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Le malattie reumatiche

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Descrizione: Sito informativo sulle patologie reumatiche. Si cerca di informare gli utenti sul punto della ricerca e sulle nuove cure come le Terapie Biologiche di nuova adozione per la cura di molte patologie reumatiche.
http://www.reumatici.it

Data Inserimento: 29/03/2006 | Visite: 27931


Possibile futuro impiego di Lenti a Contatto (LAC) Bioniche nella cura della Ipovisione

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Descrizione: Possibile futuro impiego di Lenti a Contatto (LAC) Bioniche nella cura della Ipovisione Pubblicato il settembre 5th, 2010 da Giovanna Manna Stiamo lavorando sui possibili impieghi nella cura dell’IPOVISIONE sulla realizzazione effettuata dalla University of Washington di lenti a contatto in cui è inserito un micro circuito stampato con la capacità di emettere luce. “I ricercatori dell’Università di Washington, grazie ad un finanziamento della National Science Foundation, hanno messo a punto una lente a contatto bionica composta da componenti elettronici miniaturizzati a livello di nanometri. I primi esperimenti sono stati fatti su cavie da laboratorio e, a detta dei ricercatori, la lente sarà presto in grado di mostrare all’occhio diversi pixel in grado di fornire informazioni visive all’utilizzatore. Il dispositivo è stato provato su dei conigli con un tempo massimo di utilizzo della lente pari a 20 minuti, i primi risultati sembrano non manifestare particolari effetti collaterali”. L’esperimento è stato condotto con un circuito capace di illuminare leggermente l’ambiente circostante e, almeno in questa prima fase, testato solo su conigli per un tempo di 20 minuti senza osservare effetti indesiderati .”(1-2-3-4) Ovviamente, la ricerca potrebbe essere condotta, attraverso i meccanismi classici di sperimentazione comportamentale animale con premio alimentare. Se si allena un coniglio ad arrivare ad alimentarsi tramite un circuito del tipo corridoi alle cui pareti ci sono sensori che se toccati fanno scendere delle paratie che impediscono allo stesso la progressione verso il cibo, dopo reiterati tentativi si vede che lo stesso riesce ai arrivare velocemente al cibo senza mai toccare le pareti stesse dei corridoi. Al coniglio così preparato, si occlude un occhio ed all’altro si ingenera una cataratta completa matura per puntura lenticolare. Nell’occhio catarattoso, bypassando il bulbo con un ricevitore wireless impiantato in posizione strategica sulle vie ottiche e/o cerebrali, si potrebbe dimostrare se il coniglio ,precedentemente descritto, possa o meno arrivare al target alimentare. “I circuiti elettronici inseriti nelle lenti a contatto sono costituiti da un nanostrato di metallo (quanto un millesimo del diametro di un capello umano) montato su un substrato organico flessibile per poter essere comodamente inseriti all’interno dell’occhio”. L’ideatore, Babak Parviz, ha spiegato che non solo sarà possibile utilizzare lenti a contatto hi-tech per scopi “leggeri” come la navigazione web o altre immagini di interesse per l’utente, ma potrà diventare un metodo per correggere e aiutare la vista di persone ipovedenti,ed è realmente questo il target su cui stiamo cercando di razionalizzare i nostri intenti di ricerca nel mondo della ipovisione.”(1-2-3-4) Possibili applicazioni Una vista virtuale dai molti usi,NELL’ACCEZIONE MENO IMPORTANTE,ad esempio come avviene con i caschi immersivi – HUD. Lo scopo che ci si deve prefiggere in questa ricerca pero’ e’ sicuramente poter far vedere immagini a chi ne ha perso la possibilita’ con cecita’ indotta da destrutturazione del solo bulbo oculare con integrita’ delle vie ottiche!!!! Potrebbe quindi essere un enorme passo avanti nell’IPOVISIONE e nei grossi traumatismi bulbari. Bypassando un bulbo con un ricevitore impiantato in posizione strategica sulle vie ottiche e/o cerebrali si potrebbe aprire uno scenario di stimolazione visiva che è ovviamente il target primo della ricerca,il tutto senza ricorrere alle strutture impegnative come dimensioni quale quelle dell’occhio bionico!! Infatti il “primo prototipo avanzato” di OCCHIO BIONICO presentato in Australia(La Bionic Vision Australia -BVA) e sperimentato anche dall’Università di New South Wales, è costituito da una videocamera montata su un paio di occhiali, un chip wireless inserito all’interno del bulbo oculare e un processore tascabile collegato senza fili con il chip oculare e con un cavo alla videocamera.Il chip è dotato di 98 elettrodi che stimolano le cellule del nervo ottico per far registrare dal cervello a grandi linee le forme circostanti. (6) L’occhio bionico della compagnia americana Second Sight è dotato di una minuscola telecamera ed un videoprocessore collocati su occhiali che inviano le immagini ad un ricevitore, posto nella cintura del paziente. Da qui, attraverso la stimolazione di elettrodi posti sulla retina, il messaggio viene inviato lungo il nervo ottico fino al cervello, che è in grado di percepire luci e ombre. Futuri sviluppi, su cui gli scienziati stanno lavorando, fanno ben sperare con l’aumento degli elettrodi (per il secondo prototipo, atteso per il 2013, si parla di mille) che dovrebbe permettere maggiore definizione, fino al riconoscimento di volti. Per il momento l’occhio bionico australiano è quindi destinato esclusivamente ai non vedenti che hanno nervi ottici funzionanti,o come nel caso di quello della compagnia americana Second Sight,nella Retinite Pigmentosa di cui è affetto da circa trenta anni l’uomo inglese di 73 anni impiantato e reso cieco da tale patologia. La differenza è nelle dimensioni che tali strutture hanno,assolutamente incomparabili a quelle di una lente a contatto(LAC). Links Bibliografici 1) Augmented Reality in a Contact Lens A new generation of contact lenses built with very small circuits and LEDs promises bionic eyesight By Babak A. Parviz / September 2009 2) Contact: Emma O’Neill eaoneill@unimelb.edu.au 61-383-447-220 University of Melbourne Bionic Vision Australia puts bionic eye in sight 3) Lenti a contatto bioniche? Ci siamo. Quasi Scritto da Giulia Boschi (Genova – IT) domenica 24 febbraio 2008-MVPNETWORK 4) Lenti a contatto bioniche Inserito da admin il Lun, 07/09/2009 – 11:23-Mondo-Expo http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol … aabc.shtml 5) http://drsiravoduilio.beepworld.it/contattologiamedica.htm 6) Occhio bionico, la strada australiana Presentato un primo prototipo di neurostimolatore per i nervi ottici, che promette numerose possibilità di sviluppo(Claudio Tamburrino)(Punto Informatico- venerdì 2 aprile 2010) Prof. Duilio Siravo Presidente Accademia Italiana di Oftalmologia Legale Tag:ipovisione, lente a contatto bionica, lenti bioniche, occhi, vistaInformazione Delicious Stumble digg Google Bookmarks Articoli Correlati Prof. Duilio Siravo: la simulazione della applicazione delle lenti a contatto
http://benessere.guidone.it/2010/09/05/possibile-futuro-impiego-di-lenti-a-contatto-lac-bioniche-nella-cura-della-ipovisione/

Data Inserimento: 02/12/2010 | Visite: 27931


Radiochirurgia

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Descrizione: Centro per la cura del cancro e dei tumori con la Radiochirurgia Stereotassica
http://www.radiochirurgia.info

Data Inserimento: 14/09/2006 | Visite: 27931


Sorveglianza Sanitaria (D.Lgs 81/2008)

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Descrizione: La Prima srl, offre servizi e consulenze di medicina del lavoro. Il nostro medico competente (dal 1992) è in grado di adeguare la tua azienda al testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs 81/2008.
http://www.medicina-lavoro.com

Data Inserimento: 18/09/2011 | Visite: 27931


Cirrosi epatica

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Descrizione: Cirrosi epatica La cirrosi epatica è un'infiammazione cronica del fegato che decorre con degenerazione e diminuzione numerica degli epatociti, formazione di setti connettivali e zone di degenerazione nodulare che porta ad un grave sovvertimento della normale architettura lobulare dell'organo. La cirrosi puo' essere il punto di arrivo di differenti malattie: -puo' essere la tappa finale di un'epatite come la cirrosi post-epatica che colpisce il 10% dei pazienti con epatite B con incapacita' di eliminare il virus del fegato. Del visus, è stata dimostrata la esistenza e la replicazione con studi di ibridazione molecolare su campioni bioptici. Non e' noto, purtroppo, il perche' della persistenza del virus in questi casi: si sa che la risposta immune comporta la distruzione degli epatociti infetti da parte dei linfociti attivati e poi la eliminazione del virus dal sangue tramite gli anticorpi specifici, ma in questi pazienti, in genere persistono alti livelli di HBsAg, di HBcAb e di HBeAb; puo' esservi tuttavia Australia-negativita' e questa è la regola nelle epatiti croniche non A e non B che si vanno facendo sempre piu' frequenti come nei casi di epatite post-trasfusionale che è oggi di tipo non A e non B. Si realizza in questo caso attraverso la proliferazione connettivale a partenza dagli spazi portali ed il propagarsi di questa nell'interno dei lobuli che ne risultano dapprima "sbocconcellati" ai margini e poi frammentati dalla formazione di setti connettivali; le alterazioni degenerative e necrotiche degli epatociti sono rilevanti. Nei casi di epatite acuta con necrosi massiva si verifica invece la formazione di setti passivi da collasso del parenchima come nella cirrosi post-necrotica. Con modalita' analoghe possono evolvere in cirrosi alcune malattie granulomatose e parassitarie del fegato come la schistosomiasi che puo' essere la tappa finale di una steatosi epatica inerente ad alcoolismo o malnutrizione. E' dimostrata una correlazione statistica positiva fra consuno di alcool e mortalita' per cirrosi epatica.; il rischio aumenta con la dose e con il tempo; in chi beve piu' di 160 gr, di alcool al giorno, la probabilita' di cirrosi aumenta di molto. L' alcool etilico viene metabolizzato per il 90% dal fegto dove è trasformato in aldeide acetica per azione di un alcool-deidrogenasi CH3CH2OH+NAD----------------CH3CHO+NADH+H La forte richiesta d'ossigeno necessario per la riossidazione di NADH impegna il ciclo di Krebs diminuendo la capacita' di ossidare degli acidi grassi i quali, esterificati a trigliceridi, si depositeranno come tali negli epatociti nella steatosi epatica. La steatosi epatica , si manifesta con epatomegalia cioe' fegato indolente; le cellule epatiche sono piene di piccole gocce di grasso che spostano nucleo e citoplasma alla periferia ; nelle colorazioni istologiche comuni il grasso viene disciolto e gli epatociti come tante vesciche vuote come nella cirrosi microvescicolare. La necrosi cellulare costituisce stimolo alla proliferazione delle cellule di Kappfer ed alla deposizione di collagene che si aggrega formando trabecole connettivali detti setti attivi, i quali sconvolgono le architetture lobulari ed in particolare la circolazione intraepatica. La capacita' di rigenerare degli epatociti porta alla formazione di noduli epatici rigenerati ed anche ad una proliferazione di noduli biliari che e' stata interpretata in chiave rigenerativa. Nelle fasi terminali il fegato si rimpicciolisce, di conseguenza diventa duro di consistenza ed a superficie irregolare: la sua sezione fara' rilevare in numeri piccoli noduli di color giallastro circondati da anelli di tessuto connettivo denso detto cirrosi anulare di Morgagni-Laennec. Sono del parere, da ipotesi universalmente accettata, che l'alcool agisce attraverso una carenza proteica dannosa per gli epatociti, per dispepsia da gastrite atrofica degli alcoolisti abituali. La disputa è sorta per analogia con altre situazioni di steatosi epatica da causa nutrizionale anche se solo una minoranza di questi casi evolve, a mio avviso, in cirrosi. Nel digiuno protratto come nel malassorbimento intestinale e nell'obesita' E' ovvio che carenze proteiche aggiuntive che colpisce popolazine di pover nel mondo, possono accelerare l'evoluzione cirrotica di una steatosi epatica alcoolica e puo' essere tappa finale di angiocolite con proliferazione connettivale pericolangitica degli spazi portali con formazione di setti connettivali che si spingono a disorganizzare i lobuli epatici ed a realizzare con loro interconnessione dei ponti fra zone portali e zone centrolobulari. Puo' essere la tappa finale di un'emocromatosi nella quale l'accumulo di ferro danneggia gli epatociti e stimola proliferazione connettivale. Puo' essere la tappa finale del morbo di Wilson nel quale l'accumulo di reme danneggia gli epatociti realizzando in fasi successive la steatosi, la necrosi portando a cirrosi a grossi nodi. Puo' essere dovuto a difetto di alfa-1-antitripsina che e' una glicoproteina ad azione antitriptica ed antiplasmatica. Si tratta di una rara malattia ereditaria autosomica recessiva che si manifesta nell'infanzia con cirrosi epatica ed enfisema polmonare. Federico Cesareo
http://federico-cesareo.blogspot.com

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Cirrosi epatica

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Descrizione: Cirrosi epatica La cirrosi epatica è un'infiammazione cronica del fegato che decorre con degenerazione e diminuzione numerica degli epatociti, formazione di setti connettivali e zone di degenerazione nodulare che porta ad un grave sovvertimento della normale architettura lobulare dell'organo. La cirrosi puo' essere il punto di arrivo di differenti malattie: -puo' essere la tappa finale di un'epatite come la cirrosi post-epatica che colpisce il 10% dei pazienti con epatite B con incapacita' di eliminare il virus del fegato. Del visus, è stata dimostrata la esistenza e la replicazione con studi di ibridazione molecolare su campioni bioptici. Non e' noto, purtroppo, il perche' della persistenza del virus in questi casi: si sa che la risposta immune comporta la distruzione degli epatociti infetti da parte dei linfociti attivati e poi la eliminazione del virus dal sangue tramite gli anticorpi specifici, ma in questi pazienti, in genere persistono alti livelli di HBsAg, di HBcAb e di HBeAb; puo' esservi tuttavia Australia-negativita' e questa è la regola nelle epatiti croniche non A e non B che si vanno facendo sempre piu' frequenti come nei casi di epatite post-trasfusionale che è oggi di tipo non A e non B. Si realizza in questo caso attraverso la proliferazione connettivale a partenza dagli spazi portali ed il propagarsi di questa nell'interno dei lobuli che ne risultano dapprima "sbocconcellati" ai margini e poi frammentati dalla formazione di setti connettivali; le alterazioni degenerative e necrotiche degli epatociti sono rilevanti. Nei casi di epatite acuta con necrosi massiva si verifica invece la formazione di setti passivi da collasso del parenchima come nella cirrosi post-necrotica. Con modalita' analoghe possono evolvere in cirrosi alcune malattie granulomatose e parassitarie del fegato come la schistosomiasi che puo' essere la tappa finale di una steatosi epatica inerente ad alcoolismo o malnutrizione. E' dimostrata una correlazione statistica positiva fra consuno di alcool e mortalita' per cirrosi epatica.; il rischio aumenta con la dose e con il tempo; in chi beve piu' di 160 gr, di alcool al giorno, la probabilita' di cirrosi aumenta di molto. L' alcool etilico viene metabolizzato per il 90% dal fegto dove è trasformato in aldeide acetica per azione di un alcool-deidrogenasi CH3CH2OH+NAD----------------CH3CHO+NADH+H La forte richiesta d'ossigeno necessario per la riossidazione di NADH impegna il ciclo di Krebs diminuendo la capacita' di ossidare degli acidi grassi i quali, esterificati a trigliceridi, si depositeranno come tali negli epatociti nella steatosi epatica. La steatosi epatica , si manifesta con epatomegalia cioe' fegato indolente; le cellule epatiche sono piene di piccole gocce di grasso che spostano nucleo e citoplasma alla periferia ; nelle colorazioni istologiche comuni il grasso viene disciolto e gli epatociti come tante vesciche vuote come nella cirrosi microvescicolare. La necrosi cellulare costituisce stimolo alla proliferazione delle cellule di Kappfer ed alla deposizione di collagene che si aggrega formando trabecole connettivali detti setti attivi, i quali sconvolgono le architetture lobulari ed in particolare la circolazione intraepatica. La capacita' di rigenerare degli epatociti porta alla formazione di noduli epatici rigenerati ed anche ad una proliferazione di noduli biliari che e' stata interpretata in chiave rigenerativa. Nelle fasi terminali il fegato si rimpicciolisce, di conseguenza diventa duro di consistenza ed a superficie irregolare: la sua sezione fara' rilevare in numeri piccoli noduli di color giallastro circondati da anelli di tessuto connettivo denso detto cirrosi anulare di Morgagni-Laennec. Sono del parere, da ipotesi universalmente accettata, che l'alcool agisce attraverso una carenza proteica dannosa per gli epatociti, per dispepsia da gastrite atrofica degli alcoolisti abituali. La disputa è sorta per analogia con altre situazioni di steatosi epatica da causa nutrizionale anche se solo una minoranza di questi casi evolve, a mio avviso, in cirrosi. Nel digiuno protratto come nel malassorbimento intestinale e nell'obesita' E' ovvio che carenze proteiche aggiuntive che colpisce popolazine di pover nel mondo, possono accelerare l'evoluzione cirrotica di una steatosi epatica alcoolica e puo' essere tappa finale di angiocolite con proliferazione connettivale pericolangitica degli spazi portali con formazione di setti connettivali che si spingono a disorganizzare i lobuli epatici ed a realizzare con loro interconnessione dei ponti fra zone portali e zone centrolobulari. Puo' essere la tappa finale di un'emocromatosi nella quale l'accumulo di ferro danneggia gli epatociti e stimola proliferazione connettivale. Puo' essere la tappa finale del morbo di Wilson nel quale l'accumulo di reme danneggia gli epatociti realizzando in fasi successive la steatosi, la necrosi portando a cirrosi a grossi nodi. Puo' essere dovuto a difetto di alfa-1-antitripsina che e' una glicoproteina ad azione antitriptica ed antiplasmatica. Si tratta di una rara malattia ereditaria autosomica recessiva che si manifesta nell'infanzia con cirrosi epatica ed enfisema polmonare.
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Un microcip nell’occhio per vedere

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Descrizione: Benessere – Guidone.itHome Estetica Medicina Salute Psicologia Fitoterapia Forma fisica Notizie Video Un microcip nell’occhio per vedere Pubblicato il novembre 4th, 2010 da Giovanna Manna I ricercatori dell’Università di Tubingia (Germania) e la società privata Retina Implant, con a capo il dottor Eberhart Zrenner hanno pubblicato i dati di uno studio su “Proceedings of the Royal Society B”, in sostanza si tratterebbe di una ricerca condotta sulla vista, dove un microchip inserito nell’occhio sarebbe in grado di farla tornare. Il dottor Zrenner ha dichiarato che all’inzio il microchip non dava i risultati sperati, mostrandosi incapace di migliorare la vista dei volontari che si erano sottoposti alla prima sperimentazione. Successivamente, le cose sono cambiate, gli scienziati hanno apportato modifiche a questo apparecchio cambiando anche la zona dell’impianto. Ebbene nel secondo gruppo di volontari, il microchip è stato innestato dietro la retina, e si è notato subito una differenza. Miikka Terho, 46enne paziente finlandese è uno dei volontari che si è sottoposto all’intervento per questo studio. Queste le sue parole: “Quando dopo tre o quattro giorni dall’intervento l’occhio ha cominciato a ristabilirsi ho cominciato a vedere i primi flash di luce. Sono rimasto meravigliato. Poi nei giorni seguenti ho cominciato a vedere sempre più’ distintamente fino a ora che riesco a leggere distintamente le lettere”. Tag:Eberhart Zrenner, intervento agli occhi, intervento alla retina, microcip nella retina, microcip per vista, occhio bionico, retina, Retina Implant, vistaInformazione Delicious Stumble digg Google Bookmarks Articoli Correlati Oncomodulina e nervo otticoOcchiali addio!Possibile futuro impiego di Lenti a Contatto (LAC) Bioniche nella cura della IpovisioneProf. Duilio Siravo: la simulazione della applicazione delle lenti a contatto
http://benessere.guidone.it/2010/11/04/un-microcip-nellocchio-per-vedere/

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Dr. Ugo Nespoli Fisioterapista Roma

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Descrizione: Un excursus sulle patologie più comuni per spiegare come la fisioterapia può essere un valido aiuto. L'obiettivo del sito è dare ai pazienti nozioni per percorrere un cammino nella piena fiducia del terapista.
http://www.ugonespoli.com

Data Inserimento: 26/04/2017 | Visite: 27929


Oculistica: vi presentiamo il nostro esperto, il Prof. Duilio Siravo

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Descrizione: Benessere – Guidone.itHome Estetica Medicina Salute Psicologia Fitoterapia Forma fisica Notizie Video Oculistica: vi presentiamo il nostro esperto, il Prof. Duilio Siravo Pubblicato il giugno 28th, 2010 da Giovanna Manna Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pisa nel 1983 con 110 e Lode e dignità di pubblicazione della tesi di laurea già di pertinenza oculistica sul senso stereoscopico negli afachici. Specializzato in Oculistica presso l’Università degli Studi di Pisa nel 1987 con 70 e lode e dignità di pubblicazione della tesi di specializzazione su un progetto sperimentale di produzione di un sistema esperto di acquisizione di immagini del fondo oculare (EIES=Espert Intra Eye System) effettuato in collaborazione del C.N.R. di Pisa e nella fattispecie presso l’Istituto Elaborazione delle Immagini (I.E.I.) con il quale ha avuto una fattiva collaborazione di anni, distaccato come ricercatore dalla Clinica Oculistica dell’Università degli Studi di Pisa allora diretta dal Prof. Alberto Maria Wirth. Assistente universitario volontario (dal 1983 al 1990), ha espletato per anni funzioni di ricercatore e di docenza (presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia e la Scuola di Specializzazione di Oculistica, degli Infermieri e dei Fisioterapisti) per incarico del Prof. AlbertoMaria Wirth. Dal 1983 al 1996 ha avuto compiti di ricerca presso numerose Società Farmaceutiche specializzate in Oculistica per le quali ha sperimentato diversi farmaci con la produzione di innumerevoli pubblicazioni scientifiche anche in prestigiose riviste internazionali. Per tali Società ha espletato conferenze, corsi di docenza presso i centri di ricerca e scientifici e per i dipendenti in tutta Italia ed all’estero (Brasile,Portogallo etc.etc.). Ha partecipato ad innumerevoli Congressi Nazionali ed Internazionali di Oculistica come relatore ed organizzatore. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di una monografia. Accademico ed Accademico Emerito dell’Accademia delle Scienze di Mosca. - Professore a contratto docente Medicina Legale Oftalmologia Legale - Scuola di Specializzazione In Oftalmologia Seconda Università Degli Studi di Napoli. - Docente Oftalmologia-Oftalmologia Legale - Degenerazioni Retiniche, Emergenze Oftalmologiche: Aspetti clinici e terapeutici Glaucoma, Ipovisione: Aspetti clinici e terapeutici, Università Degli Studi Di Bologna. - Alma Mater Studiorum International Summer School. - E’ Preferred Provider in Ophthalmology U.S. Army Health Clinic Camp Darby Livorno (TRICARE EUROPE PREFERRED PROVIDER NETWORK-PPN.). - Responsabile dal 1988 al 2000 del Servizio di Oculistica, del Servizio Controllo Medico del C.A.M.E.N.(CENTRO APPLICAZIONI MILITARE ENERGIA NUCLEARE)(OFTALMOLOGIA LEGALE) di San Piero A Grado -Pisa (Poi diventato C.R.E.S.A.M ed attualmente C.I.S.A.M.). - E’ Ufficiale Medico Croce Rossa Militare. - Responsabile Oftalmologia Legale Consulenza Nazionale. - Presidente Commissione Responsabilità Professionale Civile e Penale Medici Oculisti Italiani. E’ membro: - Consiglio Direttivo Società Italiana di Oftalmologia Legale (SIOL) - Consiglio Direttivo Società Italiana Contattologia Medica (SICOM) - Consiglio Direttivo European Society Simulation in Ophthalmology (ESSIO) - Consiglio Direttivo Low Vision Academy - Oftalmologo Legale – Low Vision Academy E’ Esperto Nazionale Medicina Legale – Società Oftalmologica Italiana (SOI). Da circa venti anni si occupa di OFTALMOLOGIA LEGALE consultato da Oculisti, Giudici ed Avvocati di tutta Italia per consulenze peritali in materia e per varie Commissioni in ambito di Responsabilità Professionale Oculistica. Il Prof. D. Siravo, risponderà alle vostre domande, chiarendo dubbi, fermo restando che le consulenze online non possono sostituire un colloquio con lo specialista. Ecco le sedi dove il Prof. D. Siravo svolge la propria attività: - Corso Italia, 178 – Pisa Tel: 050.500653 - Centro Medico Mens – Sana – V. Toscoromagnola Est Loc. La Bianca Pontedera Tel: 0587.483267 - Centro Medico Radiologia V. O. Chiesa, 1 – Livorno Tel: 0586.867145 – fax: 0586.8668500 - Sanitas – Largo Caduti Sul Lavoro, 22 Piombino Tel: 0565.225782 – Fax: 0565.222259 Cellulare: 3385710585 Consulente Oculista Tribunale Inail -Assicurazioni email: siravo@supereva.it web: http://drsiravoduilio.beepworld.it
http://benessere.guidone.it/2010/06/28/oculistica-vi-presentiamo-il-nostro-esperto-il-prof-duilio-siravo/

Data Inserimento: 02/12/2010 | Visite: 27929


Centro Leonardo

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Descrizione: Offre diagnosi e intervento per: Dislessia, Disattenzione/Iperattività, disturbi del linguaggio e enuresi. Corsi per genitori e progetti scolastici.
http://www.centroleonardo.net/

Data Inserimento: 23/08/2007 | Visite: 27928


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