Raccolta e conservazione delle staminali cordonali
Il sangue del cordone ombelicale e ricco di cellule staminali: vere e proprie salvavita per combattere malattie del sangue molt
Il sangue del cordone ombelicale e' ricco di cellule staminali: vere e proprie salvavita per combattere malattie del sangue molto gravi. Identiche a quelle del midollo osseo possono essere trapiantate nei pazienti affetti da leucemia, anemia, talassemia e altre rare patologie. Vanno infatti a generare gli elementi fondamentali del sangue umano, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il numero di staminali presenti in un cordone e’ basso, e questo aveva fatto fino ad oggi limitare il loro uso su pazienti sotto i 40 kg. Sui bambini, il rapporto peso corporeo e quantita' di staminali, era l'unico che dava buoni risultati. Recenti scoperte per la loro espansione e la loro moltiplicazione in vitro, come pure studi in cui e' stata provata la loro efficacia sugli adulti, rivoluzionano anche questo aspetto, e cosi' anche il limite del loro utilizzo. Nei 12 anni della loro storia hanno visto un crescendo di successi. Il primo e’ stato eseguito nel 1992 in Francia, nell'ospedale Saint Louis di Parigi, su un bambino con una forma di anemia ereditaria. Oggi questa tecnica e' ormai consolidata, e banche di cellule prelevate dal cordone sono attive in tutto il mondo. Alcune sono pubbliche ed inserite in un circuito internazionale. Altre, sono private. La raccolta e' molto semplice. Al momento del parto occorre un semplice kit di sterilizzazione in cui inserire il cordone, che deve essere inviato nei centri che prelevano e isolano le cellule staminali e le conservano sotto azoto. L'alternativa e' quella di far finire il tutto nei rifiuti biologici della sala parto. Una donna in gravidanza occorre si informi presso il proprio ginecologo e la struttura dove ha in programma di partorire se questa e' attrezzata per la raccolta, per segnalare la sua richiesta. Purtroppo, nonostante i successi dei trapianti, e il riconoscimento unanime sull'importanza di queste cellule, in Italia non tutti gli Ospedali e le Cliniche sono predisposti per farlo. E anche nelle strutture attrezzate, non sempre e' un servizio segnalato e suggerito da medici e infermieri. In Italia e' molto attiva l'Adisco, associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale.
Sul suo sito Internet e' possibile consultare una sorta di mappa dei centri in cui e' possibile fare la donazione: http://www.adisco.it/.
Le banche pubbliche
Le sacche di sangue placentare conservate nelle banche pubbliche nel mondo sono oltre 170 mila, custodite in 37 banche presenti in 21 Paesi. La Banca di sangue del cordone ombelicale italiana -Cordon Blood Bank- e' stata fondata a Milano nel 1993, ed e' stata una delle prime al mondo insieme a quelle di New York e di Duesseldorf. Nel 1995 e' stato creato il Grace (Gruppo per la raccolta e Amplificazione delle Cellule Ematopoietiche), una rete internazionale che permette di trovare il donatore grazie a un ricco archivio informatico collegato con i registri di donatori di midollo o di sangue placentale di tutto il mondo.
In Italia con un'ordinanza del ministero della Salute del 11 gennaio 2002, e rinnovata il 25 febbraio 2004, si vieta di conservare in strutture private il sangue del cordone ombelicale e se ne proibisce anche l'uso autologo. Il Tar del Lazio con una sentenza del dicembre 2002 ha confermato la "legittimita'" della norma: "in mancanza di una legge che espressamente disponga altrimenti, il donante non ha alcun diritto a destinare l'uso delle cellule a vantaggio suo, o di altri suoi familiari". Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia ha precisato alla Camera dei Deputati, la situazione normativa: "In Italia, non viene autorizzata la conservazione ad uso autologo, in quanto essa non risponde ai criteri di costo ed efficacia necessari per erogare prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale e non risponde alle raccomandazioni dei maggiori organismi internazionali. Fanno eccezione i donatori il cui sangue puo' essere utilizzato per un fratellino affetto da una malattia curabile con trapianto di cellule staminali: in questo caso, l'uso familiare e' consentito ed e' sostenuto a spese del servizio sanitario nazionale. Va inoltre ricordato che la legge italiana prevede che il sangue, cui appartiene anche il sangue placentare, debba essere trattato esclusivamente da istituzioni pubbliche o private accreditate; mentre e' fatto divieto ai privati di gestire unita' di sangue. Per questo motivo l'ordinanza ministeriale del 25 febbraio 2004 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 18 marzo 2004), vieta la costituzione di banche private di sangue placentare e prevede, altresi', che per l'importazione e l'esportazione di queste unita' sia necessaria l'autorizzazione del ministero della Salute. Tale autorizzazione, peraltro, puo' essere rilasciata a soggetti che a proprie spese decidano di ricorrere a banche private operanti all'estero per la conservazione di sangue placentare autologo, allorquando non ricorrano le indicazioni affinche' questi campioni possano essere conservati presso le banche italiane". Ordinanza 25 febbraio 2004 - Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale. (GU n.65 del 18-03-2004)
Le banche private all'estero
All'estero esistono molte banche private che conservano a pagamento le staminali del sangue del cordone ombelicale, e un po' tutte hanno dei siti Internet in cui illustrano e promuovono i loro servizi. I prezzi si aggirano dai 1.000 ai 2.500 Usd per l'invio di un kit per la raccolta del cordone che deve essere inviato alla banca nel giro di 20 ore, dove verra' congelato. Sono inclusi nel prezzo gli esami iniziali e i trattamenti per la conservazione. Poi occorrono dai 95 ai 100 Usd all'anno.
Cord blood registry (http://www.cordblood.com/index.asp), CorCell (http://www.corcell.com), Vita 34 (http://www.vita34.de/), Viacord (http://www.viacord.com/), sono solo alcuni esempi di banche private.
Fonte: (10/12/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag:
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banche staminali
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