CNB, no medicine alternative a bimbi e casi gravi
No al ricorso alle medicine alternative, dallomeopatia alla pranoterapia, per i bambini ed i soggetti incapaci di esprimere un consenso libero e informato, tranne che nei casi di disturbi lievi e a p
No al ricorso alle medicine alternative, dall'omeopatia alla pranoterapia, per i bambini ed i soggetti incapaci di esprimere un consenso libero e informato, tranne che nei casi di disturbi lievi e a possibile remissione spontanea. Lo stop arriva dal Comitato nazionale di bioetica (Cnb) che, in un documento approvato all'unanimita', boccia il ricorso a tali terapie anche nel caso di patologie ''sicuramente gravi''. Il consenso libero e informato del paziente, ha spiegato oggi il presidente del Cnb Francesco D'Agostino presentando il documento nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, ''rappresenta dunque la condizione fondamemtale per il ricorso alle cosiddette medicine alternative''. Con tale espressione, si precisa nel documento, il Cnb si riferisce esclusivamente a pratiche ''la cui efficacia non e' accertabile con i criteri adottati dalla medicina scientifica, quali la pranoterapia, la medicina ayurvedica, l'omeopatia, la medicina tradizionale cinese e quella tibetana, la cromoterapia, i fiori di Bach''. Il Comitato tiene pero' a precisare che ''queste esperienze meritano comunque attenzione e rispetto'' e che ''il diritto all'autonomia e alla liberta' di cura e' infatti un diritto primario di tutti i cittadini''. Il documento pone comunque dei paletti precisi: ''Innanzitutto - ha detto D'Agostino - chi pratica le medicine alternative deve essere un medico con un titolo pubblico e riconosciuto; inoltre, la condizione essenziale resta il consenso libero e informato del paziente a queste pratiche''. Dunque, ha aggiunto il presidente del Cnb, ''il medico ha il dovere di spiegare adeguatamente al paziente i limiti ed i pregi sia della medicina scientifica sia di quella alternativa cui il paziente vuole ricorrere''. Ed ancora: ''Il paziente va anche informato del fatto - ha detto D'Agostino - che un eventuale ricorso alla medicina alternativa significa, in alcuni casi, rimandare una diagnosi e l'inizio di una terapia scientifica che, per varie patologie, potrebbe avere molte piu' probabilita' di successo''. Dal momento che ''l'unica legittimazione etica per il ricorso a tali pratiche - ha inoltre affermato il presidente del Cnb - e' il consenso libero e informato, ne consegue che il medico non debba prescrivere tali terapie alternative a carico di soggetti incapaci di elaborare un libero consenso, come nel caso dei bambini, ad eccezione di situazioni semplici che potrebbero anche avere una remissione spontanea come le micropatologie infantili''.
E' comunque indubbio, secondo il Cnb, che ''in alcune circostanze, in particolare nel caso di forme morbose non gravi o di pazienti ipocondriaci o in fase di terapia palliativa - si sottolinea nel documento - appaia giustificato ricorrere alla somministrazione di sostanze o all'esecuzione di pratiche scientificamente non convalidate, a condizione che il paziente, competente e informato, lo richieda espressamente''.
Il Comitato all'unanimita' ribadisce pero' che nel caso di situazioni ''sicuramente gravi, per le quali esistono rimedi conosciuti ed efficaci, non appare in alcun caso lecito, ne' giuridicamente ne' deontologicamente e bioeticamente, che il medico non effettui gli accertamenti richiesti dalla medicina scientifica e non ponga in essere ogni sforzo per chiarire al paziente le conseguenze di un suo eventuale rifiuto di quelle cure che tale medicina giudica utili o addirittura indispensabili''. In tali casi, e' dunque la posizione espressa dal Cnb, ''le pratiche mediche non fondate scientificamente non possono sostituire quelle della medicina scientifica''. Ma i paletti posti dal documento non vogliono tuttavia rappresentare una posizione di chiusura aprioristica verso il mondo delle medicine alternative. A chiarirlo e' lo stesso D'Agostino: ''E' infatti auspicabile che, nella loro autonomia - ha affermato - universita' ed enti di ricerca promuovano le condizioni per approfondire la conoscenza delle medicine alternative sotto tutti i punti di vista, anche se questo - ha concluso - non deve significare attivare ad esempio degli insegnamenti separati, poiche' la medicina e' unica e anche la formazione del medico deve essere unitaria''.
Le medicine alternative, se scelte dal paziente, non devono pero' essere a carico del Sistema sanitario nazionale. Lo afferma il Comitato nazionale di bioetica (Cnb) nel documento 'Le medicine alternative e il problema del consenso informato' presentato oggi a palazzo Chigi. ''Il Cnb e' dell'opinione che - si precisa nel documento - se un paziente, adeguatamente informato, intende espressamente rinunciare alle terapie della medicina scientifica e ritiene piuttosto di avvalersi delle indicazioni terapeutiche di una medicina alternativa prescrittagli da un medico, i costi delle preparazioni e delle prestazioni fornite non debbano essere posti a carico del Servizio Sanitario Nazionale''. La posizione del Comitato e' dunque chiara: ''Fino a quando le medicine alternative non otterrano un riconoscimento istituzionale, dagli organi scientifici preposti - ha commentato il presidente del Cnb Francesco D'Agostino - non potranno rivendicare il ruolo pubblico che rivendica invece la medicina scientifica, cosi' come, ad esempio, il pellegrinaggio ad un monastero, con indubbi benefici psicologici su un paziente, non puo' pero' essere incluso nelle pratiche ritenute rimborsabili da parte del Servizio sanitario nazionale''. Infine, dal presidente del Cnb arriva anche un appello ''all'onesta' intellettuale'' rivolto ai medici che praticano le medicine alternative: ''La nostra richiesta a tali medici - ha affermato - e' che facciano un gesto di onesta' intellettuale: oltre a fornire al paziente tutte le notizie4 sui pregi delle medicine alternative, forniscano anche tutte le informazioni che contraddicono la loro utilita' in modo che il paziente, messo di fronte ad un'informazione davvero completa ed esauriente - ha concluso D'Agostino - possa fare la propria scelta nel modo piu' libero e consapevole possibile''
Fonte: (21/03/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
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