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Usa pronti al primo di faccia, ospedale cerca paziente


Tutto pronto, negli Stati Uniti, per il primo trapianto di faccia. Dopo anni di dibattiti sulla fattibilita di questintervento e sulle implicazioni etiche, la Cleveland Clinic, il primo ospedale ad ap

Tutto pronto, negli Stati Uniti, per il primo trapianto di faccia. Dopo anni di dibattiti sulla fattibilita di questintervento e sulle implicazioni etiche, la Cleveland Clinic, il primo ospedale ad approvare questa tecnica pionieristica lo scorso autunno, sta cercando il primo paziente da sottoporre a trapianto del viso.
Quando si nomina un trapianto di faccia - afferma Maria Siemionow, a capo del dipartimento di ricerca in chirurgia plastica della Cleveland Clinic - la gente pensa che sia una questione di vanita: qualcuno che sta bene, se ne andrà in giro con il viso di un altro. Ma la comunita scientifica - sottolinea - sa che questo e un importante passo avanti per i pazienti che hanno subito un trauma.
Nel 99, quando i chirurghi delluniversita di Louisville eseguirono il primo trapianto di mano negli Usa, sostituire il viso era gia una possibilita teorica. La Siemionow, 55 anni, cresciuta in una cittadina fra Varsavia e Berlino, e convinta che a maggior ragione oggi si possa eseguire il trapianto di faccia: una sfida formidabile, lo sa bene. Richiede una serie di interventi con equipe di specialisti che si danno il cambio in piu di una sala operatoria.
La faccia da trapiantare deve essere rimossa da un cadavere, con lepidermide, i nervi e il grasso, e poi riattaccata ai vasi sanguigni e ai nervi del paziente, a cui e stato rimosso il tessuto facciale: 15 ore di operazioni delicate, forse anche di piu. Dopo il trapianto, la sfida si fa ancora piu difficile, soprattutto nei primi mesi: il rischio di rigetto e piu elevato che dopo aver aver ricevuto il fegato o un rene e i pazienti devono assumere farmaci immunosoppressori, per molti anni. Farmaci che possono costare anche 1.000 dollari al mese e alla lunga aumentano il rischio di tumori o infezioni letali. A questo si aggiungono numerosi dilemmi etici. Soprattutto per i primi pazienti i rischi saranno elevati, ma come possono persone normali e soprattutto un medico dire no, non puoi essere trapiantato a chi e sfigurato?, si chiede la chirurga sul New York Times.

Fonte: AdnKronos (27/07/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: trapianto, faccia
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