Cellule staminali per curare la Sclerosi Multipla
Uno studio del San Raffaele ha mostrato una nuova funzione delle cellule staminali neurali adulte: in una sperimentazione condotta sui topi i ricercatori hanno osservato che le staminali proteggono il
Uno studio del San Raffaele ha mostrato una nuova funzione delle cellule staminali neurali adulte: in una sperimentazione condotta sui topi i ricercatori hanno osservato che le staminali proteggono il sistema nervoso centrale dai danni dell'infiammazione caratteristica di malattie come sclerosi multipla, tumori cerebrali, traumi midollari e ictus, agendo come potenti “farmaci” naturali che bloccano l'infiammazione. ROMA - La ricerca dell'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele e dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, condotta sotto la direzione di Gianvito Martino e realizzata in collaborazione con l'Università degli Studi di Verona con il gruppo della dottoressa Gabriela Costantin, è pubblicata su Nature, la più autorevole testata scientifica del mondo. Lo studio è stato possibile grazie ai finanziamenti oltre che della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) e del Ministero della Salute italiano, di due organizzazioni statunitensi National Multiple Sclerosis Society (NMSS) e The Myelin Project (TMP). Lo studio, condotto su topi affetti da una forma particolare di sclerosi multipla, chiamata recidivante-remittente, ha dimostrato come le cellule staminali neurali “uccidano” le cellule del sangue che causano lo stato infiammatorio e “risparmino” invece le cellule sane presenti nei tessuti nervosi infiammati. Una sorta, quindi, di “farmaco” anti-infiammatorio naturale poiché proviene dallo stesso tipo di organismo dove sarà poi iniettato. Nella sperimentazione le cellule staminali neurali adulte, senza aver subito alcun tipo di manipolazione precedente in vitro, sono state trapiantate nei topi attraverso una semplice iniezione endovenosa.
Arrivate nel corpo dell'ospite le cellule staminali neurali non solo non si sono disperse ma hanno trovato naturalmente la strada, attraverso la circolazione sanguigna, verso le aree del cervello e del midollo spinale infiammate, anche se numerose e lontane tra loro. Una migrazione selettiva spiegata dal fatto che le cellule staminali neurali presentano sulla loro superficie delle molecole, chiamate “molecole di adesione” e “recettori per chemiochine”, che svolgono una funzione paragonabile a quella del velcro utilizzato nei vestiti. Le cellule infiammatorie, infatti, producono i contro-recettori delle “molecole velcro”, che consentono alle cellule staminali neurali adulte di trovare la strada per raggiungerle e di aderire selettivamente a loro. Questa migrazione “naturale” permetterebbe, in malattie che riguardano contemporaneamente più zone del cervello e del midollo spinale, di superare il problema, che si è finora sempre manifestato nei trapianti di cellule staminali, di raggiungere tutte le diverse zone interessate. Arrivate in queste particolari aree le cellule staminali hanno “provocato la morte” delle cellule infiammatorie e non delle cellule sane presenti. Le cellule staminali neurali rispondono, infatti, a particolari molecole prodotte dalle stesse cellule infiammatorie del sangue e aumentano la produzione di alcune sostanze che producono un segnale che induce le cellule infiammatorie a morire. Risultato di questo meccanismo: il tessuto nervoso viene preservato dal danno e le manifestazioni della malattia risultano significativamente attenuate. Uno degli aspetti più innovativi dello studio è stato osservare come le cellule staminali, una volta arrivate nelle aree colpite dall'infiammazione, non si siano trasformate in cellule adulte. Si tratta di un fenomeno molto raro poiché la funzione principale delle cellule staminali infatti è quella di sostituirsi alle cellule che, nel normale ricambio cellulare dei tessuti degli esseri viventi, muoiono, trasformandosi in cellule adulte dello stesso tipo. Le caratteristiche delle cellule staminali, ovvero la possibilità di trasformarsi in cellule adulte e “rimpiazzare” le cellule che hanno concluso il loro ciclo vitale, hanno da alcuni anni suggerito l'idea di effettuare trapianti di cellule staminali nel sistema nervoso centrale allo scopo di riparare i tessuti danneggiati. Questa possibilità terapeutica è comunque complessa e fino ad ora le staminali neurali provenienti dal cervello adulto sono state utilizzate solo a livello pre-clinico e mai in pazienti affetti da malattie neurologiche. Le cause di questa difficile trasferibilità nell'uomo dei risultati della ricerca pre-clinica sono molteplici: non è facile, infatti, indurre in laboratorio la trasformazione delle cellule staminali del cervello in specifiche cellule figlie da trapiantare che siano in grado di integrarsi in maniera stabile e funzionale nel cervello malato.
Fonte: (18/07/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
Sclerosi
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