Lancio dei programmi UE di finanziamento della ricerca su alimentare e biotecnologie
L'iniziativa dell'ARTI, in collaborazione con la Commissione Europea, il Ministero dell'Università e della Ricerca e l'APRE
Rendere competitiva l'economia agricola e le produzioni agroalimentari europee attraverso il potenziamento della ricerca; realizzare prodotti alimentari innovativi attraverso lavorazioni eco-compatibili, per mercati sempre più ampi e consumatori sempre più esigenti: sono questi i principali obiettivi del 7 Programma Quadro europeo della ricerca, in tema di 'Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie'.
Bari è stata scelta dal Ministero dell'Università e della Ricerca per ospitare la giornata nazionale di lancio delle iniziative 2008 del 7° PQ in questa area tematica. L'evento è stato realizzato dall'ARTI - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione della Puglia, in collaborazione con la Commissione Europea, il MUR e l'APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea.
La scelta della Puglia non è casuale: come ha illustrato il presidente dell'ARTI, Gianfranco Viesti nel suo intervento introduttivo, questa regione esprime un sistema agricolo di dimensioni importanti, con aree di forte specializzazione agricola, presenza di numerosi prodotti agroalimentari tipici e di qualità derivanti dalla ricca tradizione regionale e centri di ricerca applicata e trasferimento innovazione tecnologica (58 solo i centri pubblici; più di mille gli addetti alla ricerca).
Come auspicato da Cosimo Lacirignola, direttore dello IAM di Bari e presidente della Fiera del Levante, per rendere la regione veramente competitiva nel settore della produzione agroalimentare, è però necessario favorire gli scambi di informazione tra mondo della ricerca e mondo agricolo, superando i particolarismi e le tradizionali divisioni.
Aumentare i brevetti, i prodotti innovativi sviluppati deve essere l'obiettivo primario da perseguire non solo a livello europeo e nazionale, ma soprattutto a livello territoriale, con politiche regionali che stimolino questo genere di interazioni tra pubblico e privato.
Mario Alì, Direttore generale del MUR, ha evidenziato che la Commissione Europea ha riconosciuto all'Italia di aver approvato importanti provvedimenti per migliorare il governo della ricerca nel comparto agroalimentare, tra cui anche la creazione di un organismo di valutazione dell'università e della ricerca e misure di incentivazione della ricerca privata. Inoltre, la partecipazione di centri di ricerca e imprese italiane ai bandi del 7° PQ è sempre più significativa in termini quantitativi e di qualità di progetti presentati. Tuttavia, è necessario che gli attori pubblici e privati realizzino uno sforzo congiunto per favorire una maggiore partecipazione al Programma Quadro.
Dei risultati riguardanti la partecipazione italiana al primo invito ha parlato, poi, Paolo Ajmone Marsan, esperto del MUR. Che ha anche fornito alcuni suggerimenti pratici relativi alla redazione delle proposte.
Il programma' Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie', è stato infine illustrato da Antonio Di Giulio, capo unità della DG Ricerca della Commissione Europea, che ha evidenziato la necessità di costruire un sistema europeo basato sulla bioeconomia. Produrre ricerca in ambito agroalimentare e delle biotecnologie significa non solo migliorare la qualità della vita dei consumatori europei, ma anche determinare un incremento del livello di occupazione, con conseguente incremento della crescita economica su scala continentale.
La giornata si è conclusa con l'illustrazione di esperienze di università ed enti di ricerca (Univ. di Pisa, Univ. di Bologna, CNR-ISPA, CRA, ENEA) che hanno già partecipato ai bandi tematici del 7PQ e con una serie di incontri con i soggetti interessati ai prossimi bandi tenuti da Gianluca Rossi, responsabile tematico dell'APRE.
Redazione (22/01/2008)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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