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Umberto Veronesi: si' all'obiezione di coscienza sul testamento biologico

Umberto Veronesi


Il Corriere della Sera annuncia in prima pagina la "nuova linea" del senatore Umberto Veronesi sul testamento biologico. L' oncologo ha infatti firmato un disegno di legge che prevede l&

Il Corriere della Sera annuncia in prima pagina la "nuova linea" del senatore Umberto Veronesi sul testamento biologico. L' oncologo ha infatti firmato un disegno di legge che prevede l' obiezione di coscienza del medico sulla decisione del paziente. "Io penso che ognuno di noi ha il diritto di autodeterminarsi e di esprimere cosa vuol fare nel caso si trovasse in condizioni che lo privano della sua identitą e dignitą. Ognuno deve essere libero di scegliere" le parole dell'ex ministro della Salute evidenziate dal quotidiano che sostiene che a farli cambiare idea sarebbe stato il caso Eluana Englaro, laddove, fino a poco tempo fa, sosteneva che "non serve una legge, basta il notaio". "Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di volontą" č il titolo del ddl 972 che porta la sua firma. Nove articoli in tutto: "La mia legge - spiega - non riguarda il tema dello stato vegetativo permanente nella sua globalitą, ma solo il diritto di ogni cittadino di rifiutare questo modo innaturale di terminare la propria vita. Oggi la decisione di come e quando prolungare l'assistenza č completamente nelle mani dei medici, mentre invece č diritto inalienabile di ogni cittadino decidere se iniziare o quando lasciare il trattamento di sostegno". "In passato - aggiunge il senatore Pd - c'era la paura di morire anzitempo. Oggi c'č quella di sopravvivere oltre il limite naturale della vita, in una condizione artificiale, priva di coscienza e di vita di relazione ". Conseguenza dell'ipertecnologica medicina moderna. Un limbo che "pone la societą di fronte a dilemmi sconosciuti alla storia e al pensiero". E ai veti del Vaticano risponde: "Chi ha fede sceglierą di affidarsi a Dio. O, ancora per fede, rifiuterą trattamenti che potrebbero salvarlo (le trasfusioni di sangue per i Testimoni di Geova). Chi non ha fede, potrą affidarsi ai poteri della scienza medica o scegliere di stabilire dei limiti".

'Fa piacere leggere che anche Umberto Veronesi abbia cambiato idea e si sia convinto che necessiti una legge che disciplini le Dichiarazioni anticipate di trattamento'.
Lo afferma Raffaele Calabro' (Pdl) relatore del ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, all'esame della commissione Sanita' del Senato, commentano la posizione espressa dall'oncologo. 'Sono lieto di apprendere - aggiunge Calabro' - che Veronesi sia giunto alla conclusione che non si puo' limitare una materia cosi' delicata a un affare tra notaio e soggetto dichiarante. Senza alcun dubbio - come sostiene l'oncologo - va legiferato il diritto del cittadino ad accettare o rifiutare un programma terapeutico, ma senza per questo arrivare a violare l'indisponibilita' del diritto alla vita'. Secondo Calabro', inoltre, 'va specificata la differenza tra l'interesse alla propria salute e quello alla vita che va ben oltre il campo delle liberta' personali e del principio di autodeterminazione'. Quanto ai 'presunti veti provenienti dal Vaticano di cui parlava Veronesi, non credo che il principio dell'indisponibilita' della vita sia radicato soltanto nella coscienza dei credenti. Sara' il Parlamento - conclude - nella sua totale autonomia e laicita' a legiferare'.

E' "discutibile", per lo meno in alcuni casi, l'obiezione di coscienza del medico di fronte al testamento biologico di un malato. Cosi' come e' espressa nel disegno di legge firmato dal senatore del Pd, ed ex ministro della Sanita', Umberto Veronesi. Questo il giudizio di Alessandro Capriccioli, membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica e del Comitato nazionale di Radicali italiani. In attesa della sentenza della Corte di cassazione sul caso di Eluana Englaro, la donna da quasi 17 anni in stato vegetativo persistente, la politica discute animatamente del tema delle dichiarazioni anticipate di fine vita, del loro valore, e degli spazi di liberta' e autonomia per pazienti e medici. Nel dibattito che da giorni campeggia su giornali e Tv, l'Associazione Coscioni pero' vuole rilevare alcuni nodi per lei fondamentali. "Tra i molti aspetti sostanzialmente condivisibili nel Ddl Veronesi - spiega Capriccioli in una nota - viene data molta enfasi alla possibilita' dei medici di esercitare l'obiezione di coscienza. Ma - prosegue - non e' affatto chiaro, se si esclude l'ipotesi del suicidio assistito, come possa configurarsi l'obiezione di coscienza nei casi in cui la richiesta del paziente implichi per il medico la necessita' di non somministrare alcuna terapia: in tal caso, paradossalmente, obiettare non equivarrebbe ad astenersi da alcuni atti medici, ma consisterebbe nel porli in essere attivamente contro la volonta' del paziente, il che sarebbe decisamente discutibile".
Oltre a questo aspetto, Capriccioli fa notare che "in un Paese come il nostro, caratterizzato da gravissime carenze di legalita', l'obiezione di coscienza, astrattamente prevista a tutela delle convinzioni etiche dei medici, finisce spesso e volentieri per diventare uno strumento di sabotaggio e di ostruzionismo nelle mani del fronte integralista: quanto accade quotidianamente, ad esempio, nel caso dell'aborto, che in molte Regioni italiane quasi del tutto impraticabile a causa dell'elevatissima percentuale di obiettori presenti nelle strutture pubbliche".
"Se il fenomeno dell'obiezione, infatti, non resta contenuto entro limiti tali da garantire a tutti le prestazioni previste dalla legge, si finisce per impedire alle persone l'esercizio dei loro diritti, trasformando l'obiezione di coscienza in una vera e propria imposizione della propria coscienza su quella degli altri: un ostruzionismo quotidiano che gia' oggi pregiudica l'autodeterminazione delle donne, e che - conclude - rischia di diventare realta' anche per il diritto dei malati di esercitare la liberta' di scelta sul proprio corpo".

Fonte: Aduc (19/11/2008)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: testamento biologico, Veronesi
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