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L'evoluzione dei lobi frontali


Il gene GPR56 getta luce sullo sviluppo della corteccia cerebrale

Con l'identificazione del gene responsabile di un tipo di ritardo mentale descritto solo recentemente, i ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) hanno anche scoperto quello che sembra essere un passaggio chiave nell'evoluzione dei lobi frontali della corteccia cerebrale del cervello. la ricerca, presentata in un articolo pubblicato sul numero del 26 marzo 2004 della rivista "Science", offre indizi fondamentali sullo sviluppo del cervello e sull'evoluzione del comportamento umano.
"La corteccia cerebrale - spiega il neurologo Christopher A.
Walsh, uno degli autori dello studio - è la parte del cervello che distingue gli esseri umani dalle altre specie. E i lobi frontali sono la parte della corteccia che governa le funzioni sociale, la cognizione, il linguaggio e il problem-solving. I pazienti con danni ai lobi frontali esibiscono cambiamenti nel comportamento. Un tempo, per alterare il comportamento aggressivo, venivano eseguite lobotomie frontali".
La polimicrogiria bilaterale frontoparietale (BFPP), un disturbo genetico recessivo caratterizzato da ritardo mentale e difficoltà di linguaggio, è contrassegnata dall'architettura anormale dei lobi frontali. Nel nuovo studio, Xianhua Piao e colleghi hanno usato immagini di risonanza magnetica per identificare i pazienti di BFPP, e hanno identificato il gene del BFPP come GPR56, sull'area del cromosoma 16. La scoperta suggerisce che GPR56 abbia svolto un ruolo fondamentale nell'evoluzione della corteccia cerebrale.

Fonte: Le Scienze (04/04/2004)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: evoluzione, corteccia, cerebra%
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