essere utilizzato da chi ne dispone la conservazione per uso autologo e' estremamente remota''. Un documento del Consiglio d'Europa del maggio 2004, inoltre, raccomanda agli Stati membri che l'istituzione di banche di sangue placentare si basi, ha concluso il ministro, ''sul principio della donazione solidaristica e volontaria, per trapianto allogenico, ovvero da non familiari, e ricerca''.
Fonte: (04/11/2004)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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