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niffe
Nuovo Arrivato
35 Messaggi |
Inserito il - 15 aprile 2011 : 11:45:08
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Ciao ragazzi avrei bisogno di chiarire alcuni concetti. 1) Cosa si intende dicendo che la dimensione complessiva del genoma non è correlata alla complessità morfologica dell'organismo mentre la dimensione minima lo è ? in altre parole, cos'è la dimensione minima?
2) Altra domanda, le dimensioni dei genomi batterici sono correlate al numero di geni che essi hanno. Nei genomi umani invece c'è sempre questa correlazione o viene meno?
3) il riarrangiamento esonico da quello che ho capito permette la formazione di nuovi tipi di proteine mutando nel Dna appunto la sequenza esonica ,ma da cosa è dovuto ? dai trasposoni?
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Ale_90
Utente Junior
296 Messaggi |
Inserito il - 15 aprile 2011 : 12:00:19
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2) In tutti gli eucarioti viene meno la correlazione numero di geni = grandezza del genoma, perché aumentano le sequenze non codificanti, quindi a parità di numero di geni puoi trovare anche grandi variazione nelle dimensioni, ad esempio per la presenza di parecchi elementi mobili (piante)
3) Il riarrangiamento esonico è la conseguenze di meccanismi come lo splicing alternativo, l'inizio alternativo della trascrizione, la presenza di siti multipli di poliadenilazione, insomma tutti i meccanismi di biologia molecolare legati alla creazione di diverse combinazioni di esoni partendo da quelli presenti in una regione.
Per la prima domanda, mi verrebbe da dire che la dimensione minima del genoma è il corredo minimo di geni per assicurare la formazione di una cellula vitale, ma mi sembra troppo semplicistica come risposta. |
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niffe
Nuovo Arrivato
35 Messaggi |
Inserito il - 15 aprile 2011 : 15:50:45
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quindi i trasposoni non centrano nulla con il riarrangiamento esonico? |
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Ale_90
Utente Junior
296 Messaggi |
Inserito il - 15 aprile 2011 : 16:10:24
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L'inserzione di un trasposone in un esone dovrebbe quasi sicuramente renderlo "inutilizzabile"; è possibile che esistano meccanismi molecolari che permettono di escludere quell'esone, promuovendo di fatto un riarrangiamento esonico (se quell'esone non funziona, il macchinario di splicing lo eliminerà in automatico), anche se non sono assolutamente sicuro di questa cosa. Sono però sicuro che l'inserzione di un trasposone in una sequenza codificante è un metodo di mutagenesi artificiale per inattivare quel gene, per cui non credo si possa considerare come un metodo di riarrangiamento esonico; detto questo, spero che biologi molecolari possano aiutarti meglio di me ;)
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