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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 06 ottobre 2013 : 21:11:37
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
raga, la laurea in biologia non è solo ricerca http://www.enpab.it/images/PDF/Impariamo_a_conoscerci.pdf
ora quali settori forti ci sono? secondo me resiste solo quello delle aziende farmaceutiche dove però devi riuscire ad accedere e faticare per rimanerci. c'è poi quello nutrizionale che è un vero e proprio terno al lotto, gli ospedali sono saturi e richiedono la specializzazione, l'insegnamento è saturo, la ricerca almeno in italia è improponibile e poi cosa rimane? controllo qualità e aziende alimentari dove però non è affatto ovvio trovare lavoro.una persona non può pensare di campare decentemente facendo il consulente haccp o il tecnico da qualche parte dai..
per ora tra i neolaureati che conosco gli unici che hanno trovato qualcosa sono quelli che si sono buttati sulla ricerca con borse o phd, comprese tutte le teste di serie che ho conosciuto. |
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Rinon84
Nuovo Arrivato
47 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 08:39:44
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Scritto da MolecularLab Mobile
Condivido pienamente il post di Jinx sul lavoro del ricercatore. Diciamo che in Italia non puoi fate nessun progetto di vita come ricercatore in quanto condannato a precarietà e povertà perpetua. Nel privato, almeno nella regione in cui vivo io, il biologo viene assunto principalmente nel campo agro-alimentare o nelle aziende che hanno un lab interno di controllo qualità o controllo ambientale e successivamente in lab clinici |
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Rinon84
Nuovo Arrivato
47 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 08:53:49
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Scritto da MolecularLab Mobile
O meglio diciamo che era quello che un biologo trovava fino a qualche tempo fa.. se penso che dopo il mio bel diploma di perito chimico mi chiamavano a casa offrendomi lavoro la settimana dopo! I tempi son cambiati e nel giro di 10 anni la gente che si laurea ora ha di fronte una situazione completamente diversa! Al mio punto di vista il biologo ha vissuto a lungo nel mercato protetto dell'ospedale o dell' ente pubblico regionale di turno e l'ordine non ha saputo promuovere e difendere la professione.. da un momento all'altro ci siamo trovati tagliati fuori dal pubblico in un mercato privato saturato da una miriade di altri professionisti, principalmente lauree triennali professionalizzanti che rendono il biologo una figura che sa fare tutto e niente! O si fa in modo di collegare domanda effettiva di competenza con offerta formativa universitaria del biologo o tanto vale chiudere questo corso di laurea.. io l'esperienza me la son fatta sul campo in ciascun singolo laboratorio in cui ho lavorato, l'università non ti prepara a nulla di quello che c'é fuori nel mondo reale.. e ci ripeto: purtroppo i tempi d'oro son finiti, qui si lavora per uno stipendio da fame.. figuratevi che io negli ultimi 3 anni ho cambiato 3 lavori come biologo con stipendio che invece di migliorare 3é sempre più basso! |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 09:04:25
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Citazione: parliamo di ESTERO, non parliamo della regione vicina.
Ah, quindi spostarsi da Milano a Roma andrebbe bene, ma da Milano in Svizzera (più vicina) no? Vabbè, allora in quel caso avete ragione voi...
Poi se uno ha situazioni particolari e non può spostarsi allora è chiaro che sia costretto a trovare altro, ma penso che sia più interessante parlare in modo generale, visto che non conosciamo (e non vogliamo conoscere) i dettagli della vita personale di chi scrive, non possiamo certo dare consigli personalizzati.
Il mio commento parte solo dal fatto che a) si può vivere bene facendo ricerca (lo faccio da 10 anni) e b) non tutte le situazioni sono come l'Italia. Certo che se uno vuole il lavoro a 5 minuti da casa e non è disposto a scendere a compromessi allora le opzioni diminuiscono vertiginosamente.
E io parlo di ricerca perchè è quello che faccio, ma non è che Giuliano (scusa, ti prendo ad esempio) quando ha iniziato a fare il nutrizionista abbia preso, aperto uno studio e magicamente una folla di clienti sia entrata brandendo degli assegni da migliaia di euro... Insomma visto che la situazione al momento è molto difficile, se magari uno cerca di non renderla ancora più difficile c'è solo da guadagnarci.
There ain't no such thing as a free lunch |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 13:46:50
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: parliamo di ESTERO, non parliamo della regione vicina.
Ah, quindi spostarsi da Milano a Roma andrebbe bene, ma da Milano in Svizzera (più vicina) no? Vabbè, allora in quel caso avete ragione voi...
Poi se uno ha situazioni particolari e non può spostarsi allora è chiaro che sia costretto a trovare altro, ma penso che sia più interessante parlare in modo generale, visto che non conosciamo (e non vogliamo conoscere) i dettagli della vita personale di chi scrive, non possiamo certo dare consigli personalizzati.
Il mio commento parte solo dal fatto che a) si può vivere bene facendo ricerca (lo faccio da 10 anni) e b) non tutte le situazioni sono come l'Italia. Certo che se uno vuole il lavoro a 5 minuti da casa e non è disposto a scendere a compromessi allora le opzioni diminuiscono vertiginosamente.
E io parlo di ricerca perchè è quello che faccio, ma non è che Giuliano (scusa, ti prendo ad esempio) quando ha iniziato a fare il nutrizionista abbia preso, aperto uno studio e magicamente una folla di clienti sia entrata brandendo degli assegni da migliaia di euro... Insomma visto che la situazione al momento è molto difficile, se magari uno cerca di non renderla ancora più difficile c'è solo da guadagnarci.
There ain't no such thing as a free lunch
bhè ma un phd in svizzera, soprattutto di questi tempi, permetti che non sia offerto proprio a tutti o mi sbaglio?
non si parla di eccezioni, l'eccezione dovrebbe essere rappresentata da chi ha la possibilità di partire senza pesanti rinunce. pensate a chiunque abbia una relazione stabile e importante con una ragazza che magari ha il posto di lavoro fisso in italia? che si fa ci si distrugge la vita privata per provare a costruire qualcosa all'estero da soli e con uno stipendio nella media? perchè anche all'estero non vengono a offrirti 5000 euro al mese... ad ogni modo questo è solo un caso molto comune ma ce ne possono essere molti altri.
poi capisco che chi voglia fare ricerca, sia portato per farla, non abbia legami forti con l'italia, abbia le carte in regola per essere preso può farsi una vita più che dignitosa all'estero ma una laurea non dovrebbe poter offrire solo quello o, perlomeno, noi non dovremmo accontentarci solo di quello. se un ragazzo chiede se gli conviene iscriversi a biologia gli rispondo di no, non sarò idealista, non sarò nemmeno molto etico ma almeno gli espongo un punto di vista diverso da quello degli sbocchi lavorativi della guida dello studente. |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 13:49:57
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Citazione: Messaggio inserito da Rinon84
Condivido pienamente il post di Jinx sul lavoro del ricercatore. Diciamo che in Italia non puoi fate nessun progetto di vita come ricercatore in quanto condannato a precarietà e povertà perpetua. Nel privato, almeno nella regione in cui vivo io, il biologo viene assunto principalmente nel campo agro-alimentare o nelle aziende che hanno un lab interno di controllo qualità o controllo ambientale e successivamente in lab clinici
adesso è ancora probabile venire assunti nel campo agro alimentare o controllo qualità? non si dovrebbe stare molto male.. funzionano con inserimenti tramite stage? |
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username
Nuovo Arrivato
26 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 20:39:46
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Appurate come stanno le cose, c'è un altro dubbio che mi viene. Sinceramente la prospettiva di fare nutrizione/insegnamento/divulgazione/consulenze non è propriamente nelle mie intenzioni (sono mestieri che non si addicono assolutamente alla mia persona e uno di quelli o lavorare da magazziniere per me non dico sarebbe equivalente ma quasi). Insomma i campi in cui (tralasciando il discorso opportunità) per me avrebbe senso fare biologia sarebbero ricerca/biotecnologie/biologia clinica (forse, non sono sicuro di capire a cosa si riferisca, se si tratta di prelievi in realtà neanche molto). Quindi le possibilità si assottigliano, mi è capitato di passare del tempo in uno stage in università a vedere alcune cose che facevano in laboratorio. La domanda che mi viene spontanea è quanto tempo viene dedicato in media a azioni di routine (autoclave degli strumenti, preparazione provette, eventuale preparazione terreno di coltura ecc) e quanto invece di solito è impiegato in ragionamento/pianificazione degli esperimenti ecc? Ho avuto quasi la sensazione che quelle fasi fossero una punta dell'iceberg... |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 22:43:57
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Citazione: Messaggio inserito da username
Appurate come stanno le cose, c'è un altro dubbio che mi viene. Sinceramente la prospettiva di fare nutrizione/insegnamento/divulgazione/consulenze non è propriamente nelle mie intenzioni (sono mestieri che non si addicono assolutamente alla mia persona e uno di quelli o lavorare da magazziniere per me non dico sarebbe equivalente ma quasi). Insomma i campi in cui (tralasciando il discorso opportunità) per me avrebbe senso fare biologia sarebbero ricerca/biotecnologie/biologia clinica (forse, non sono sicuro di capire a cosa si riferisca, se si tratta di prelievi in realtà neanche molto). Quindi le possibilità si assottigliano, mi è capitato di passare del tempo in uno stage in università a vedere alcune cose che facevano in laboratorio. La domanda che mi viene spontanea è quanto tempo viene dedicato in media a azioni di routine (autoclave degli strumenti, preparazione provette, eventuale preparazione terreno di coltura ecc) e quanto invece di solito è impiegato in ragionamento/pianificazione degli esperimenti ecc? Ho avuto quasi la sensazione che quelle fasi fossero una punta dell'iceberg...
dipende se consideri estero o italia e le cose cambiano da lab a lab. all'estero i phd di solito hanno i tecnici che fanno molto del lavoro di routine mentre in italia i tecnici così sono una rarità, almeno io in università ne ricordo pochissimi. generalmente in italia meno hai potere più fai il tecnico, dipende da gruppo a gruppo poi. io nella mia tesi triennale e in quella specialistica, 18 o forse più mesi in totale, ho fatto praticamente solo il tecnico (erano due gruppi diversi). quindi in pratica autoclave, soluzioni, piastre, pulizia di vetreria ecc per tutto il laboratorio, oppure protocolli vari ma zero progettazione degli esperimenti, zero analisi dei dati, zero interpretazione dei risultati, zero ragionamento nemmeno proponendosi in tutti i modi. molti compagni hanno avuto la mia stessa sorte mentre ad altri, non tantissimi, è andata meglio. diciamo che è stato per tutti un terno al lotto. da quello che ho visto, sempre in italia, i phd e i borsisti fanno il lavoro sporco dei ricercatori e i ricercatori quello dei professori, il tutto condito da pochi soldi e futuro senza prospettive. testuali parole della borsista che mi seguiva: qui in università non c'è nessuno che non ha passato da qualche mese a qualche anno a lavorare gratis. poi immagino ci siano tantissime eccezioni e saremo stati sfortunati solo io e i miei compagni. |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2013 : 22:52:33
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alcune mie compagne in francia invece da tesiste avevano un ufficio tesisti con pc (io non ne avevo mezzo a disposizione, figuratevi quanto sapevo usare programmi specifici o come potevo cercare gli articoli!!), una piccola borsa di studio e ora stanno iniziando i dottorati sempre in francia. però ripeto a 19 anni non credo si possa iniziare un corso di laurea con l'unica prospettiva di emigrare in francia o in qualche altro stato lungimirante e rimanerci a vivere fino alla pensione! |
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username
Nuovo Arrivato
26 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2013 : 18:56:35
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tu jinx in che università hai studiato? |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2013 : 20:19:26
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Citazione: però ripeto a 19 anni non credo si possa iniziare un corso di laurea con l'unica prospettiva di emigrare in francia o in qualche altro stato lungimirante e rimanerci a vivere fino alla pensione!
E perchè no? Io ho fatto esattamente quello e non me ne sto pentendo per nulla (anzi a breve emigrerò ancora!). E' una scelta di vita come un'altra. |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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AleXo
Moderatore
Prov.: Estero
Città: San Francisco, California
1550 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2013 : 22:49:28
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: però ripeto a 19 anni non credo si possa iniziare un corso di laurea con l'unica prospettiva di emigrare in francia o in qualche altro stato lungimirante e rimanerci a vivere fino alla pensione!
E perchè no? Io ho fatto esattamente quello e non me ne sto pentendo per nulla (anzi a breve emigrerò ancora!). E' una scelta di vita come un'altra.
quoto e concordo! Chi si iscrive in qualsiasi facolta' orientata alla ricerca dovrebbe non solo metterlo in conto, ma anche apprezzare un certo nomadismo...
Per Jinx che citava un phd in svizzera "non offerto a tutti": se vali ti prendono, punto.
Qualsiasi settore e' competitivo, il nostro di +. Si deve puntare ad essere nel top 5% almeno (in realta' sarebbe il 2%)piuttosto che dietro lo scudo di un pezzo di carta di una laurea "forte".
Anche, va bene voler vivere in Italia, ma se pensate di attaccarvi ad un singolo laboratorio tutta la vita non avete proprio capito che mestiere e' quello del ricercatore. Se non si e' disposti a fare almeno delle esperienze all'estero "cambiate palazzo".
Ultima cosa: per me, da salernitano il + grosso trauma da spostamento (e sono al mio 4o trasloco) l'ho avuto andando a Milano (che per mia madre e' gia' estero) rispetto a trasferirmi all'altro capo del mondo...
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2013 : 23:33:36
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: però ripeto a 19 anni non credo si possa iniziare un corso di laurea con l'unica prospettiva di emigrare in francia o in qualche altro stato lungimirante e rimanerci a vivere fino alla pensione!
E perchè no? Io ho fatto esattamente quello e non me ne sto pentendo per nulla (anzi a breve emigrerò ancora!). E' una scelta di vita come un'altra.
tu sei un caso, probabilmente raro, non la regola generale. volevo vedere se a 23 anni conoscevi la donna della tua vita con un lavoro fisso in italia, senza citare situazioni più gravi |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2013 : 23:35:21
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Citazione: Messaggio inserito da username
tu jinx in che università hai studiato?
bicocca |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2013 : 23:48:35
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Citazione: Messaggio inserito da AleXo
Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: però ripeto a 19 anni non credo si possa iniziare un corso di laurea con l'unica prospettiva di emigrare in francia o in qualche altro stato lungimirante e rimanerci a vivere fino alla pensione!
E perchè no? Io ho fatto esattamente quello e non me ne sto pentendo per nulla (anzi a breve emigrerò ancora!). E' una scelta di vita come un'altra.
quoto e concordo! Chi si iscrive in qualsiasi facolta' orientata alla ricerca dovrebbe non solo metterlo in conto, ma anche apprezzare un certo nomadismo...
Per Jinx che citava un phd in svizzera "non offerto a tutti": se vali ti prendono, punto.
Qualsiasi settore e' competitivo, il nostro di +. Si deve puntare ad essere nel top 5% almeno (in realta' sarebbe il 2%)piuttosto che dietro lo scudo di un pezzo di carta di una laurea "forte".
Anche, va bene voler vivere in Italia, ma se pensate di attaccarvi ad un singolo laboratorio tutta la vita non avete proprio capito che mestiere e' quello del ricercatore. Se non si e' disposti a fare almeno delle esperienze all'estero "cambiate palazzo".
Ultima cosa: per me, da salernitano il + grosso trauma da spostamento (e sono al mio 4o trasloco) l'ho avuto andando a Milano (che per mia madre e' gia' estero) rispetto a trasferirmi all'altro capo del mondo...
si ma devi definire il "se vali ti prendono" e devi anche contestualizzarlo. no perchè non ci piove sul fatto che se ti chiami messi puoi andare a giocare al barcellona. tra l'altro uno può valere quanto vuole ma magari, come spesso accade, in tesi non pubblica oppure non si trova in un gruppo che punta molto su di lui. in quel caso è molto difficile partire con un phd in un'università forte. non credo nemmeno che tutti i 110l italiani possano ambire a un phd in svizzera dopo la laurea, se no saremmo tutti a posto eh. poi a 19 anni quanto puoi sapere quanto varrai e quanto ti andrà bene? quindi è da sciocchi prepararsi solo alla migliore delle situazioni possibili.
io mi chiedo se voi abbiate una donna fissa e se progettate di avere una famiglia concretamente. va bhè magari state insieme alla vostra collega di bancone ed anche lei può fare la nomade ma molti, io ne sono un esempio, non posso fare tanto facilmente il nomade. è una situazione abbastanza comune e mica prevedibile a 19 anni.
il 2% migliore del mio corso di laurea, e nel 5% mi ci posso sicuramente mettere anche io, non se la passa benissimo oggettivamente da quanto vedo. essere l'elite in biologia significa campare dignitosamente, essere l'elite in una disciplina forte significa essere sfondati di soldi. è questa la sostanziale differenza. |
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ValeCGC
Utente
746 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 02:06:40
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il capitolo fuga dall'italia è delicato, dipende tanto dalla storia personale del cervello in fuga e anche dalla personalità. cosa succede se siete dei giovani cervelli di 30 anni e avete i genitori anziani perchè vi hanno messo al mondo a 35 anni? andate in australia? e se succede qualcosa? è solo un esempio eh... se succede qualcosa restate in australia? tornate per qualche giorno e poi ve ne andate di nuovo perchè la vostra carriera è lì? se i genitori non stanno bene, quando uno dei due scompare, lasciate l'altro da solo dovendo farvi voli di ore o di giorni per raggiungerli? andiamo al di là della fidanzata che ha un lavoro in italia, i genitori li abbiamo quasi tutti, e se molti con i genitori giovani pensano che ognuno deve farsi la propria vita, forse quelli con i genitori più anziani pensano che finchè ci sono è meglio star loro abbastanza vicino da poterli aiutare se serve o da poterli abbracciare finchè sono in vita... la fuga all'estero la consigliio sempre ai giovani laureati, ma con la prospettiva consapevole di non tornare più... se uno se la sente... io non me la sono sentita, e purtroppo purtroppo mille volte purtroppo ho avuto ragione a restare... purtroppo per me... come me immagino altri. poi ammiro chi spicca il volo senza legami, ma dipende dalla priorità di ognuno.. il fatto è che al di là del fare il biologo, il lavoro dovrebbe essere un diritto, è nella nostra costituzione, un diritto per gli italiani non trovare solo annunci di lavori generici rivolti esclusivamente a stranieri o a ragazzi sotto i 28 anni... non mi sembra brutto voler restare in italia... basterebbe sapere per tempo di non studiare biologia poi ricordiamo i nostri nonni o nel mio caso i miei genitori, che forse sono la generazione di alcuni dei vostri nonni quasi, hanno rischiato, non necessariamente andando lontanissimi, hanno rischiato mettendosi in gioco e lavorando duro, prendendo stipendi miseri inizialmente, ma non avendo pretese esagerate. ora uno stipendio da 1100 euro al mese può sembrare schifoso, ma io porto la mia esperienza di commessa lavorante 364 giorni l'anno (natale chiuso) fino ad orari notturni (dopo le 22 entri nel notturno) e al 5 livello si prendono 900 euro al mese eh.. quindi uno può anche accontentarsi dei 1100.. anche dei 1000 dato che non necessariamente le aziende che assumono come controllo qualità (se assumono) lavorano a ciclo continuo.. poi si rischia.. si prova, non ci si può tirare indietro prima di aver tentato seriamente.. se si fallisce almeno si ha la coscienza pulita.. sono pensieri forse confusi, come questo momento della mia vita, interpretateli dai, siete gente di scienza! |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 08:59:46
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Citazione: si ma devi definire il "se vali ti prendono" e devi anche contestualizzarlo. no perchè non ci piove sul fatto che se ti chiami messi puoi andare a giocare al barcellona. tra l'altro uno può valere quanto vuole ma magari, come spesso accade, in tesi non pubblica oppure non si trova in un gruppo che punta molto su di lui. in quel caso è molto difficile partire con un phd in un'università forte. non credo nemmeno che tutti i 110l italiani possano ambire a un phd in svizzera dopo la laurea, se no saremmo tutti a posto eh. poi a 19 anni quanto puoi sapere quanto varrai e quanto ti andrà bene? quindi è da sciocchi prepararsi solo alla migliore delle situazioni possibili.
Siamo seri, nessuno (o lo 0.00000001%) comincia il PhD avendo un Nature in mano.
Alcune cose importanti (5 a caso, ma ce ne sono molte di più) sono:
1) essere capace di presentarti e venderti bene: mi è capitato molto spesso di leggere dei CV che non mi hanno fatto neanche venire la voglia di incontrare la persona. A proposito, vi prego dal profondo del mio cuore: NON usate il modello di CV europeo prefatto a meno che non sia espressamente richiesto. E' un ottimo modo per farsi immediatamente rigettare. Ed è esteticamente brutto.
2) mostrare che si vuole andare in quel laboratorio specifico per una ragione specifica. Se la cosa è "sto cercando un lavoro e quindi 'ndo cojo cojo" è chiaro che non ti prendono. Il CV (vedi punto 1) e la lettera di accompagnamento devono essere riscritti e rigirati a seconda della persona a cui li stai mandando. Un CV non si scrive in un'oretta dopo cena. Niente e-mail di massa.
3) essere capace di presentare bene il lavoro fatto per la triennale e la magistrale. Questo significa non limitarsi a dire "ho fatto un Western e poi ho fatto una PCR ed ecco i risultati", ma parlare della scienza che c'è di sotto. Quando si fa un'interview a un PhD candidate non ci si aspetta certo che abbia prodotto chissà che marea di risultati, ma il fatto che sia capace di interpretarli gli dà sicuramente molti punti in più, oltre a ridarti fede nell'umanità. L'altro giorno ho visto il talk di una ragazza che è venuta a cercare un PhD da noi e, cazzarola, è stato veramente ottimo. Non ha presentato niente di rivoluzionario, aveva 1 o 2 slides per il suo progetto di triennale e 3 o 4 per la magistrale. Tuttavia ha parlato bene, ha fatto capire che esperimenti ha fatto e perchè, ha saputo inquadrare tutto in un contesto biologico. Ma soprattutto, ha saputo presentare il suo argomento di tesi (che non c'entra una cippa con quello che facciamo noi) in modo che risaltassero dei concetti interessanti per quello che facciamo noi in laboratorio.
4) Mostrare che si conosce un po' la letteratura. Essere capaci di leggere e capire un articolo è NECESSARIO. Se qualcuno ti fa una domanda un pochino fuori da quello che hai fatto tu specificamente nella tesi devi avere la capacità di rispondergli dicendo "non abbiamo guardato specificatamente xyz, ma ci sono degli studi del gruppo ABC che mostrano che etc. etc.".
5) saper parlare inglese in maniera intelleggibile. Non dico di saper recitare il King Lear meglio di Ian McKellen, ma almeno di essere ad un livello base per fare una conversazione.
Citazione: io mi chiedo se voi abbiate una donna fissa e se progettate di avere una famiglia concretamente. va bhè magari state insieme alla vostra collega di bancone ed anche lei può fare la nomade ma molti, io ne sono un esempio, non posso fare tanto facilmente il nomade. è una situazione abbastanza comune e mica prevedibile a 19 anni.
Non potere e non volere sono due situazioni estremamente differenti. Ci sono motivi validissimi per non VOLERE spostarsi, e se non vuoi spostarti da casa il discorso finisce lì, ma non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca. Se vuoi fare ricerca devi spostarti. Anche se l'Italia fosse il Paese più "in" per fare ricerca, ti direi lo stesso che un'esperienza all'estero è necessaria, senza contare il fatto che è un'esperienza di vita assolutamente geniale.
Citazione: tu sei un caso, probabilmente raro, non la regola generale
Vuoi dire a parte tutti i miei amici che hanno avuto posizioni di PhD a Boston, Philadelphia, Londra, Berlino, Manchester, Losanna, Washington DC, Los Angeles, Zurigo, Vancouver, etc etc etc? Devo avere solo dei premi Nobel nella mia lista di amici. E nessuno mi ha invitato alla cerimonia, mannaggia a loro.
Citazione: essere l'elite in una disciplina forte significa essere sfondati di soldi. è questa la sostanziale differenza.
Questa è una misconception che molti hanno. Ah... ma per andare all'estero ci vogliono soldi. Non per dire cose ovvie, ma quando vai a fare un PhD ti pagano.
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Citazione: cosa succede se siete dei giovani cervelli di 30 anni e avete i genitori anziani perchè vi hanno messo al mondo a 35 anni? andate in australia? e se succede qualcosa? è solo un esempio eh... se succede qualcosa restate in australia? tornate per qualche giorno e poi ve ne andate di nuovo perchè la vostra carriera è lì?
Ribadisco, ci sono ottime ragioni per non VOLER partire. La lontananza (e l'isolamento) è forse il motivo principale per cui ho lasciato la bella Nuova Zelanda. Comprensibile.
D'altro canto le cose succedono che tu stia in Italia o che tu sia in Australia... quindi o ci chiudiamo tutti insieme in un eremo e non ne parliamo più... I miei sono emigrati per lavoro dal Sud a Milano, lo sanno benissimo cosa vuol dire essere lontani da casa. Non dico che non gli sia dispiaciuto quando sono andato tra i kiwi e i pinguini... ma mi hanno decisamente incoraggiato a farlo. E comunque, i viaggi della speranza in macchina da Milano fino in Calabbbbbria (in AlfaSud col portapacchi stracarico sopra) sono praticamente equiparabili ad un volo Milano-Sidney. Solo che il volo Milano-Sidney è decisamente più comodo.
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Citazione: Ultima cosa: per me, da salernitano il + grosso trauma da spostamento (e sono al mio 4o trasloco) l'ho avuto andando a Milano (che per mia madre e' gia' estero) rispetto a trasferirmi all'altro capo del mondo...
Ale, dillo che il trauma era per mancanza di bufala, altro che! |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 14:33:52
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quello che dici è interessante ma non c'entra con il discorso che facevo io. sembra che vogliate convincermi del fatto che io possa fare ricerca con tanto di consigli su come muovermi. per chiarire meglio la questione io non voglio fare ricerca e poi non posso(!), anche se voi dite il contrario. in ogni caso non la ritengo, per me(!), una scelta intelligente. quindi non capisco perchè scrivere qui le 5 cose più importanti per presentarsi a una interview, cose molto interessanti tra l'altro, le ho lette con piacere e in parte le condivido, ma potrebbero risultare più utili in una discussione apposita così da essere visibili a chi ne è interessato ma non qui, perchè qui non c'entrano col discorso.
quando dicevo che sei un caso raro mi riferivo al fatto che hai potuto staccare tutti i ponti senza troppe difficoltà e spesso non è così. non sto parlando del fatto che bisogna essere dei nobel per avere dei phd in posti fighi sebbene non posso ritenere che proprio chiunque possa ambire a dottorati in posti di qualità. probabilmente la verità starà nel mezzo, difficile ma non impossibile. se sei intelligente, sei tra i migliori, ti impegni, fai sacrifici e hai fortuna poi qualcosa ottieni. non lo metto in dubbio.
non metto nemmeno in dubbio che se fai ricerca devi spostarti, chi lo ha mai detto? il mio discorso sta un gradino prima, non tutti possono spostarsi per fare ricerca. per il resto un breve periodo all'estero (anche sei mesi) facendo un phd in italia è una cosa che dovrebbe essere accettabile per chiunque. andarsene dall'italia, lasciare tutto e non tornarci mai più magari invece non è accettabile. per molti non è una questione di volontà è una questione di possibilità. se poi voi considerate una questione di volontà e non di possibilità interrompere una relazione importante o lasciare un genitore malato da solo, per fare gli esempi che sono già usciti nella discussione, allora vi ritengo dei martiri in nome della ricerca. ci sta anche eh ma non è la normalità.
mai detto che per andare all'estero ci vogliano soldi, non penso ce ne vogliano tanti e in più hai una borsa. sto dicendo che se fai parte del 2% migliore degli studenti di medicina per una visita di mezz'ora ti becchi 400 euro, se fai parte del 2% migliore dei biologi magari hai una borsa mensile da 2000 euro all'estero. stesso discorso si può fare per altre discipline forti. l'esempio è un po' estremo, non state a sindacare che siano 200 e non 400, era solo per far capire il concetto.
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 15:27:48
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
sulle ultime righe: se lavori da libero professionista il prezzo lo fai tu. E visto che nel mio campo c'è gente che chiede 20 euro e gente che ne chiede 500 per un'ora di visita (giuro), direi che quel che conta è come ti fai pubblicità, come appari, non quanto sei bravo. Dico questo perché la visita dal medico a 400 euro vuol dire che quello è un libero professionista, non è certo il medico di corsia, che bravo o non bravo ha il suo stipendio, alto quanto vuoi, ma non 400 euro l'ora.
si però permetti che un primario, disciplina random, che fa studio privato avrà, al di là di come si vende, una clientela molto maggiore di un biologo nutrizionista. 500 euro li faceva un biologo? |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 15:56:36
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yep, un biologo. Una persona che non è che sia tra quelli che stimo di più al mondo, diciamo, ma pur sempre un biologo. Ovvio che il primario avrà una clientela maggiore, ma non è detto che, essendo primario, chieda 500. Voglio dire, il prezzo è proporzionale a molte cose: 1) quanto vali 2) quanto fai vedere che vali 3) quanto tempo e risorse impegni in quel che fai con ciascuna persona 4) quanto credi che l'altra persona possa permettersi di pagare 5) quanto credi che valga la zona in cui operi 6) quanto è il prezzo medio della prestazione in quella zona 7) probabilmente scordo qualcosa
Il numero 4 l'ho inserito proprio per il biologo di cui parlavamo prima, che ha anche questo metro di giudizio. Perciò non serve avere il titolo di primario per avere una parcella stellare. |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 16:26:51
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Citazione: Messaggio inserito da jinx
quello che dici è interessante ma non c'entra con il discorso che facevo io. sembra che vogliate convincermi del fatto che io possa fare ricerca con tanto di consigli su come muovermi. per chiarire meglio la questione io non voglio fare ricerca e poi non posso(!), anche se voi dite il contrario.
Ed è per questo che sotto ho scritto (e ribadisco)
Citazione: Ci sono motivi validissimi per non VOLERE spostarsi, e se non vuoi spostarti da casa il discorso finisce lì.
Non vuoi spostarti? Non fare ricerca. Nessun problema. Vuoi fare ricerca? Preparati psicologicamente a uscire dall'Italia.
Non c'è una soluzione giusta o sbagliata. Non sei più coraggioso o più bravo o più fico se parti. Sono scelte personali che si fanno per 10000 ragioni diverse e sono scelte che si assumono, nel bene e nel male.
La sola cosa che non capisco è quando mi si dice che cambiare di regione in Italia è OK, ma andare all'estero no, quando alla fine le due cose sono equivalenti...
PS: chi ti dice che sia stato facile prendere e partire? Io non l'ho mai detto. E' stato estremamente divertente, interessante e formativo, e lo rifarei 1000 volte, ma non necessariamente facile. |
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jinx
Utente Junior
199 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2013 : 16:37:01
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
yep, un biologo. Una persona che non è che sia tra quelli che stimo di più al mondo, diciamo, ma pur sempre un biologo. Ovvio che il primario avrà una clientela maggiore, ma non è detto che, essendo primario, chieda 500. Voglio dire, il prezzo è proporzionale a molte cose: 1) quanto vali 2) quanto fai vedere che vali 3) quanto tempo e risorse impegni in quel che fai con ciascuna persona 4) quanto credi che l'altra persona possa permettersi di pagare 5) quanto credi che valga la zona in cui operi 6) quanto è il prezzo medio della prestazione in quella zona 7) probabilmente scordo qualcosa
Il numero 4 l'ho inserito proprio per il biologo di cui parlavamo prima, che ha anche questo metro di giudizio. Perciò non serve avere il titolo di primario per avere una parcella stellare.
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