S. Raffaele nuovi studi e 100 milioni euro
Nuovi investimenti nella lotta contro i tumori
Nella lotta al cancro, l'istituto San Raffaele stanzierà oltre 100 milioni di euro in quattro anni per la realizzazione di 35.000 metri quadrati di nuovi laboratori, raddoppiando il numero dei ricercatori e dei medici già impegnati in questo campo, dai 300 attuali a 600, molti dei quali rientreranno dall'estero.
Lo ha annunciato oggi don Luigi Verzé, presidente della Fondazione San Raffaele, aprendo un congresso scientifico a cui hanno partecipato esperti e ricercatori di livello internazionale, tra i quali Carlo M. Croce, direttore dello Human Cancer Genetics Program dell'Ohio State University a Columbus, Riccardo Dalla Favera, direttore dell'Institute for Cancer Genetics della Columbia University a New York e Pier Paolo Pandolfi, direttore del Molecular and Developmental Biology Laboratory del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York.
Come informa una nota diffusa dall'istituto, tra gli obbiettivi primari del San Raffaele nella lotta al cancro è l'individuazione di farmaci intelligenti, in grado cioè di bloccare o rallentare la formazione di tumori all'origine e personalizzare le cure studiando i fattori genetici o predisponenti di ogni singolo paziente.
"Grazie ad un modello organizzativo che prevede continue sinergie tra l'area clinica dell'Ospedale, i laboratori di ricerca di base e di diagnostica, il San Raffaele ha in corso studi competitivi a livello europeo ed internazionale, di cui molti già in sperimentazione sull'uomo, e si avvale della collaborazione dei più prestigiosi centri di ricerca del mondo, come l'MD Anderson Cancer Centre di Houston, il Cancer Centre di Leida o il German Leukemia Study Group", spiega la nota.
Oggi, ricorda ancora l'istituto, sono in cura al San Raffaele circa 4000 pazienti oncologici e sono in corso 40 sperimentazioni cliniche.
Tra gli studi più innovativi in corso, per la cura dei tumori solidi come il tumore al colon, "è in corso uno studio in fase 1 in cui si sta sperimentando l'efficacia di un fattore di necrosi tumorale capace di attaccare i vasi sanguigni che alimentano il tumore portando alla loro distruzione".
In avanzata fase 2 invece un importante studio per la definizione di una terapia di supporto nel trapianto di midollo osseo per il trattamento di leucemie, linfomi e mielomi, che mira a contrastare il rigetto del ricevente da parte del trapianto.
Contro il melanoma e alcuni tipi di tumore polmonare, ricorda ancora l'istituto, sono in corso tre studi in fase 1 per verificare l'efficacia di un vaccino terapeutico che attivi le risposte immunitarie che l'organismo mette in campo per fronteggiare l'aggressione delle cellule impazzite.
In corso, infine, è anche uno studio, ancora in fase preclinica, per identificare una molecola decisiva nello sviluppo della leucemia linfatica cronica.
"Si sta studiando la sua capacità di indirizzare lo sviluppo del tumore in modo da farne un bersaglio terapeutico", spiega ancora il San Raffaele.
Redazione (19/09/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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