Secondo Potocnik il 7PQ favorisce il successo della ricerca
Il commissario europeo incaricato della scienza e della ricerca, Janez Potocnik, in occasione di una visita a Zagabria (Croazia) il 9 ottobre, ha esposto alcuni aspetti del Settimo programma quadro (7
Il commissario europeo incaricato della scienza e della ricerca, Janez Potocnik, in occasione di una visita a Zagabria (Croazia) il 9 ottobre, ha esposto alcuni aspetti del Settimo programma quadro (7PQ) che possono accrescere le opportunità di carriera e la mobilità dei ricercatori in Europa e impedire la fuga dei cervelli.
Intervenendo a una cerimonia di commemorazione in onore dello scienziato croato Nikola Tesla, inventore di fama mondiale, fisico, ingegnere meccanico e ingegnere elettrotecnico, il commissario ha menzionato il programma «People» del 7PQ, dotato di un bilancio di 4,7 Mrd EUR, che secondo lui consentirà a decine di migliaia di ricercatori di usufruire di borse di formazione per la ricerca. «Le borse saranno destinate a tutti i ricercatori, che siano all'inizio della loro carriera o più esperti», ha aggiunto.
L'obiettivo del 7PQ consiste anche nel proseguire gli sforzi compiuti con le azioni Marie Curie per stabilire legami tra il mondo universitario e il settore industriale e potenziare la partecipazione delle industrie, «perché la mobilità dev'essere infrasettoriale oltre che transnazionale», ha osservato Potocnik. «Il programma sosterrà la formazione e lo sviluppo delle carriere in diversi settori, specie in quello privato.»
Per quanto riguarda la mobilità, il commissario è consapevole dei problemi incontrati dai ricercatori provenienti da paesi extracomunitari per ottenere il visto. Sebbene questo sia un ambito in cui la responsabilità spetta ai singoli Stati membri dell'UE, Potocnik ha dichiarato che avrebbe continuato a invocare la rapida introduzione di misure conformi alla «direttiva sui visti» che prevede la messa a punto di procedure accelerate destinate ad agevolare la libera circolazione in Europa di ricercatori provenienti da paesi terzi.
Per convincere i ricercatori a venire e a restare in Europa, il commissario ha sottolineato l'importanza della creazione di un ambiente propizio per l'eccellenza.
«I ricercatori mirano all'eccellenza, in termini di apparecchiature, insegnamento o condizioni di lavoro. Anche noi dobbiamo migliorare tutti i nostri settori d'interesse», ha affermato.
Il programma «Capacità» del 7PQ intende migliorare l'ambiente lavorativo dei ricercatori attraverso la costruzione di nuove e importanti infrastrutture. Anche la Commissione invita gli Stati membri dell'UE e le loro università e centri di ricerca ad applicare la Carta europea dei ricercatori così come il Codice di condotta. Se da un lato la Carta è depositaria di principi chiari e armonizzati sul trattamento dei ricercatori, il Codice è un programma di equo riconoscimento delle qualifiche e della mobilità nell'ambito delle assunzioni. «In presenza di un ambiente professionale equo che offra buone prospettive di carriera saranno più numerosi i ricercatori interessati a rimanere, tornare o venire in Europa», ha dichiarato Potocnik.
Per quanto attiene ai finanziamenti, il commissario ha affermato che se il bilancio della ricerca è aumentato del 40% in termini reali rispetto al precedente programma quadro, tuttora esso rappresenta appena il 5% della spesa pubblica in Europa a sostegno della ricerca. Il commissario ritiene che per mantenere i ricercatori in Europa sia necessario stanziare più fondi, pubblici e privati, per la ricerca europea.
In materia di finanziamento della ricerca nell'ambito del 7PQ, il commissario ha sottolineato gli sforzi compiuti per garantire un accesso il più semplice e trasparente possibile. Le norme del 7PQ relative alla partecipazione sopprimono i modelli di costo, prevedono l'istituzione di un fondo di garanzia che copra il rischio finanziario legato al prefinanziamento senza ricorrere alle garanzie dei beneficiari, e chiariscono le disposizioni riguardanti i diritti di proprietà intellettuale.
La semplificazione sarà inoltre attuata attraverso la razionalizzazione del numero di certificati di audit e di relazioni, che a sua volta dovrebbe agevolare i pagamenti, mediante le «norme della Commissione» per regolamentare e armonizzare le procedure di presentazione, selezione e valutazione, e infine attraverso misure relative al funzionamento interno dei servizi della Commissione, quali l'istituzione di un servizio unico di registrazione per i proponenti.
«Mi auguro sinceramente che questi provvedimenti semplificheranno la vita dei ricercatori quando parteciperanno al 7PQ e che questi ultimi potranno concentrarsi sulle attività in cui eccellono: la ricerca», ha concluso il commissario.
Fonte: (12/10/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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