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Le basi genetiche dei ritmi circadiani


I cicli circadiani variano sostanzialmente da individuo a individuo

Tutti sappiamo che esistono individui mattutini e persone che preferiscono far tardi la notte. La variazione dei ritmi circadiani individuali, oltre che aneddotica, è un fatto verificato sperimentalmente. Ma finora per studiare sistematicamente le differenze circadiane (e dunque per chiarirne le eventuali cause genetiche) gli scienziati dovevano affidarsi a osservazioni prolungate del comportamento. Il lungo periodo di osservazione necessario per identificare le variazioni del ritmo circadiano negli esseri umani ha costi proibitivi ed è estremamente faticoso.
Per aggirare queste limitazioni tecniche, Ueli Schibler dell'Università di Ginevra e colleghi descrivono sulla rivista "PLoS Biology" un nuovo metodo per misurare i cicli circadiani in coltivazioni di cellule di mammifero provenienti da tessuti diversi dal nucleo suprachiasmatico.
I ricercatori hanno prelevato campioni di pelle da esseri umani e hanno infettato le colture tissutali con un virus progettato per esibire un segnale fluorescente quando un determinato gene circadiano risulta espresso. Grazie alla sensibilità di questo metodo, Schibler e colleghi hanno confermato che, sia per gli uomini che per i topi, i ritmi circadiani variano sostanzialmente da individuo a individuo: ciò suggerisce che anche la genetica dell'orologio biologico differisce parimenti da persona a persona.
A differenza del reale ritmo di un individuo, però, il ritmo di una cultura cellulare non varia in base ai cambiamenti di esposizione alla luce o alle abitudini del sonno. I ricercatori avvisano dunque che il loro metodo può indicare differenze nei ritmi circadiani ma non può misurare direttamente il segnale proveniente dal coordinatore centrale dei ritmi circadiani nel cervello, il nucleo suprachiasmatico.
S. A. Brown, F. Fleury-Olela, E. Nagoshi, C. Hauser, C. Juge, et al., "The period length of fibroblast circadian gene expression varies widely among human individuals". PLoS Biol 3(10): e338 (2005).

Fonte: Le Scienze (30/09/2005)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: ritmi, circadiani, cervello
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