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A Boston si studia un tessuto ingegnerizzato capace di sostiture i pacemaker

I pazienti che soffrono di disturbi dello stimolo elettrico che regola il battito cardiaco vengono trattati con l’impianto di un pacemaker; tuttavia, per quanto affidabili, queste apparecchiature sono esposte al rischio di guasti, un’evenienza che si verifica più frequentemente nei bambini piccoli e piccolissimi, che possono dover subire diversi reimpianti.
I ricercatori del Children's Hospital di Boston stanno cercando di creare un tessuto elettroconduttivo per il cuore a partire da cellule del paziente stesso, ingegnerizzate in modo da svolgere la funzione di pacemaker.
Nel cuore normale l’impulso elettrico passa dapprima per gli atrii per poi giungere al seno atrioventricolare. Dopo un breve intervallo di tempo, necessario perché i ventricoli si riempiano di sangue, il seno atrioventricolare rilascia l’impulso, che determina la contrazione del ventricolo. In questo modo i battiti degli atrii e dei ventricoli sono sincronizzati. In caso di blocco cardiaco, il segnale elettrico fatica o non riesce a passare dagli atrii ai ventricoli. I ricercatori di Boston, che riferiscono delle loro ricerca sul numero in uscita a luglio dell’American Journal of Pathology, stanno creando un sostituto biologico del nodo atrioventricolare. “L’idea – ha detto Douglas Cowan, uno dei firmatari dell’articolo – è di utilizzare al posto del pacemaker, un conduttore naturale che colleghi atrii e ventricoli.”

Fonte: Le Scienze (20/06/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: pacemaker, cuore
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