In Puglia progetti ricerca-impresa in biotech, farmaci e fisica
64 milioni di euro finanzieranno 53 progetti nei quali saranno coinvolti 1761 ricercatori e imprese
La regione Puglia finanzierà con 64 milioni di euro alcuni progetti di ricerca che coinvolgeranno università, imprese e enti di ricerca. Obiettivo è quello di valorizzare le risorse del territorio tra cui risorse scientifiche, infatti, la Regione in quanto a ricerca è sicuramente all'avanguardia. Sul territorio pugliese vi sono infatti 6 atenei, 24 centri di ricerca tra Cnr e Enea e alcuni centri d'eccellenza come il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce, l’Istituto Agronomo Mediterraneo e Tecnopolis, il primo parco scientifico tecnologico sorto in Italia che ospita 110 ricercatori. Altro merito del programma (che coinvolge 1761 ricercatori) è quello di contrastare la fuga dei cervelli: il 20% del finanziamento di ciascun progetto copre 380 borse di studio, finanzia il rientro di ricercatori e l'attività di 69 ricercatori internazionali scelti per lavorare sui progetti. L'Arti (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione), ideatore del programma, coordinerà le attività. L'obiettivo principale è quello di favorire l'incontro tra scienza e le conoscenze produttive delle imprese. Gianfranco Viesti, presidente di Arti e docente di economia all'Università di Bari, spiega che le imprese pugliesi sono per la quasi totalità piccole e per loro è difficile investire nella ricerca: Viesti sostiene però che per lo sviluppo delle imprese è d'obbligo orientarsi verso produzioni ad "alta intensità di innovazione" che sono difficilmente imitabili.
Sono 53 i progetti selezionati per il programma e molti sono di carattere multidisciplinare e toccano aree molto diverse come: biotecnologie, meccatronica, agroalimentare, sanità. Parteciperanno 61 tra centri, dipartimenti e istituti di ricerca (che coprono per il 30% il finanziamento) e 175 aziende (che coprono il 10%). Nella Regione ha molta rilevanza economica la produzione di pasta. Ed è proprio su un prodotto tradizionale come la pasta che si possono applicare innovazioni e ricerche. Per esempio la selezione di tipologie particolari di grano e farine: un progetto si occupa della creazione di un impianto pilota per la lavorazione industriale di tipi particolari di pasta, ad esempio, tollerate dai celiaci. In questo progetto sono coinvolti il dipartimento di Scienze dell’alimentazione dell’Università di Foggia, il molino Tandoi e il pastificio "Il Pastaio" di Barletta. Altri progetti hanno come scopo la valorizzazione del patrimonio ambientale del territorio, ad esempio la riconversione delle piantagioni di tabacco in coltivazioni di Artemisia (un derivato della pianta, l'artemisinina, è utilizzato contro la malaria) o anche l'estrazione di sostanze farmacologiche dalle biomasse marine. L'istituto Cnr in collaborazione con la biomedicale Ligi di Taranto, nell'ambito dei materiali innovativi, studiano un prototipo di un biomateriale per migliorare la calibrazione dei laser negli interventi di chirurgia alla cornea. Secondo una classifica del Civr, al primo posto in Italia nell ricerca di Fisica c'è proprio l'Università di Bari. E' inziato uno studio, svolto presso il Politecnico insieme alla Planeteck di Bari, per la realizzazione di un sensore che sfrutta le proprietà di una pellicola di diamante policristallino per la rilevazione di radiazioni u.v. L'obiettivo di questo studio è rivolto a risolvere i problemi tecnici (affidabilità e riproducibilità) che impediscono a questi rilevatori molto validi di essere utilizzati per applicazioni nel settore aerospaziale e della radioterapia. Anche nell'area sanità sono molti i progetti: la creazione di una banca per cellule staminali adulte renali, la sperimentazione di protocolli terapeutici per il monitoraggio e trattamento della setticemia, la brevettazione di linee cellulari per finalità di ricerca, lo sviluppo di tecniche diagnostiche prenatali non invasive.
Redazione (22/03/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
Italia,
Puglia,
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