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AISM

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Descrizione: Associazione Italiana Sclerosi Multipla. offre aiuto e supporto tramite un numero verde e la presenza di medici-neurologi, medici-fisiatri e infermieri, assistente sociale, avvocato e consulente del lavoro
http://www.aism.it/

Data Inserimento: 03/03/2007 | Visite: 27935


Semeiotica Biofisica

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Descrizione: In questo sito è illustrata una originale semeiotica fisica - cenerentola tra le numerose discipline mediche - nata dalla obsoleta Percussione Ascoltata e resa possibile dalla Riflesso-Diagnostica Percusso Ascoltatoria. La originale semeiotica fisica studia il caos deterministico delle oscillazioni macroscopiche dei vari sistemi biologici, provocate dalle fluttuazioni autoctone, stocastiche delle varie strutture microcircolatorie relative. La Semeiotica Biofisica, ospitata sul NEJM e sul BMJ, tra gli altri numerosi siti di mondiale risonanza, permette al medico di osservare finalmente eventi biologico-molecolari finora impossibili da valutare con la tradizionale semeiotica fisica. Le scoperte più significative sono una citopatia mitocondriale conditio sine qua non delle principali patologie umane, le varie costituzioni, che rendono possibile le differenti patologie e primo fra tutto il Terreno Oncologico, in presenza del quale è possibile la carcinogenesi! Unico strumento richiesto: il fonendoscopio!
http://www.semeioticabiofisica.it

Data Inserimento: 07/04/2005 | Visite: 27933


Ricerca e salute, informazione e formazione in ambito biomedico

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Descrizione: Biomedit.it è un centro di documentazione e divulgazione scientifica nell'ambito delle bioscienze e della medicina. Una rivista elettronica presenta articoli e rassegne (reviews) in italiano sui principali argomenti di autoimmunità, oncologia, genetica ed endocrinologia oltre che monografie su temi specifici. Biomedit è anche una piccola casa editrice scientifica che pubblica libri ed ebook con lo scopo facilitare la comprensione di obiettivi, metodi, sviluppi e nuovi scenari della ricerca scientifica.
http://www.biomedit.it/

Data Inserimento: 11/09/2007 | Visite: 27931


Eziopatogenesi delle cefalee

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Descrizione: Sono le mie 'deduzioni' sulla patogenesi delle cefalee primitive, derivanti de anni di esperienze professionali e di ricerche scientifiche.
http://www.cefalee.org/

Data Inserimento: 19/05/2011 | Visite: 27929


Brachiterapia

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Descrizione: Brachiterapia a Roma: Centro per la cura del cancro alla prostata con la brachiterapia. [ http://www.brachiterapia.eu ]
http://www.brachiterapia.eu

Data Inserimento: 10/07/2007 | Visite: 27928


Galbert

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Descrizione: (Firenze) Galbert srl dal 1982 propone apparecchiature mediche elettroniche, arredi e articoli monuso per ospedali, cliniche veterinarie, case di cura, studi medici e società di volontariato.
http://www.galbert.net

Data Inserimento: 28/08/2007 | Visite: 27928


Prof. Duilio Siravo: la simulazione della applicazione delle lenti a contatto

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Descrizione: Prof. Duilio Siravo: la simulazione della applicazione delle lenti a contatto Pubblicato il luglio 19th, 2010 da Giovanna Manna Il rapido sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha cambiato radicalmente l’approccio alla contattologia. La possibilità di acquisire immagini, di simulare patterns fluoriscinici e simulare la visione ha consentito di realizzare lenti a contatto sempre più sofisticate e personalizzate al fine di ottimizzare, non solo i vizi visivi più semplici, ma anche i difetti più impegnativi sia dal punto di vista morfologico che rifrattivo. Il mercato oggi si sta spostando su due fronti ben diversi: da un lato assistiamo alla diffusione di lenti a ricambio frequente, realizzate per essere più o meno adatte a tutti ed appropriate a risolvere i casi più semplici, dove non è richiesta una particolare capacità applicativa; dall’altra assistiamo all’evoluzione di una contattologia avanzata, dove le lenti corneali sono destinate a risolvere tutti quei casi particolari e complessi, come difetti rifrattivi elevati, cheratocono, afachia, esiti di ferite e di chirurgia corneale. Per questo settore della contattologia è richiesto un maggior grado di specializzazione da parte dell’operatore, in modo da poter gestire al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie, che da sole, però , non possono sostituirsi all’abilità di un applicatore esperto. Gli obiettivi fondamentali da raggiungere quando si applica una lente a contatto sono: la buona visione, il rispetto delle strutture oculari, la stabilità della lente e non ultimo il comfort del paziente. Oltre trent’anni di pratica ha condotto ha una evoluzione delle filosofie applicative, dei materiali e soprattutto negli ultimi anni, delle geometrie. I moderni torni a controllo numerico permettono di costruire lenti a contatto con moltissime possibilità geometriche, mentre strumenti di misura sempre più sofisticati consentono di studiare nei dettagli la topografia corneale di ogni singolo individuo e simulare una applicazione. I software di gestione che simulano il comportamento di una lente nota possono essere ampliati introducendo parametri nuovi che vengono rielaborati creando una lente completamente personalizzata, consentendo di effettuare applicazioni “virtuali” riducendo il numero di prove e soprattutto migliorando la qualità dell’ applicazione nei casi complessi non risolvibili con altre tecniche. Nelle geometrie delle lenti RGP (rigide gas permeabili) tradizionali la curvatura e il diametro della zona ottica determinano le zone di appoggio e di sollevamento della lente sulla cornea. Lo spazio che si forma tra la superficie posteriore della lente e quella anteriore della cornea si riempe di lacrime e la distanza fra superficie posteriore della lente e superficie anteriore della cornea può essere rappresentata dal profilo dello spessore del film lacrimale sotto la lente. Questo spessore viene definito clearance ed è espresso in micron. La valutazione della clearance viene fatta in modo qualitativo instillando fluoresceina e illuminando la lente con lampada di Wood o lampada a fessura con filtro blu cobalto. Questo metodo permette, ad un occhio esperto di apprezzare con sufficiente precisione la qualità dell’applicazione e del ricambio lacrimale. L’uso dei topografi corneali e i sofisticati software di simulazione del pattern floresceinico, hanno migliorato la conoscenza morfologica della cornea da una parte , mentre dall’altra hanno permesso di trarre il massimo vantaggio dalle informazioni acquisite dalla mappa stessa per disegnare ed ottimizzare la geometria delle lenti tenendo conto non solo della curvatura corneale centrale ma anche della forma totale della cornea. Prima dell’uscita dei topografi di ultima generazione, che consentono di misurare in modo preciso le curvature istantanee e altimetriche della cornea su tutta l’area coperta dalla lac, il solo metodo per calcolare la clearance e l’applicazione (fitting) era quello di appoggiarsi ad un modello matematico e derivarne le conseguenti altezze sagittali. Il modello più avvalorato è stato quello di un profilo corneale ellittico i cui raggi di curvatura e il valore di eccentricità venivano ricavati da un autocheratometro, fotocheratoscopio, o un oftalmometro a letture periferiche. Dedotti poi i valori, e se si avvicinavano il profilo corneale ad una conica, si potevano ottenere, mediante programmi di calcolo, i dati di tutti i parametri della lente necessari per ottenere la clearance desiderata. Questo tipo di modello, pur essendo un’evoluzione rispetto a quello sferico, è risultato essere troppo approssimativo. I topografi più moderni permettono misure più dettagliate e in molti casi permettono simulazioni fluoroscopiche di buona precisione. Con i programmi a disposizione la scelta della lente può essere fatta in tre modi differenti e conseguentemente valutare l’applicazione e la clearance tramite applicazione virtuale. • Si può selezionare una lente da un data base di lenti predefinite che includono tutti i prodotti standard dei diversi costruttori. La preferenza poi può essere fatta manualmente o tramite moduli autofit. Il vantaggio è quello di utilizzare lenti di produzione standard, lo svantaggio è di essere limitati dai modelli e geometrie scelte dal costruttore. • Si può scegliere una geometria predefinita e personalizzare tutti i parametri della lente per raggiungere tutti i valori di clearance che si desiderano. Con questo metodo l’applicatore decide tutte le specifiche della lente da applicare in quanto questa può essere personalizzata in tutti i suoi parametri • Si può creare un profilo polinomiale che soddisfi determinati livelli di clearance per costruire una lente del tutto personalizzata. In questo caso si ha la possibilità di costruire delle lenti con geometrie molto sofisticate, ma a volte difficilmente riproducibili. Mediante la simulazione di applicazione si cerca la geometria ideale e una volta scelta la lente uno specifico software di gestione provvede a tradurre il progetto in linguaggio informatico ed a renderlo eseguibile da un macchinario. Queste lenti così costruite oltre ad ricalcare esattamente l’elaborazione eseguita virtualmente vengono, in alcuni software, anche automaticamente corrette per ridurre le aberrazioni superiori indotte dalla faccia interna della lac, creando così un’ottica ad alta definizione in grado aumentare le potenzialità della funzione visiva. Tuttavia rispetto alla lente teorica è probabile che siano necessari degli aggiustamenti poiché alcune variabili come, la tensione palpebrale, il rapporto della superficie anteriore della lente con la palpebra, il film lacrimale, le forze di frizione e di capillarità ed il peso della lente, possono condizionare il comportamento della lente sull’occhio e queste non possono essere simulate. Ormai numerose ditte produttrici sono orientate verso un metodo di link informatico che unisca i dati topografici ad un progetto di lente personalizzata al fine anche di ridurre le aberrazioni ottiche. Ad esempio le lenti personalizzate Wave (Eye Quip) hanno una superficie e anteriore e posteriore modificata ed adattata e correggono anche le aberrazioni corneali. Vengono progettate con il topografo Keratron (Optikon). Esse possono essere morbide o rigide con o senza prisma di stabilizzazione e sono disponibili con disegni sferici, torici, multifocali o destinate all’ortocheratologia . Altre lenti di progettazione custom-made con link detto a “ calco” sono prodotte dalla Eikon che utilizza due topografi, Keratron Scout ( Optikon 2000) e Eye Top (CSO). La procedura di esecuzione, con ambedue i topografi, è semplice. Dopo aver processato l’immagine cheratoscopica e pulita da imperfezioni ed errori, applichiamo il software. Esistono dei set di prova virtuali disponibili, ma nell’eventualità in cui l’applicatore abbia la necessità di inserire delle modifiche il default è modulabile. Visualizziamo quindi l’applicazione “virtuale” con simulazione fluoresceinica e cerchiamo l’appoggio migliore per il caso. Possiamo variare, se vi è la necessità, istantaneamente tutti i parametri: diametro totale e parziale, la zona ottica, la tipologia del bordo e possiamo agire direttamente anche sulla asfericità interna della lente. Da ricordare che la superficie interna asferica di una lente induce delle aberrazioni, ma il sistema prevede il calcolo automatico della correzione dell’aberrazione. Definita poi la lente più appropriata, i dati ottenuti vengono raccolti in un file ed inviati al costruttore per realizzare la lente eseguita virtualmente dall’applicatore. Fino ad ora abbiamo visto come possiamo conoscere bene la morfologia della cornea grazie al topografo e come possiamo progettare lenti a contatto personalizzate la cui geometria è strettamente connessa con la cornea ottimizzando l’appoggio mediante la simulazione fluorescinica. Altro argomento da non sottovalutare, e che è possibile simulare, è l’aberrazione indotta dalle lenti a contatto. La modificazione delle aberrazioni ottiche dell’occhio è stato discusso per lungo tempo sia nella pratica corrente sia nella contattologia. E’ ben noto come la qualità della visione è nettamente influenzata dal grado di aberrazioni ottiche di ordine superiore, in particolare in quei pazienti con cornee patologiche (cheratocono, post chirurgia corneale ecc.). Numerosi studi hanno valutato l’impatto dell’uso delle lenti a contatto sulle aberrazioni ottiche. Nel 2003 De Brabander ha evidenziato come l’uso delle lenti personalizzate potessero diminuire gli effetti delle aberrazioni ottiche e migliorare la qualità della visione, in particolare sulle cornee patologiche. Le lenti a contatto, sferiche, asferiche, progressive o a fuochi multipli, producono aberrazioni di ordine superiore che si aggiungono a quelle dell’occhio; ma si è visto come le lenti con geometrie estremamente sofisticate possono minimizzare le aberrazioni o, al contrario, massimizzare il loro effetto di pseudoaccomodazione. Oggi è possibile misurare e prevenire gli effetti delle aberrazioni ottiche delle lenti a contatto tramite un simulatore della visione Optique Adaptative Crx 1 (Imagine Eyes). Il meccanismo dell’ Optique Adaptative è stato inventato da alcuni astrofisici per migliorare la qualità delle immagini dei telescopi terrestri, al fine di correggere le distorsioni indotte dalle turbolenze atmosferiche. Questa tecnica, applicata all’oftalmologia, ci consente di correggere le aberrazioni oculari con una precisione sufficiente per fornire delle immagini in vivo della retina a una scala cellulare. In ambedue le applicazioni, astrofisica e oftalmologia, il metodo di studio consiste nel deformare uno specchio riflettore al fine di ottimizzare la qualità d’immagine e correggere le differenti aberrazioni ottiche. Per cui i componenti chiave sono degli specchi deformabili che poi vengono rettificati e controllati da degli analizzatori di superficie d’onda. Il simulatore della visione Crx 1 (Imagine Eyes) utilizza i risultati visivi per introdurre delle aberrazione nell’occhio, provvisoriamente e in maniera puramente ottica, testando acuità visiva, sensibilità al contrasto ecc. a diverse distanze di visione. Inoltre durante il test lo strumento permette di regolare il diametro della pupilla e il centraggio della correzione. E’stato concepito come un aberrometro al quale sono stati aggiunti due componenti: una specchio deformabile capace di correggere le aberrazioni oculari e aggiungere delle aberrazioni create dall’applicatore, e uno schermo informatico in miniatura che, attraverso lo specchio deformabile, stimola la visione del paziente ad una determinata distanza regolata dall’operatore. Ciò ci permette di misurare i risultati visivi derivanti da applicazioni di lenti a contatto con differenti geometrie. I risultati così ottenuti possono essere utili per ottimizzare le geometrie delle lenti asferiche e/o progressive. Questo strumento potrebbe un giorno semplificare i processi di prescrizione, poiché permette di pre-testare rapidamente la visione di ogni paziente, inoltre potendo valutare le eventuali aberrazioni prodotte da un determinato tipo di lente e potendo modificare i parametri delle lenti personalizzandole, si può progettare una lente che soddisfi al meglio anche le esigenze visive. Dunque l’obiettivo della contattologia moderna personalizzata è quello di realizzare una lente adatta morfologicamente alla cornea, ottimizzando l’applicazione per ogni singolo paziente, studiando accuratamente la topografia corneale e effettuando simulazioni fluoroscopiche ; inoltre la correzione delle aberrazioni ottiche prodotte dalle lenti a contatto possono migliorare la funzione visiva, per cui la nuova tecnologia, che ci permette di simulare il risultato di una progettazione, rappresenta un ulteriore vantaggio nella scelta della strategia da intraprendere nell’applicazione delle lenti a contatto soprattutto nei casi più complessi. Bibliografia Atchison D.A. (1995). Aberrations associated with rigid contact lenses. J Opt Soc Am A Opt Image Sci Vis, 12: 2267-73 Bennett E.S., Sorbara L., (2000) Lens design, fitting and evolution. Clinical manual contact lenses . Ed. Lippincott Williams & Wilkins, Philadelphia 4 : 75-124 Chateau N., (2009) L’optique adaptative: un nouvel outil pour ameliorer la ualitè de vision des porteurs de lentilles de contact. Le Lentilles de contact. Ed. Masson, Parigi : 188-9 De Brabander J., Chateau N., et al (2003) Simulates optical performance of custom wavefront soft contact lenses for keratoconus. Optom Vis Sci, 84 : 42-51 Douthwaite W.A.,Hough T. Edwards K. et al., (1999) The eyeSys Videokeratoscopic assestement od apical radius and p-value in the normal human cornea. Ophthalmic Physiol Opt, 19: 467-74 Douthwaite W.A. (1991). Computerized contact lens fitting. Optom. Vis. Sci. 68: 770-5. Douthwaite W.A.,Sheridan M., (1989) The measurement of the corneal ellipse for contact lens pratictioner. Opthal Physiol Opt, 9: 239-42 Efron S.,Efron N., Moran P.B. (2008). Reapeatability and reliability of ocular aberration measurements in contact lens wear. Cont Lens Anterior Eye, 31: 81-8 Gemoules G., Morris K.M. (2007) Rigid-gas permeable contact lenses and severe Higher- order aberrations in postsurgical corneas. Eye Contact Lens, 31: 12-22 Guillon M., Lyndon D.P.M. Wilson C., (1986) Corneal Topography: a clinical model. Ophthalm Physiol Opt, 6 (1): 47-56 Holden B.A. Siddle J.A. et al. (1976) Soft performance model: The clinical significance of the lens flexure effect. Aust J Optom, 59: 117-29 Kollbaum P.S., Bradley A.S. (2007) Correction aberration with contact lenses. Contact Lens Spectrum, 24: 144 Mandell R.B., St Helen R., (1971) Mathematical models for corneal countour. Br J Physiol Opt 26(3): 183-97 Manfredini M., (2000) Le lenti a contatto rigide gas permaebili prodotte secondo calcolo elettronico della cornea. Data on file: Eikon lenti a contatto Firenze, Italia Manganotti A. (2003) L’evoluzione applicativa delle lenti a contatto RGP: dalle lac su misura tradizionali, alle lac custom-made realizzate mediante link informatico con topografo corneale. Euvision 1: 8-14 Szczotka L.B. (1997) Clinical evolution of a topographically based contact lens fittine software. Optom Vis Sci, 74 (1): 14-9 Vinciguerra P. (1995) Atlante di topografia corneale. Ed. Fogliazza, Italia Capitolo 11 Williams D., Yoon G.Y. et al (2000) Visual benefit of correcting higher order aberration of the eye. J Refract Surg. 16: 554-9 a cura del Prof. Duilio Siravo Presidente Accademia Italiana di Oftalmologia Legale Tag:chirurgia corneale, contattologia medica, difetti rifrattivi, lenti a contatto, lenti corneali, lenti RGP, occhi, Oculistica, topografi corneali, vistaInformazione Delicious Stumble digg Google Bookmarks Articoli Correlati Occhiali addio!Possibile futuro impiego di Lenti a Contatto (LAC) Bioniche nella cura della IpovisioneSucco di mirtilli per migliorare memoria e apprendimentoOncomodulina e nervo otticoUn microcip nell’occhio per vedereTonometria Permanente con Lente a Contatto Nanosilver
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Data Inserimento: 02/12/2010 | Visite: 27928


Radiochirurgia

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Descrizione: Centro per la cura del cancro e dei tumori con la Radiochirurgia Stereotassica
http://www.radiochirurgia.info

Data Inserimento: 14/09/2006 | Visite: 27928


La malattia di Alzheimer

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Descrizione: La malattia di Alzheimer diventa clinicamente evidente tra i 50 e i 65 anni, con perdita generale delle funzioni intellettive piu' elevate e labilita' emotiva,senza deficit neurologici focali; progredisce poi per cinque anni modo caratteristico, fino ad una demenza di grado elevato e alla morte, spesso associata a disidratazione o infezione dell'albero respiratorio. La TAC mostra una marcata atrofia cerebrale.Vi e' una certa tendenza dei casi a comparire nella stessa famiglia sebbene molti siano sporadici. Occasionalmente, in alcuni pazienti si possono rilevare sintomi locali come afasia, agnosia, aprassia oppure possono essere preminenti crisi convulsive. All'esame macroscopico si possono osservare atrofia corticale di solito piu' pronunciata nelle regioni frontali, parietali ed occipitali. Le superfici di sezione dell'encefalo mostrano una dilatazione compensatoria dei ventricoli, secondaria a perdita di tessuto nervoso in idrocefalo ex vacuo. Glia spetti istologici piu' importanti della malattia di Alzheimer sono gli ammassi neurofibrillari, le placche senili, la degenerazione granulo-vacuolare i corpi di Hirano. Le placche sensibili sono strutture focali extracellulari presenti quasi esclusivamente nella corteccia cerebrale, costituite da terminali assonici presinaptici. Alla periferia delle placche si osservano spesso cellule microgliali e talvolta astrociti. La degenerazione granulovascolare è caratterizzata da piccolo vacuoli intraneuronali citoplasmatici chiari che contengono un granulo argirofilo . I costituenti di questo granulo sono sconosciuti.. Per i corpi di Hirano che si osservano nei dendriti prossimali si formano inclusioni eosinofile di aspetto vitreo. Tutte queste strutture si possono osservare in pazienti che non hanno alcuna malattia , ed è il loro numero e la loro distribuzione piuttosto che la loro pura presenza che permette la diagnosi di malattia di Alzheimer . Il difetto di base della malattia di Alzheimer non è conosciuto. Il numero degli ammassi neurofibrillari e delle placche senili puo' essere grossolanamente correlato col grado di demenza, ma sono oscuri i meccanismi che portano alla formazione di queste strutture. Recenti dati biologici hanno concentrato l'interesse sulla distribuzione degli ammassi e delle placche . Le anomalie biochimiche più importanti sono la riduzione dell'acetilcolina e degli enzimi associati, quali l'acetilcolintransferasi e l'acetilcolinesterasi nella corteccia cerebrale, nell'amigdala e nell'ippocampo. I recettori muscarinici corticali per acetilcolina, rimangono infatti, suggerendo che il difetto è nell'imput colinergico alle aree colpite . Ciò ha portato ad un approfondimento dello studio del nucleo basale di Meynert che fornisce le principali afferenze colinergiche alla corteccia. In tale nucleo, nella forma di questa malattia, vi è una marcata riduzione dei neuroni e in quei residui si possono osservare ammassi neutrofibrillari e degenerazione granulovascolari. Successivamente altre ricerche hanno dimostrato alterazioni simili in alcuni nuclei basali quali il nucleo della banda diagonale di Broca e quelli settali mediali, che forniscono afferenze colinergiche alla corteccia e all'ippocampo. Nella corteccia, gli assoni dilatati delle placche senili mostrano abbondanti quantità di colinesterasi ma tale sostanza diminuisce man mano che la placca matura e compare il nucleo centrale di amiloide. Un altro dato biochimico costantedella malattia di Alzheimer ò una diminuzione nel contenuto corticale di somatostatina, ma per questo dato non vi è spiegazione.
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Data Inserimento: 17/08/2011 | Visite: 27927


Un microcip nell’occhio per vedere

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Descrizione: Benessere – Guidone.itHome Estetica Medicina Salute Psicologia Fitoterapia Forma fisica Notizie Video Un microcip nell’occhio per vedere Pubblicato il novembre 4th, 2010 da Giovanna Manna I ricercatori dell’Università di Tubingia (Germania) e la società privata Retina Implant, con a capo il dottor Eberhart Zrenner hanno pubblicato i dati di uno studio su “Proceedings of the Royal Society B”, in sostanza si tratterebbe di una ricerca condotta sulla vista, dove un microchip inserito nell’occhio sarebbe in grado di farla tornare. Il dottor Zrenner ha dichiarato che all’inzio il microchip non dava i risultati sperati, mostrandosi incapace di migliorare la vista dei volontari che si erano sottoposti alla prima sperimentazione. Successivamente, le cose sono cambiate, gli scienziati hanno apportato modifiche a questo apparecchio cambiando anche la zona dell’impianto. Ebbene nel secondo gruppo di volontari, il microchip è stato innestato dietro la retina, e si è notato subito una differenza. Miikka Terho, 46enne paziente finlandese è uno dei volontari che si è sottoposto all’intervento per questo studio. Queste le sue parole: “Quando dopo tre o quattro giorni dall’intervento l’occhio ha cominciato a ristabilirsi ho cominciato a vedere i primi flash di luce. Sono rimasto meravigliato. Poi nei giorni seguenti ho cominciato a vedere sempre più’ distintamente fino a ora che riesco a leggere distintamente le lettere”. Tag:Eberhart Zrenner, intervento agli occhi, intervento alla retina, microcip nella retina, microcip per vista, occhio bionico, retina, Retina Implant, vistaInformazione Delicious Stumble digg Google Bookmarks Articoli Correlati Oncomodulina e nervo otticoOcchiali addio!Possibile futuro impiego di Lenti a Contatto (LAC) Bioniche nella cura della IpovisioneProf. Duilio Siravo: la simulazione della applicazione delle lenti a contatto
http://benessere.guidone.it/2010/11/04/un-microcip-nellocchio-per-vedere/

Data Inserimento: 02/12/2010 | Visite: 27927


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