Una nuova impostazione per il cancro
Carlos Cordon-Cardo, originario di Barcellona, direttore della divisione di Patologia sperimentale al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, ha ricevuto a Madrid la medaglia Ruber per le
Carlos Cordon-Cardo, originario di Barcellona, direttore della divisione di Patologia sperimentale al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, ha ricevuto a Madrid la medaglia Ruber per le sue ricerche sul cancro. Nell’occasione ha espresso il suo punto di vista sulla possibile origine dei tumori. Finora, le ricerche sui meccanismi responsabili del cancro portavano a dire che, per colpa di certe mutazioni, le cellule normali si riproducono fuori controllo dando origine a un tumore. Ma la scoperta che in molti tessuti ci sono delle cellule staminali (capaci di rigenerare i tessuti) apre nuove vie d’indagine. “E’ possibile che il cancro sia dovuto, in parte o nella sua totalita’, a cellule staminali adulte”, ha affermato il ricercatore. “Non e’ che il cancro sia una malattia della cellula staminale adulta”. Ma accade che questa cellula, dalla funzione riparatrice, si comporti male, e anziche’ frenare la proliferazione delle cellule maligne, si moltiplichi e generi il tumore. Cordon-Cardo fa un paragone tra la cellula staminale adulta e il vigile del fuoco.
Tutt’e due dovrebbero intervenire per spegnere un “incendio” in corso. Ma in alcuni organi il “fuoco” resta costante perche’ le cellule continuano a rinnovarsi. Quando alcune staminali vogliono intervenire per spegnere l’incendio, “il fuoco” e’ cosi’ potente che “contagia il pompiere” e lo trasforma in “piromane”. Se questa tesi venisse provata, i medici imparerebbero non solo a trattare il cancro, ma anche a sradicare le cellule staminali tumorali. “Le persone che noi curiamo dal cancro, dopo degli anni possono avere una ricaduta. Alcune delle cellule staminali restano nascoste in rifugi, rimangono ferme per un certo tempo e, se non vengono attaccate, possono tornar fuori”. Il rapporto tra cellule staminali e cancro e’ gia’ stato individuato, ma non in condizioni naturali. E’ successo quando si e’ cercato di curare una malattia degenerativa trapiantando cellule staminali. In alcuni casi, il tessuto si e’ effettivamente riprodotto, ma il problema e’ sorto quando non e’ stato piu’ possibile frenare questa proliferazione. (Un altro prestigioso scienziato spagnolo, Juan Carlos Izpisua, ha mostrato il video di una malata di Parkinson che prima torna a camminare senza tremori, ma in seguito sviluppa un tumore cerebrale). Un uomo su due e una donna su tre si ammala di cancro, rilevano i dati forniti da Cardon-Cardo. E, in un caso su sei, il paziente curato avra’ una ricaduta. Per vincere questa battaglia e’ indispensabile, tra l’altro, la diagnosi precoce ed esatta, che include tutte le nuove conoscenze in chimica, biologia e genetica. “Ci sono tumori del tutto simili al microscopio, ma che poi si comportano in modo molto diverso”. Ha insistito sulla necessita’ di coordinare i vari specialisti nell’applicazione delle nuove tecnologie. “In radiologia, per esempio, ora ci sono delle macchine intelligenti, capaci di evitare che la radioterapia sconfini dal campo tumorale”. Cio’ permette di attaccare il tumore con molta piu’ potenza senza danneggiare i tessuti sani circostanti.
Fonte: (06/10/2006)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag:
cancro
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