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Il testamento biologico, da Veronesi

Istituto Europeo di Oncologia


Istituire un registro italiano per il testamento biologico su modello dei living will registry americani, di cui si farà garante un comitato di giuristi che condividono gli obiettivi della fondazione

Istituire un registro italiano per il testamento biologico su modello dei living will registry americani, di cui si farà garante un comitato di giuristi che condividono gli obiettivi della fondazione Umberto Veronesi. A presentare liniziativa, questa mattina a Roma, è stato lo stesso oncologo ed ex ministro della Sanità, Umberto Veronesi, che suggerisce listituzione del registro per le volontà anticipate, appunto il testamento biologico.
Nei Paesi dove questa possibilità esiste ed ha una sua normativa -dice Veronesi- ladesione della popolazione è forte. Negli Stati Uniti, i primi a regolamentare il living will (in California già nel 1976) si parla del 15% della popolazione. In Germania, dove la legislazione è più recente -continua Veronesi- siamo già fra l8 e il 10%. Le previsioni per lItalia sono difficili ma vale la pena ricordare che non più di un mese fa lEurispes ha diffuso i risultati di un sondaggio sulleutanasia, una scelta ben più controversa rispetto al testamento biologico, in base al quale in Italia i cattolici sarebbero per il 38% favorevoli e per il 48% contrari.
Fra i non cattolici il 69% si è dichiarato favorevole e il 18,6% contrario, con una percentuale generale di indecisi di poco più del 12%.
Non dobbiamo aspettare la prossima Eluana Englaro o unaltra Terry Schiavo - dice ancora lex ministro della Sanità - per riaprire il dialogo sullaccanimento terapeutico e sul testamento di vita.
Secondo il gruppo di esperti giuristi che collabora con la Fondazione Veronesi, tra cui Guido Alpa, Luigi Balestra, Salvatore Patti e Pietro Rescigno, attraverso il testamento biologico un individuo può liberamente indicare i trattamenti sanitari che intende ricevere o a cui intende rinunciare, nel caso non sia più in grado di prendere decisioni autonome. Viviamo in una società pluralistica - riprende Veronesi - multietnica e multiconfessionale, dunque è impossibile stabilire una autorità morale che vada bene per tutti. I giuristi, oggi, devono riflettere su questo dato e agire per il futuro. Anche perchè in tutta Europa il testamento biologico, quando non leutanasia, è già disciplinato e tutelato dalla legge. Limportante - sottolinea - è che si tratti di una espressione di volontà sempre modificabile da chi la manifesta, per essere rispondente alle effettive ultime volontà del paziente.
Dunque il testamento biologico non va confuso con leutanasia - spiega Maurizio de Tilla, presidente della Cassa nazionale forense - che è invece la richiesta esplicita e cosciente del malato di porre fine alla propria esistenza.

Fonte: Ansa (02/03/2006)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: testamento, Veronesi
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