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Clostridium difficile potrebbe diventare utile nel campo delle nanotecnologie

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Scoperta capacità di autoassemblamento, secondo specifiche e regolari strutture, delle proteine del reticolo del C. difficile

Un team di ricercatori dell'Imperial College di Londra è riuscito ad identificare precisamente la struttura della reticolo proteico che avvolge la cellula del batterio Clostridium difficile ed ha fatto un'importante scoperta. Il Clostridium difficile è il batterio responsabile della maggior parte delle patologie colitiche che si sviluppano negli ospedali ed è particolarmente difficile da estirpare. Questo batterio è presente frequentemente nell'intestino ma la sua proliferazione è tenuta sotto controllo dalla flora batterica. Quando la flora batterica intestinale è ridotta dall'uso degli antibiotici, C. difficile riesce a proliferare e produce una notevole quantità di tossine che danneggiano i tessuti intestinali.
La 'corazza' proteica che produce intorno a sé il batterio, così come molti altri organismi, ha una funzione di protezione della membrana cellulare. Ora i ricercatori ne hanno individuato la precisa composizione e anche una inaspettata caratteristica.
Neil Fairwether, che ha diretto la ricerca, ha spiegato: 'Abbiamo scoperto che questi involucri proteici, se asportati dai batteri e posti in provetta, hanno una notevole capacità di autoassemblarsi. Normalmente, sul batterio, le proteine non sono disposte casualmente, ma formano una struttura disposta secondo una regolarità geometrica. E la stessa cosa succede in provetta, la proteina forma gli stessi distinti strati anche in provetta'.
Questa scoperta è importante perché può condurre alla messa a punto di nuovi metodi per combattere la diffusione negli ospedali del Clostridium difficile e di altri batteri, in grado di attaccare il reticolo proteico che lo protegge. Inoltre questa scoperta potrebbe avere anche dei risvolti nel campo delle nanotecnologie, trovando il modo di produrre molecole che si autoassemblino secondo specifiche regolari strutture.
La scoperta è stata presentata da Neil Fairwether al 14° Congresso della Società di microbiologia generale britannica.

Redazione MolecularLab.it (09/10/2007)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: Clostridium difficile, nanotecnologie
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