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L'ormone GH contro infezioni post trapianto

Linfociti


E nell'ormone della crescita la nuova frontiera contro il rigetto post trapianto. Almeno secondo un gruppo di scienziati del Massachusetts General Hospital.
La teoria statunitense, pubblicata

E nell'ormone della crescita la nuova frontiera contro il rigetto post trapianto. Almeno secondo un gruppo di scienziati del Massachusetts General Hospital.
La teoria statunitense, pubblicata su New Scientist, parte da una considerazione: i farmaci immunosopprossori, somministrati ai pazienti per evitare il rigetto dopo un trapianto, aumentano il rischio di infezioni e cancro. Il gruppo, avviando una prima fase sperimentale sui suini, spera di usare l'ormone della crescita (GH) per attivare la ghiandola del timo, organo del sistema linfatico situato dietro lo sterno, che serve alla formazione di linfociti T, soldati del sistema immunitario.
Questa ghiandola, però, assolve al suo compito soprattutto in età prepuberale. Testosterone ed estrogeni, infatti, ne riducono progressivamente lattività. Partendo da queste osservazioni gli esperti, coordinati da David Sachs, suggeriscono di interrompere temporaneamente l'attività degli ormoni sessuali attraverso il Lupron, una versione sintetica del GH. In questo modo si vuole riattivare il timo e poi sottoporre lanimale a un trapianto di rene, quindi alla terapia anti rigetto a base di farmaci immunosoppressori per 15 giorni.
Secondo le previsioni degli scienziati, durante questo intervallo di tempo i linfociti T prodotti dal timo dovrebbero iniziare a interagire con le nuove cellule dellorgano impiantato. Dopo qualche mese, la terapia ormonale dovrebbe essere interrotta e, a questo punto, la speranza degli scienziati è che l'organismo sia in grado di riconoscere lorgano senza alcun bisogno di terapia anti rigetto.

Fonte: AdnKronos (10/01/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: GH, rigetto, trapianto, Lupron
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