Salviamo la ricerca francese

Continua la protesta dei ricercatori francesi, e la stampa ritiene che occorre una profonda riforma

I ricercatori francesi hanno firmato una petizione di protesta intitolata "Salviamo la ricerca". Su Libération Jean-Michel Thenard scrive: "Il governo ha contribuito alla svalutazione di un settore per il quale affermava di avere delle ambizioni; non è più credibile, e gli scienziati non si fidano più delle sue dichiarazioni".

Un declino "irreversibile" minaccia il futuro della scienza francese e della stessa nazione. "I ricercatori hanno messo in evidenza una generalizzata insicurezza sociale. I francesi sostengono la protesta perché sanno che attraverso questa si dibatte il futuro di tutta la società, colpita dalla diminuzione del denaro pubblico".

Per Le Figaro questo è il momento giusto per una riforma del sistema della ricerca: "La fronda dei ricercatori merita una risposta completa, approfondita, strutturata secondo una logica e aperta all'audacia".

Tra le varie priorità, "il governo, insieme al Parlamento, deve potere orientare la ricerca e dare impulsi strategici con mezzi di finanziamenti aggiuntivi.

Le riforme si devono basare su due principi chiave: trasparenza e responsabilità. Ci deve essere più trasparenza nel percorso del professionista: dall'ingresso in una team di ricerca, alla promozione dei suoi progetti e alla valutazione periodica dei suoi risultati. Anche i direttori degli istituti devono poter guidare le grandi riforme. Che si tratti della definizione dei campi di competenza, dell'allocazione dei mezzi finanziari pluriannuali o della promozione di strategie di alleanza accademica o di reti europee, i direttori degli istituti devono lavorare tra di loro e con il ministero. Infine, occorre valorizzare la registrazione dei brevetti e la protezione della proprietà intellettuale".

L'eco delle polemiche arriva fino in Spagna. "La protesta s'iscrive nel malcontento che si estende in ampi strati del settore pubblico francese – scrive La Vanguardia – come conseguenza delle riforme e dei tagli preventivi voluti dal governo di Jean-Pierre Raffarin, anche se, probabilmente, sarebbe sbagliato considerarla una pura reazione corporativa. Il malessere dei ricercatori francesi può essere il sintomo di problemi più profondi"

Fonte: (11/03/2004)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: ricerca

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