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Il consumo di prodotti avicoli e' assolutamente sicuro

Influenza polli


E' polemica sulle presunte raccomandazioni da parte dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di non consumare uova crude e cuocere bene la carne di volatili per evitare qualunqu

E' polemica sulle presunte raccomandazioni da parte dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di non consumare uova crude e cuocere bene la carne di volatili per evitare qualunque rischio di contagio dal virus dell'influenza aviaria. Raccomandazioni pubblicate oggi, come anticipazione, dai quotidiani Financial Times e Frankfurter Allgemeine Zeitung, ma che la stessa Efsa si e' affrettata a correggere: Tali informazioni, ha precisato l'Agenzia, ''sono state estrapolate dal loro contesto''.
Il chiarimento e' arrivato gia' nella tarda serata di ieri dal portavoce Efsa Anne Laure Gassin: ''L'Efsa - ha spiegato - ricordera', a titolo precauzionale, i consigli di base di igiene alimentare che esistono gia' per ridurre i rischi di diffusione della salmonella o di altri germi, nel caso in cui l'influenza aviaria dovesse entrare nella catena alimentare. Situazione - ha sottolineato - che non esiste attualmente''. Gassin si e' poi ''rammaricata della confusione'' che si e' creata, mentre l'obiettivo dell'Agenzia era quello di ''rassicurare i consumatori ricordando le regole di igiene in caso di rischi sanitari: ossia la cottura degli alimenti come carni e uova''. Poi, con una nota ufficiale, e' sempre l'Efsa a ribadire che ''non c'e', ad oggi, alcuna prova che suggerisca che l'influenza aviaria possa essere trasmessa agli esseri umani attraverso il consumo di cibi e specificatamente di pollame ed uova'', ribadendo tuttavia che resta invariato il consiglio da lungo tempo valido per la sicurezza alimentare, secondo il quale i prodotti avicoli devono essere ''adeguatamente cucinati per proteggere i consumatori dalla possibile presenza di salmonella ed altri organismi''.
Ma le precisazioni dell'Agenzia non sono bastate a frenare le polemiche.
La prima reazione e' stata quella del ministro della Salute, Francesco Storace, che questa mattina ha inviato al direttore Efsa Geoffrey Podger, e per conoscenza al commissario europeo alla Sanita' e alla Sicurezza del consumatore Kyprianou, una lettera di protesta per i messaggi sul "presunto" parere. Nel documento il ministro spiega di ritenere "doveroso un messaggio pubblico di scuse per l'immotivato allarme ingenerato nei consumatori, per il danno provocato ai produttori e per l'attacco alla credibilita' di quelle istituzioni seriamente impegnate in una minuziosa opera di controllo. Tra i compiti di una direzione scientifica - si legge - non vie e' quello di minare il lavoro di tutela della salute che si sta compiendo''. Indignata anche la reazione dell'Unione nazionale avicoltori (Una), per bocca del presidente Aldo Muraro: "Il governo italiano deve esigere immediatamente le dimissioni del direttore scientifico dell'Agenzia Herman Koeter. Siamo di fronte ad una situazione intollerabile: Il compito dell'Efsa e' di informare correttamente i consumatori sulla sicurezza alimentare e sugli eventuali rischi legati a cibi e bevande. Le raccomandazioni e la parziale smentita da parte dall'ufficio stampa dell'Efsa - ha sottolineato Muraro - creano invece incertezza e aumentano la psicosi verso prodotti che non sono affatto dannosi per la salute umana. La credibilita' dell'Efsa viene messa in discussione. Inoltre, l'allarmismo suscitato dall'Agenzia e' ingiustificato perche' il consumo di prodotti avicoli italiani e' assolutamente sicuro''. La parziale smentita dell'Efsa non ha convinto neppure le associazioni dei consumatori. L'Aduc ha infatti chiesto le dimissioni del presidente dell'organizzazione, mentre Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc hanno sottolineato l'esigenza di risposte ''chiare e corenti''. Per i consumatori, e' il richiamo delle associazioni, e' di ''primaria importanza che vi sia un'univocita' di pensiero da parte della Comunita' scientifica su cio' che va fatto ed evitato in tema di sicurezza alimentare''. Ma, al contrario, ''accade di ricevere informazioni contrastanti - e' la protesta dei consumatori - anche a distanza di un giorno''.

Fonte: Ansa (27/10/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: aviaria, polli, alimentazione
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