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Sperimentazione su traferimento embrionale singolo in Gb
Uk: trasferire un solo embrione per evitare rischiosi parti plurigemellari
Gb valuta possibilita' di trasferire 1 solo embrione alla volta: trasferire un solo embrione alla volta per evitare gravidanze plurigemellari e maggiori rischi per mamma e bebè. È quanto sta valutando - sul fronte della fecondazione medicalmente assistita - l'Human Fertilisation and Embriology Authority (Hfea) in Gran Bretagna, vagliando la possibilità di seguire la strada tracciata da altri Paesi del Vecchio Continente.
Le cliniche del Regno Unito, infatti, trasferiscono solitamente due o tre embrioni alla volta. Ma è opinione di molti camici bianchi che ciò si traduca in un maggior numero di nascite gemellari e in più rischi per mamme e piccoli. Nei gemelli c'è, denunciano, un rischio più alto di paralisi cerebrale e maggiori probabilità di morte post-nascita. Ecco perché le nascite trigemellari generano maggiori costi per le famiglie e per il sistema sanitario nazionale (Nhs).
L'Hfea spiega, ad esempio, che la cura di tre gemelli nel primo anno di vita può costare fino a 10 volte di più di quella di un unico figlio. Ma, tra il 2002 e il 2003, solo il 9,1% degli interventi in vitro nel Regno Unito ha visto il trasferimento di un solo embrione, mentre poco più di tre quarti sono stati realizzati trasferendo due embrioni.
I tre quarti delle nascite seguite a interventi di fecondazione medicalmente assistita hanno dato alla luce un solo bebè, il 23,6% due gemelli e lo 0,2% tre fratellini.
Per questo, nel gennaio dello scorso anno, l'Hfea ha lanciato un programma che limitava le cliniche di Pma a trasferire due embrioni alla volta alle donne sotto i 40 anni d'età, e un massimo di tre embrioni alle over 40 che, a causa degli anni e della conseguente perdita di fertilità, hanno biologicamente più difficoltà nel restare incinte.
L'Hfea ha preannunciato che ascolterà esperti e organizzazioni professionali, oltre ad associazioni di pazienti. “Sappiamo che i rischi maggiori in questo tipo di trattamento - ha sottolineato Angela McNab, dell'Hfea - sono legati proprio alle nascite multiple. Vogliamo che i risultati, per chi si sottopone a questa pratica, siano più vicini possibile a quelli di chi ottiene un figlio in modo naturale”.
La posizione dell'Hfea è vista con favore dal Royal College of Obstetricians and Gynaecologists. “Già 10 anni fa - ha ricordato la portavoce di ostetriche e ginecologi - avevamo fortemente sostenutola necessità di impiantare due embrioni alla volta, e, più recentemente, il trasferimento di un unico embrione. Ora c'è l'esperienza di Paesi quali la Finlandia, la Svezia, il Belgio e l'Olanda dove l'introduzione dell'obbligo di trasferire un solo embrione alla volta è stata associata a una profonda riduzione delle nascite gemellari, ma senza diminuzione dei tassi di successo per chi si sottopone a queste tecniche”.
“Molte coppie - sottolinea tuttavia Clare Brown, a capo dell'Infertility Network UK - preferiscono correre il rischio di avere una gravidanza plurigemellare perché, a causa dei costi da sostenere, possono permettersi un solo ciclo di Pma. E, da questo punto di vista, c'è una forte lacuna da parte del Nhs che non ha costituito un fondo ad hoc per il trattamento della sterilità. Le coppie continuano a credere che trasferire più embrioni dia loro maggiori possibilità di avere finalmente la famiglia che desiderano. Ecco perché in molti preferiscono rischiare, piuttosto che arrendersi all'idea di non avere un bambino”.
Fonte: (01/08/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
fecondazione assistita,
tasferimento embionale,
embr
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