Epatite C, terapia 'veloce' vince virus in 3 mesi
E tutto italiano il nuovo approccio terapeutico veloce contro lepatite C che, utilizzando i farmaci tradizionali contro la malattia, riesce a liberare dal virus alcuni pazienti portatori di 2 de
E' tutto italiano il nuovo approccio terapeutico ''veloce'' contro l'epatite C che, utilizzando i farmaci tradizionali contro la malattia, riesce a liberare dal virus alcuni pazienti portatori di 2 delle 6 particolari versioni del virus in meta' del tempo: tre mesi contro i sei della terapia tradizionale. La ricerca, pubblicata nel New England Journal of Medicine e presentata oggi a Roma in una conferenza stampa, e' stata condotta su 283 pazienti reclutati in 12 centri italiani del Centro-Sud dal Gruppo AL-Liver (Apulo-Lucano liver), coordinato da Alessandra Mangia, della ''Casa Sollievo della Sofferenza'' di San Giovanni Rotondo. ''Il nuovo approccio terapeutico - ha detto Alessandra Mangia, responsabile dello studio - si e' dimostrato efficace nei pazienti con i genotipi 2 e 3 del virus dell'epatite C'', che corrispondono al 30-35% dei casi complessivi di epatite C in Italia. Le conseguenze positive di una terapia dai tempi dimezzati, ha osservato l'esperta, si fanno sentire sia sulla riduzione degli effetti collaterali, sia sui costi per il Servizio sanitario nazionale. Poter avere a disposizione una terapia che dura la meta' dl tempo rispetto a quella tradizionale significa poter ridurre i costi sia per il Servizio sanitario nazionale sia per i cittadini, ha osservato il direttore del Centro di economia sanitaria dell'Istituto farmacologico ''Mario Negri'', Livio Garattini.
Basti pensare che una settimana di cura anti-epatite C a base di farmaci a lento rilascio, come interferone peghilato alfa-2b e ribavirina, costano circa 300 euro alla settimana, senza calcolare i costi indiretti dovuti alle assenze dal lavoro e agli esami diagnostici necessari per seguire i pazienti durante la terapia. La terapia ''veloce'' e' vantaggiosa anche nel ridurre gli effetti collaterali. Le terapie, ha detto Alessandra Mangia, ''possono dare anemia, depressione, un grande senso di debolezza. Si segnalano anche tentativi di suicidio indotti sia dalla depressione, sia dai cambiamenti nello stile di vita imposti dalla malattia''. L'epatite C e' un'epidemia silenziosa, i cui portatori sono stimati in circa il 3% della popolazione italiana, con 500-600 nuovi casi l'anno. Ma probabilmente le cifre reali sono piu' alte, visto che in alcune aree si sono raggiunti tassi del 12% e addirittura del 16%. I piu' colpiti sono gli adulti di oltre 60 anni e l'infezione e' particolarmente diffusa nel Sud, con punte del 60%. Il virus e' anche direttamente legato alla comparsa di gravi malattie del fegato, come la cirrosi (responsabile di 10.000 morti l'anno) e i tumori epatici (11.000 morti l'anno). Si calcola infatti che il virus dell'epatite C sia presente nel 72% dei casi di cirrosi e nel 76% degli epatocarcinomi.
Fonte: (23/06/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
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