Presto nuova generazione di farmaci chemioterapici biotech più tollerabili
Sfruttando le conoscenze sul genoma Cell Therapeutics studia farmaci che colpiscano solo il tessuto tumorale
Le ricerche nel campo biotecnologico potrebbe donare una nuova speranza a tutti i pazienti ammalati di cancro. L'azienda di biofarmaceutica 'Cell Therapeutics', infatti, ha scoperto una nuova tecnologia che usa una proteina per veicolare un farmaco anticancro direttamente nel tumore. Il vantaggio è che, con questa innovativa tecnologia, i tessuti sani non vengono a contatto con il farmaco chemioterapico e gli effetti collaterali della terapia diminuiscono notevolmente. Presto, quindi, potranno essere disponibili una nuova generazione di farmaci biotech più tollerabili per i pazienti. James Bianco, presidente di Cell Therapeutics, ha spiegato che gli studi clinici di questo nuovo prodotto, chiamato Xyotax, hanno dimostrato che questa tecnologia non causa alcuni dei tipici effetti negativi secondari della chemioterapia, come la nausea, il vomito, la perdita di capelli e i danni alle cellule ematiche e del sistema immunitario associati alla chemioterapia. Secondo Bianco Xyotax potrebbe essere approvato già nel 2009 negli Usa e in Europa per la cura dei tumori ovarici e polmonari.
Cell Therapeutics investe, ogni anno, 90 milioni in ricerca. 'Sono iniziative molto costose – spiega James Bianco - l'investimento che una società biotech deve sostenere per portare un farmaco dallo sviluppo alla commercializzazione, attraverso gli studi clinici, va da 750 milioni ad 1,1 miliardi di dollari'. Attualmente, nonostante i progressi fatti dalla ricerca nel campo del genoma e nello sviluppo di nuove terapie biologiche anticancro, la maggioranza dei pazienti con un cancro avanzato è sottoposta a chemioterapia, una terapia che spesso è efficace ma causa dei forti effetti collaterali. Quasi tutti i farmaci chemioterapici (più del 90%) sono costituiti da camptotecine, antracicline, platini e taxani. Questi principi attivi causano delle forti limitazioni al loro utilizzo e anche notevoli complicazioni e causano un'elevata percentuale di insuccesso. Le limitazioni sono costituite dalla chemio-tossicità, lo sviluppo di resistenze all'azione antitumorale e l'incapacità di colpire selettivamente il tessuto malato, lasciando indenne quello sano. Cell Therapeutics utilizzando le conoscenze sul genoma umano, cerca di capire quali tipi di tumore e quali pazienti abbiano traggano maggiori benefici dalle terapie antitumorali innovative studiate e quali causino minori effetti collaterali. 'Abbiamo scoperto che gli estrogeni impediscono ai farmaci chemioterapici standard di eliminare il tumore del polmone nelle donne con normali livelli di estrogeni (in pre-menopausa). Grazie a questa scoperta, abbiamo sviluppato un agente antitumorale che veicola il farmaco chemioterapico alle cellule tumorali e, in presenza degli estrogeni, rilascia l'agente chemioterapico direttamente nelle cellule tumorali. Questo agente antitumorale potrebbe diventare la prima terapia individuale per donne affette da tumore al polmone. Nel nostro centro di ricerca e sviluppo di Bresso, vicino Milano, utilizziamo il genoma umano per sviluppare farmaci che interferiscono con oncogeni recentemente identificati, allo scopo di introdurre trattamenti innovativi che un giorno possano sconfiggere certi tipi di tumore.'
Redazione (24/07/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag:
Xyotax,
chemioterapia,
ovaie,
polmoni
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