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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 11:23:51
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Salve sono laureato in biotecnologie e sto facendo un master
Io mi chiedo se, vista la carenza di posti di lavoro in ricerca e la nascita di nuove professioni legate ai settori scientifici (es assicurazione di qualità, certificazioni, regolatorio, controllo qualità) non sia sensato abolire l'obbligo della tesi sperimentale in facoltà come biologia o biotecnologie.
Questo mio spunto/sfogo nasce dal fatto che da quello che ho visto io, la mia università non ha NESSUNA collaborazione industriale per quanto riguarda biotec/biologia, mentre ne ha parecchie per economia e ingegneria.
Inoltre la tesi del master che sto svolgendo e che dovrò presentare al termine dell'esperienza in azienda non è affatto di tipo sperimentale. Per cui non vedo perchè non si possa estendere questo principio alla laurea in biotecnologie.
Che l'unico posto di lavoro per un biotecnologo sia la ricerca e sviluppo è falso quanto lo è per un ingegnere. Secondo me sarebbe ora di svegliarsi.
Quindi all'atto pratico: chi è d'accordo con me, e chi decide se la tesi debba essere per forza sperimentale? Il Ministero?
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0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
3847 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 12:03:22
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Ciao. Interessante, non sono molto d'accordo ma trovo l'idea interessante. Per curiosità, cosa proporresti in luogo della tesi sperimentale? |
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 12:25:26
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Scusa, ma mi trovi assolutamente contrario nel permettere una tesi compilativa a questi livelli. La tesi sperimentale non credo debba essere considerata esclusivamente nell'ottica della ricerca di base. Se porti avanti un tuo progetto presso un'azienda credo che anche lì in qualche modo ti facciano fare qualcosa di pratico. Perdonami, ma io le compilative le vedo come aria fritta su qualcosa di già stra-assodato: non le ritengo comparabili nemmeno alla più scontata review della più infima rivista.
Citazione: la mia università non ha NESSUNA collaborazione industriale per quanto riguarda biotec/biologia, mentre ne ha parecchie per economia e ingegneria.
il fatto che in economia o ingegneria forse si buttino di più sul teorico non vuole necessariamente dire che non si faccia ricerca
Citazione: Inoltre la tesi del master che sto svolgendo e che dovrò presentare al termine dell'esperienza in azienda non è affatto di tipo sperimentale.
forse in azienda ti fanno seguire dei protocolli collaudati. Ma per arrivare alla compliance di questi metodi avranno avuto un bel po' su cui lavorare, non credi? Leggendo il tuo nickname presumo tu ti stia occupando di acidi peptido-nucleici, un argomento innovativo secondo me. Posta per favore il tipo di master e/o il progetto che stai seguendo se ti va, la discussione potrebbe rivelarsi ancora più interessante e coinvolgente. |
http://www.linkedin.com/in/dariocorrada |
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 12:36:50
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Si possono portare case study, o ance descrivere la propria esperienza lavorativa. Ovviamente lo studente avrebbe sia un Tutor aziendale che un relatore universitario, per cui non è che nella tesi scrive che ha passato il tempo a fare fotocopie. Ma se anche avesse passato buona parte del tempo a fare fotocopie, potrebbe fare comunque una tesi compilativa sulla normativa del suo ambito di stage, sulle procedure interne aziendali, sugli sviluppi futuri di quel settore, sul sitema di qualità aziendale (che è molto sviluppato nelle aziende tecnologiche/farmaceutiche e gestito da personale con lauree scientifiche), magari anche sul marketing (ISF). Sto prendendo spunto dalle tesi di master che ho visto in biblioteca. Si avrebbe comunque un'esperienza lavorativa ATTINENTE al suo campo di studi, per cui potrebbe essere l'inizio di una carriera. E' chiaro che le tesi diventano meno interessanti, ma penso che ciò verrebbe compensato dall'utilità dello stage. Inoltre lo studente dovrà valutare bene, perchè una tesi compilativa e senza articoli pubblicati non verrà apprezzata in sede di dottorato o specialità o borsa di ricerca.
Ma ritengo che i vantaggi sarebbero comunque maggiori degli inconvenienti per il sistema università/lavoro.
Ripeto, i modelli secondo me devono essere Ingegneria ed Economia |
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 12:56:43
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Citazione: Si possono portare case study, o ance descrivere la propria esperienza lavorativa.
Se parliamo di ingegneria, di solito si lavora su una commissione verso qualche specifico cliente, ma il parallelismo con la altre tesi sperimentali in ambito accademico tiene. Nove volte su dieci mica mettono sotto un tesista su un progetto nuovo, che credi. Il più delle volte si viene messi su un lavoro appena concluso o quasi di un qualche dottorando, che sul tema ha già sfornato una o più pubblicazioni. Non è detto che l'esperienza debba essere particolarmente innovativa però di sicuro di materiale non bibliografico su cui lavorare se ne ha.
Citazione: Ma se anche avesse passato buona parte del tempo a fare fotocopie, potrebbe fare comunque una tesi compilativa sulla normativa del suo ambito di stage, sulle procedure interne aziendali, sugli sviluppi futuri di quel settore, sul sitema di qualità aziendale (che è molto sviluppato nelle aziende tecnologiche/farmaceutiche e gestito da personale con lauree scientifiche), magari anche sul marketing (ISF).
In questo caso, dubito che l'azienda ti lascerebbe lavorare su del materiale realmente interessante senza aver prima calcolato i propri interessi |
http://www.linkedin.com/in/dariocorrada |
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 13:11:24
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Messaggio inserito da kORdA
Citazione:
Scusa, ma mi trovi assolutamente contrario nel permettere una tesi compilativa a questi livelli.
Perchè, a ingegneria e ad economia sono a livelli più bassi del nostro?
Citazione: Perdonami, ma io le compilative le vedo come aria fritta su qualcosa di già stra-assodato: non le ritengo comparabili nemmeno alla più scontata review della più infima rivista
.
A me non importa della review. A me importa che i laureati possano lavorare. Bisogna avvicinare università e imprese, soprattutto per quello che riguarda biotecnologie, che è votata alla produzione di prodotti. Io sono laureato con lode e ho la pubblicazione, ma mentre avrei potuto fare il dottorato di ricerca, trovare posto in azienda dopo la laurea è praticamente impossibile. Ci sono lavori che vanno ben al di là del tecnico di laboratorio.
Citazione:
il fatto che in economia o ingegneria forse si buttino di più sul teorico non vuole necessariamente dire che non si faccia ricerca
Appunto, fanno ricerca se vogliono farla. Non è considerato l'unico sbocco possibile. Forse perchè le industrie sono più vicine a loro?
Citazione:
forse in azienda ti fanno seguire dei protocolli collaudati. Ma per arrivare alla compliance di questi metodi avranno avuto un bel po' su cui lavorare, non credi?
Appunto, il modo in cui si arriva alla compliance può benissimo rappresentare un ottimo argomento di tesi.
Citazione:
Leggendo il tuo nickname presumo tu ti stia occupando di acidi peptido-nucleici, un argomento innovativo secondo me.
Io non ho potuto scegliere se farla compilativa o sperimentare. Ho cercato un'azienda che mi ospitasse, ma gli unici che potevano al limite prendere biotecnologi erano ospedali. Non tutti nella vita vogliono fare ricerca, e obbligarli a farla quando di fatto non c'è per me è un controsenso. La tesi non sperimentale con stage in azienda va bene per altre facoltà/corsi, può andare bene anche per la nostra. Obblighiamo ingegneria gestionale a fare solo tesi sperimentali, e vediamo se la sua percentuale di occupazione non scende a qualla di biologia.
Citazione: Posta per favore il tipo di master e/o il progetto che stai seguendo se ti va, la discussione potrebbe rivelarsi ancora più interessante e coinvolgente.
Master in affari regolatori, parliamo anche di assicurazione di qualità e controllo qualità. La mia tesi di master sarà un case study regolatorio con una panoramica sulla normativa italiana ed europea. Senza peer review, per intenderci, ma a me interessa lo stage in azienda ed il fatto che l'uni si sia data da fare per trovarlo. Non vedo perchè anche la laurea non possa funzionare così. Per ingegneria ed Economia funziona così. Per noi no. |
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 13:16:38
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Forse mi trovo in una zona disagiata (Milano) ma per economia non funziona proprio per nulla direi. Forse se ti fregi dell'etichetta "Bocconi", ma proprio forse... |
http://www.linkedin.com/in/dariocorrada |
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 14:01:13
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La mia è una proposta che non so se abbia senso, e non ho intenzione di difenderla ad ogni costo.
Sto dicendo che secondo me, visto gli sbocchi lavorativi, i laureati in biotecnologie non devono fare per forza ricerca. In più non ha senso costringere a fare ricerca chi non vuole farla e punta ad altri ruoli in azienda. Se poi mi si dice che chi non vuole fare ricerca non deve fare biotecnologie, io rispondo che le aziende cercano un sacco di laureati in materie scientifiche da mettere in ruoli diversi dalla ricerca, con possibilità di carriere veramente interessanti e di responsabilità. Il grossissimo problema è che richiedono già un' esperienza aziendale, problema che una tesi in azienda (sia sperimentale, ma i posti sono pochi, che non sperimentale, e i posti ci sarebbero) potrebbe risolvere.
Secondo me l'università dovrebbe darsi da fare per attivare questo tipo di collaborazioni anche per noi e non solo per gli ingegneri, renderci più liberi di scegliere cosa fare della nostra carriera, e magari rendere un po' più seri i corsi di carattere economico/legale/gestionale che già si trovano all'interno della laurea in biotecnologie. Ma per fare questo è lampante che non ci debba essere l'obbligo di una tesi sperimentale.
Se poi qualcuno mi dice che le aziende apprezzano la laurea in biotecnologie (mai vista una apprezzarla, i chimici ci battono su tutta la linea...) grazie all'elevata qualità delle tesi sperimentali con tanto di peer review, beh posso rispnodere che nei colloqui che non riguardano direttamente la ricerca, e sono la maggior parte, della tua tesi sperimentale non gliene può fregar di meno. Guardano solo se hai avuto un'esperienza precedente in azienda. Se gli dici che sei stato in lab universitari, non importa quanto ti sia impegnato, si mettono a ridere.
Ci sono tanti promettenti scienziati che finiscono a fare i cassieri all'esselunga o le commesse da Zara. Magari sarebbe meglio volare un po' più basso e permettergli di fargli fare lavori in cui la loro laurea non sia buttata (e magari neanche la tesi). Senza contare che le carriere scientifiche alternative alla ricerca spesso permettono introiti superiori alla ricerca (si, io mi sono laureato anche per fare soldi, come buona parte degli ingegneri). |
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prossima biologa
Utente Attivo
1437 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 19:02:11
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credo di capire cosa intendi dire... ma un esperienza in azienda per poter effettuare una tesi, è comunque una tesi sperimentale... da noi c'è qualche possibilità di tesi esterna gestita così ma, non ci sono molti appoggi.... sei tu che devi trovarti agganci esterni e docenti relatori che ti seguano, mentre ci deve essee un correlatore esterno.... gestite in questo modo credo siano più o meno le esperienze di cui parli tu, altrimenti non saprei.... ma se a noi biologi non ci danno possibilità di tirocinio, figurati se ci danno la possibilità di fare una tesi.... per un master è diverso! tu stai seguendo un master universitario?
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Aiuto in biochimica?guarda qui Info sul lavoro di biologo?guarda qui |
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 20:50:01
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ma non dipende dagli statuti dei singoli atenei? |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 21:21:20
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Sinceramente non capisco il discorso.
La soluzione al problema sarebbe piuttosto quella di mettere per legge il numero chiuso ed alzare il livello di difficoltà degli esami, in modo da avere meno laureati. |
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
1582 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 21:34:37
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guarda sono contrario all'idea di abolire la tesi sperimentale nelle facoltà di biologia, biotecnologia e chimica. In quale momento del percorso formativo questi studenti dovrebbero capire cosa è il laboratorio? è impensabile che uno studente si laurei in biologia senza neanche aver mai fatto una diluizione o una pesata.
Economia e ingegneria? Sono corsi di laurea molto differenti |
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JGuardaGliUfo
Utente
Città: Roma
641 Messaggi |
Inserito il - 04 luglio 2012 : 22:43:39
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Un conto è parlare per la propria Università, un conto è allargare (a macchia d'olio) il discorso e fagocitare altri atenei in cui corsi di laurea come ingegneria o economia offrono opportunità/scelte diverse. Piuttosto che abolire la tesi sperimentale, a questo punto meglio mettere il laureando in condizione di scegliere. E anche qui, il discorso è ateneo-dipendente: non tutti hanno contatti e/o collaborazioni industriali. Io mi son laureata in Astrofisica con una tesi sperimentale e 3/4 degli studenti laureati in Fisica, Astronomia o Astrofisica hanno fatto il mio stesso percorso. Come diceva Martin, per un biologo è impensabile lavorare senza pesate e diluizioni: le nostre pesate e diluizioni consistono in misurazioni e osservazioni pratiche. Non su un mappamondo. Epilogo: non sono d'accordo. Ho tanti colleghi Ingegneri che si laureano con una tesi sperimentale: è tanto sofferta e vissuta.
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I could not love except where Death Was mingling his with Beauty’s breath — Or Hymen, Time, and Destiny Were stalking between her and me.
E. A. Poe |
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Ale_90
Utente Junior
296 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 00:58:24
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Sinceramente non capisco il discorso.
La soluzione al problema sarebbe piuttosto quella di mettere per legge il numero chiuso ed alzare il livello di difficoltà degli esami, in modo da avere meno laureati.
Occhio a fare affermazioni del genere, avere meno laureati non credo sia auspicabile per nessuno. Avere più laureati più preparati è una cosa davvero così fuori dal mondo? |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 08:09:24
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Citazione: Occhio a fare affermazioni del genere, avere meno laureati non credo sia auspicabile per nessuno. Avere più laureati più preparati è una cosa davvero così fuori dal mondo?
Avere un numero enorme di laureati di bassa qualità non è auspicabile. Avere più laureati preparati è auspicabilissimo, ma al momento è fuori dal mondo perchè vuol dire avere più corsi, più laboratori, più professori e, in seguito, più posti di lavoro. E a meno che mago Merlino non sia passato recentemente in suolo italico (e non solo) non mi sembra che questi requisiti siano neanche lontanamente presenti.
E' ridicolo pensare di formare dei biologi/biotecnologi/farmacisti/chimici/etc. senza far loro fare della pratica, e non solo in tesi. E per fare della pratica non puoi avere 2000 iscritti al corso, perchè in laboratorio non ci stanno. Un laboratorio didattico biologico (esclusa forse bioinformatica) utile e fatto per bene non può realisticamente essere fatto con più di 30-40 persone, altrimenti diventa "guardate come faccio xyz" e non "adesso fate xyz".
Quindi sì, faccio realisticamente affermazioni del genere: ci sono troppi laureati e molti hanno fatto l'università perchè non sapevano che altro fare nella vita. La laurea oramai è un pezzo di carta che vale poco o nulla. Cazzarola, io conosco dei PhD che hanno fatto il dottorato non sapendo cosa fare nella vita, e lì davvero la cosa è grave.
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 08:51:07
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A prossima Biologa: io non sto dicendo di abolire la tesi sperimentale, sto dicendo di abolire l'obbligo. Se tu vuoi fare il dottorato o il ricercatore la fai sperimentale. Se punti ad altri ruoli in azienda cerchi uno stage in azienda in quell'ambito. Sono sicuro che la maggior parte delle tesi rimarrebbe sperimentale.
Citazione: ma un esperienza in azienda per poter effettuare una tesi, è comunque una tesi sperimentale...
No non è così. Una tesi in azienda può non essere sperimentale. Leggi i post sopra.
Citazione: La soluzione al problema sarebbe piuttosto quella di mettere per legge il numero chiuso ed alzare il livello di difficoltà degli esami, in modo da avere meno laureati.
Io sono d'accordo sul numero chiuso, ma il fatto che le aziende cerchino personale scientifico con una precedente esperienza aziendale in ruoli non di ricerca non ha niente a che vedere con questo.
Citazione: In quale momento del percorso formativo questi studenti dovrebbero capire cosa è il laboratorio?
Qui stiamo parlando di un personale scientifico che spesso NON sta in laboratorio. E comunque uno stage in quality control è comunque un'esperienza in laboratorio. Più ripetitiva dal punto di vista scientifico, ma più formante dal punto di vista aziendale se vuoi lavorare nel privato. E la mia proposta serve appunto ad avvicinare i biotec al settore privato.
Citazione: Piuttosto che abolire la tesi sperimentale, a questo punto meglio mettere il laureando in condizione di scegliere
Esatto, è quello che dico anch'io, abolire l'obbligo di tesi sperimentali
Citazione: Avere un numero enorme di laureati di bassa qualità non è auspicabile
. Ma cosa significa? Chi non vuole fare ricerca è un laureato di bassa qualità? La qualità dipende da quello che fai adesso e dalla tua esperienza. Anche se hai fatto una tesi di ricerca spettacolare e poi vai a stare in azienda in quality risk management o quality assurance, la tua qualità è comunque nulla. Trovare anche solo uno stage dopo la laurea per noi è difficile, molto più che per altre lauree. Perchè quindi non anticipare questa possibilità già prima della laurea, con l'aiuto dell'università? Se resta l'obbligo della tesi sperimentale questo aiuto è scarso perchè i posti sono pochi. Ma aprendo la possibilità di fare tesi anche in altri ambiti e non solo in quello della ricerca, le possibilità aumentano e parecchio secondo me. Anche per la possibilità di trovartelo da solo. |
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Ale_90
Utente Junior
296 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 09:27:28
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Citazione: Messaggio inserito da chick80 Avere un numero enorme di laureati di bassa qualità non è auspicabile. Avere più laureati preparati è auspicabilissimo, ma al momento è fuori dal mondo perchè vuol dire avere più corsi, più laboratori, più professori e, in seguito, più posti di lavoro. E a meno che mago Merlino non sia passato recentemente in suolo italico (e non solo) non mi sembra che questi requisiti siano neanche lontanamente presenti.
E' ridicolo pensare di formare dei biologi/biotecnologi/farmacisti/chimici/etc. senza far loro fare della pratica, e non solo in tesi. E per fare della pratica non puoi avere 2000 iscritti al corso, perchè in laboratorio non ci stanno. Un laboratorio didattico biologico (esclusa forse bioinformatica) utile e fatto per bene non può realisticamente essere fatto con più di 30-40 persone, altrimenti diventa "guardate come faccio xyz" e non "adesso fate xyz".
Quindi sì, faccio realisticamente affermazioni del genere: ci sono troppi laureati e molti hanno fatto l'università perchè non sapevano che altro fare nella vita. La laurea oramai è un pezzo di carta che vale poco o nulla. Cazzarola, io conosco dei PhD che hanno fatto il dottorato non sapendo cosa fare nella vita, e lì davvero la cosa è grave.
Così mi piace già di più :) Per quelli che fanno le cose senza sapere cosa fare nella vita non puoi biasimarli troppo, non tutti hanno la fortuna di avere le idee chiare a 20 anni di cosa fare della propria vita. Sicuramente vivacchiare in facoltà è il modo peggiore per cercare di schiarirsi le idee, in tutti i sensi.
Ritornando in topic, proprio per le problematiche che ha chiaramente esposto Chick, penso che una laurea sperimentale sia necessaria per un biotech/biologo/chimico, indipendentemente dal percorso post-laurea. Se vogliamo davvero fare le cose per bene, sfoltiamo la selva di esametti piazzati nelle magistrali per dare un posto a qualcuno ed inseriamo STAGE OBBLIGATORIO E TESI SPERIMENTALE. 6 mesi e 6 mesi, con la possibilità discrezionale per lo studente di svolgere lo stage come parte della tesi. In questo modo dai la possibilità sia di ottenere un buonissimo lavoro di tesi, che di farti un'altrettanto formativa esperienza esterna. |
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 09:28:22
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Io ho cercato lavoro e la mia esperienza personale mi dice che ci sono tanti posti per cui la laurea in biotecnologie è formalmente richiesta, ma non siamo affatto formati per ricoprire quei posti. Per cui io mi chiedo: invece di obbligare tutti a giocare a fare gli scienziati, diamo più libertà. Chi vuole tentare la ricerca faccia la tesi sperimentale, e sarà sicuramente un ricercatore migliore. Chi vuole ricoprire altre posizioni a carattere scientifico sia libero di provarci e di formarsi per ricoprire quel ruolo.
L'abolizione dell'obbligo di tesi sperimentale darebbe più libertà: la qualità dei laureati non diminuisce perchè coloro che faranno ricerca avranno comunque un background sperimentale. Ma coloro che invece cercheranno posto in azienda dopo la laurea avranno una qualità più alta, perchè avranno un'esperienza aziendale pregressa.
Ci guadagnano i laureati che trovano più facilmente lavoro. Ci guadagnano i futuri ricercatori che hanno meno competizione da parte di chi si sente costretto a fare ricerca. Ci guadagna il Paese che impiega i suoi laureati in lavori di alto spessore anzichè metterli a fare i commessi. Ci guadagnano le industrie perchè trovano personale più qualificato e disversificato. Ci rimettono le università che hanno meno schiavi da ricattare nei propri laboratori con la speranza di una borsa che non arriva mai. Ci guadagna la dignità del corso di laurea in Biotecnologie, che finalmente da sfogo alla propria vocazione produttiva, e non solo a quella di ricerca, rendendo la figura del biotecnologo più spendibile e apprezzata nel mondo del lavoro. |
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 09:47:30
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Citazione: Qui stiamo parlando di un personale scientifico che spesso NON sta in laboratorio. E comunque uno stage in quality control è comunque un'esperienza in laboratorio. Più ripetitiva dal punto di vista scientifico, ma più formante dal punto di vista aziendale se vuoi lavorare nel privato. E la mia proposta serve appunto ad avvicinare i biotec al settore privato.
Credo ci sia un po' di confusione sulla differenza tra tesi sperimentale e compilativa. Il termine "sperimentale" non deve essere preso nel senso strettamente letterale del termine. Oltre al fatto che sono convinto che Economia non dia assolutamente sbocchi diretti sul mondo del lavoro più di quanto ne possa offrire Biologia o similari. In secondo luogo, conosco un sacco di ingegneri che rimangono in ambito accademico, basti pensare che il vecchio staff del lab dove ho fatto il dottorato era composto per metà da esssi. Vista l'enorme affluenza di studenti i laboratori didattici servono a ben poco per capire come effettivamente gira un laboratorio (anche solo per fare banalmente un ordine), ed è impensabile concepire un biologo senza che abbia una dimestichezza con una pipetta. Come fa un laureato a fare quality assurance su carta se non sa nemmeno quali sono le problematiche di una colonna cromatografica nella vita reale (e non solo sui libri)? Tieni conto che molta gente che ha fatto biotech proviene da licei tradizionali, non sono periti chimici giusto per rendere l'idea. Tu mi parli del fatto che l'aspetto regolatorio dovrebbe essere affrontato più seriamente nei corsi di laurea e su questo sono d'accordo. Ma esistono alternative post-laurea valide: a Milano una volta c'erano, ad esempio, le borse Ingenio il cui obiettivo era mirato alla valorizzazione d'impresa sui prodotti della ricerca. Per esperienza, uno stage in azienda in azienda non ti dà nessuna chance in più in futuri colloqui. Mi è capitato spesso di sentirmi ridere in faccia quando veniva proposto "ho fatto lo stage presso XXX". E' pur vero che dipende molto anche dal nome dell'azienda. Se ti fai mettere a 90 e ti spacchi la schiena per qualche periodo in Accenture, ad es., dopo hai maggior possibilità di fare carriera altrove. |
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 09:53:49
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Citazione: Io ho cercato lavoro e la mia esperienza personale mi dice che ci sono tanti posti per cui la laurea in biotecnologie è formalmente richiesta, ma non siamo affatto formati per ricoprire quei posti
C'è però una leggera contraddizione sul fatto che tale laurea sia formalmente richiesta a patto che tu abbia conseguito almeno un master in qualcosa. Diamine, una manciata di anni fa non c'erano così tanti vincoli per cominciare a fare il CRA o lavorare in qualche altro ambito regolatorio. Nelle aziende c'era quella che si chiama formazione continua; quante di esse la mantiene ancora? |
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 11:25:43
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Durante una tesi sperimentale impari a fare proteine ricombinanti, a coltivare e studiare cellule e ad usare la strumentazione. Per un grosso numero di offerte di lavoro, queste competenze non sono semplicemente richieste, e la strumentazione (sempre che ti sia richiesto di utilizzarla) sarà diversa per cui dovrai essere ritrainato (e anche se fosse simile ti ritrainano lo stesso perchè dai dati che l'azienda mostra alle autorità ed ai clienti deve risultare che tu abbia ricevuto un training specifico su ogni strumento che usi). Ora io mi chiedo se non sia più sensato sostituire queste competenze con altre che possono essere utili a trovare lavoro e non a fare il dottorato o il ricercatore. Questo non sarebbe un obbligo ma una possibilità, che si aprirebbe solo avendo più libertà nel modo di intendere il tirocinio e la tesi.
Secondo me varrebbe la pena provare, ma vedo che nessuno è d'accordo per cui per me il topic può essere chiuso.
D'altronde non è molto importante, visto che biologia e biotecnologie spiccano come percentuale e qualità dell'occupazione. E a quanto pare è meglio falcidiare il numero di laureati piùttosto che aiutarli a trovare lavoro, per il bene del Paese. Un bracciante agricolo produce sicuramente più PIL di un impiegato scientifico. |
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 11:46:04
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Citazione: Un bracciante agricolo produce sicuramente più PIL di un impiegato scientifico.
come è vero... anche per questo motivo in un'altro thread avevo postato che, se potessi tornare indietro con gli studi, farei l'alberghiera |
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kORdA
Utente Attivo
Prov.: Milano
Città: Monza
1303 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 11:49:44
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P.S.: io non chiuderei questo topic, primo perchè gli altri utenti hanno sfumature di pensiero differenti e può essere ulteriore spunto di discussione, secondo perchè credo che altri utenti potrebbero dire la loro su questo interessante argomento. Oltretutto non mi sembra ci siano flames, se questo thread si "raffredda" lo decideranno i prossimi giorni |
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Biotech_is_PNA
Utente Junior
Città: Parma
123 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 11:59:57
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Citazione: Messaggio inserito da kORdA
Citazione: Un bracciante agricolo produce sicuramente più PIL di un impiegato scientifico.
come è vero... anche per questo motivo in un'altro thread avevo postato che, se potessi tornare indietro con gli studi, farei l'alberghiera
Io non sono pentito di aver fatto Biotec. Io sono stato costretto a fare 2 tesi sperimentali, sono uscito col massimo dei voti e voglio fare lavori per cui la mia laurea è richiesta ma:
-non siamo formati per ricoprire quei ruoli. -spesso si richiede una precedente esperienza industriale, anche minima. -della tesi sperimentale non gliene importa niente, rende solo più confuso il curriculum per cui a volte è addirittura meglio ometterla.
E' un controsenso non credete? Secondo me vale la pena cambiare le cose e la mia proposta va' in questa direzione. Biotecnologie, qualunque indirizzo esso sia, ha anche una vocazione produttiva. E' inutile continuare a negarlo o a vederla come un ripiego per chi non è abbastanza bravo per fare ricerca.
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Ale_90
Utente Junior
296 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2012 : 12:55:39
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Citazione: Messaggio inserito da Biotech_is_PNA Biotecnologie, qualunque indirizzo esso sia, ha anche una vocazione produttiva. E' inutile continuare a negarlo o a vederla come un ripiego per chi non è abbastanza bravo per fare ricerca.
Grande verità! Quoto assolutamente |
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Geeko
Utente
Città: Milano
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Inserito il - 05 luglio 2012 : 13:40:59
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Io sinceramente mi trovo d'accordo con questa proposta. Se tali difficoltà nell'entrare nel mondo dell'industria privata non come ricercatore ma per ricoprire altri ruoli ci sono, non vedo dove sia il problema ad ampliare le possibilità per lo svolgimento della tesi. In fondo questo non restringe la possibilità di svolgere una tesi sperimentale, né ne compromette la qualità, anzi, semmai ridurrebbe (anche se non so in quale misura) il problema dell'affollamento dei laboratori universitari e la carenza di posti per portare avanti una tesi sperimentale. |
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