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A Roma si è svolto un convegno su bioetica e utilizzo embrioni umani


Religiosi e scienziati si sono confrontati sul tema dell'inizio della vita umana

4Si è svolto un convegno dal titolo "Bioetica, Cellule Staminali, Embrione Umano: il Pensiero Religioso e Laico" presso la sala del Grand Hotel Parco dei Principi di Roma dove si tiene il "Cord Blood Transplant European Conference" di cui Franco Mandelli è Presidente onorario. Il dibattito è durato quattro ore e alla presenza di più di mille persone.
Erano presenti tre esponenti religiosi: don Andrea Manto, docente di Teologia Morale della Pontificia Università Lateranense; Riccardo Di Segni, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma; l’ambasciatore Mario Scialoja, membro del Centro culturale Islamico; lo psichiatra Massimo Fagioli, il bioeticista Maurizio Mori e il filosofo Eugenio Lecaldano. A coordinare gli interventi l'ematologo Lucio Luzzatto dell’Istituto Toscano Tumori di Firenze.
Durante la discussione, don Manto ha ribadito un deciso "no" all'utilizzo degli embrioni per la ricerca e la sperimentazione a fini terapeutici, anche se si tratta degli embrioni cosiddetti sovrannumerari. A questa tesi si sono contrapposti i "sì" di Scialoja, Di Segni, Mori, Fagioli e Lecaldano che hanno ribaltato l'impostazione religiosa sull'inizio della vita.
Fagioli ha affermato: "Ci vuole la nascita, il vagito, il respiro per avere la vita umana: è solo alla nascita che si attiva e si forma per la stimolazione della retina da parte della luce il pensiero umano non ancora verbale ma fatto di immagini".
Sempre secondo Fagioli: la retina è la parte della sostanza cerebrale più esposta all'esterno e la sua importanza è dimostrata dal fatto che solo a partire dalla 24esima settimana (quando si forma la retina) che il feto "ha possibilità di vita". Quindi mentre lo psichiatra pone l'inizio della vita umana alla nascita (prima il feto è vitale, non vivo e lo diventa quando si forma il pensiero), don Manto invece ribadisce l'inizio della vita umana "a partire dal concepimento".
Secondo il filosofo Lecaldano, il credo religioso ostacola la ricerca scientifica, mentre il bioeticista Mori sostiene che è dimostrato scientificamente che l'embrione non è ancora una persona ma potrà diventarlo, quindi: "vietare la ricerca sulle cellule staminali in ragione del fatto che l’embrione sia uno di noi, è un danno al progresso della medicina che ha la possibilità, oggi, di passare da riparatrice a rigeneratrice di organi. Quindi non vedo nulla di male nel creare appositamente degli embrioni per la loro utilizzazione ai fini della ricerca scientifica", ha concluso il bioeticista.
Le posizioni dell'Ebraismo e dell'Islam sono state chiarite da Di Segni e da Scialoja. "Riteniamo del tutto legittima - ha sostenuto Di Segni - la ricerca scientifica sugli embrioni a tre condizioni: se l’embrione è in vitro cioè extracorporeo alla donna; se ha meno di 40 giorni e se il fine è salvare altre vite umane". L’uovo fertilizzato e isolato non è ancora una persona e quindi non ha le stesse tutele. Scialoja ha sottolineato che queste posizioni sono condivise dalla religione islamica: "per il Corano il feto diventa essere umano successivamente e non al concepimento: dunque la distruzione di un embrione non è infanticidio". Inoltre, ha aggiunto che per l’Islam "la ricerca sugli embrioni sovrannumerari è anzi un obbligo per raggiungere maggiori conoscenze, anche se siamo contrari alla creazione ad hoc di embrioni da usare per la ricerca". Concludendo ha sottolineato che in Iran, Egitto, Turchia, Arabia Saudita e Singapore sono in corso studi su cellule staminali embrionali: nel mondo islamico c’è un consenso per un uso responsabile degli embrioni ai fini della ricerca".
L'incontro e il dibattito con il pubblico è stato animato ed intenso e al termine, William Arcese, ematologo dell’Università romana di Tor Vergata si è detto molto soddisfatto: "È stato qualcosa di inaspettato e di inusuale".

Approfondimenti: Video della conferenza

Redazione MolecularLab.it (07/05/2007)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: bioetica, embrioni, ricerca
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