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zio
Utente Junior
Città: Napoli (IRAQ)
120 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 16:26:57
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niente da dire ancelkeys, ma fino a prova contraria sono i biologi a voler fregare i posti di lavoro ai tecnici, anche quando nel '69 per fare il tecnico bastava la qualifica triennale post terza media (operatore chimico).Ancora oggi si assumono biologi, chimici e soprattutto biotecnologi con il livello DS che nella sanità è previsto per il capotecnico (caposala ecc..) con la motivazione che assumerli come si dovrebbe (cioè da dirigenti) costa troppo, precludendo così la carriera di un tecnico! Noi siamo cresciuti e stiamo crescendo con il tempo,proporzionalmente non è cambiato granchè, voi dovete fare i dirigenti noi al massimo i coordinatori (ex capotecnico), specie nella sanità, i contratti sono separati e gli stipendi pure.Quindi io dico ad oqnuno il suo nel rispetto reciproco. saluti Rob |
zio |
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Verina
Utente Junior
Città: Milano
285 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 16:38:27
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nn mi pare di aver insultato i triennali ne di aver dato colpetti viscidi.. forse è meglio se rileggi bene i post.
mi piacerebbe sapere che la triennale basta per un futuro di lavoro&passione, ma sappiamo tutti che non è così. mi piacerebbe che mie compagne di univ che nn sono potute andare avanti per i più svariati motivi non trovassero le porte chiuse. Quello che volevo dire era che nn si possono paragonare due percorsi di studio diversi, per tempo o per tipologia di corso; la triennale dovrebbe abilitare ad una professione, e quindi favorire un'entrata nel mondo del lavoro; la specialistica dovrebbe specializzare in qualche cosa e magari "favorire" l'occupazione in ambiti più precisi. però non funziona affatto così, e ci si ritrova a dover consigliare di fare ancora 2 anni, con i quali cmq, il futuro sarà incerto lo stesso!
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zio
Utente Junior
Città: Napoli (IRAQ)
120 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 17:05:46
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Citazione: nn mi pare di aver insultato i triennali ne di aver dato colpetti viscidi.. forse è meglio se rileggi bene i post.
non mi riferivo al tuo intervento in particolare. per il resto son daccordo con te, forse ho guardato in un'unica direzione, ma a volte traggo conclusioni da quella che è la mia realtà lavorativa che è quella di uno "strutturato" circondato da numerosi "contrattisti" e "ricercatori" ormai storici con l'alternativa di avere al massimo un contratto a tempo determinato con una sottoqualifica (parlo di dott magistrali). Di triennali in biotec neanche l'ombra!! ma tanti tecnici di lab a contratto. |
zio |
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n/a
deleted
488 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 17:19:35
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Forse non ci siamo capiti, secondo me tra un tecnico con la specialistica ed un biologo non dovrebbero esserci differenze. Stessa cosa tra un biologo con specializzazione e un tecnico con specialistica e specializzazione. Analogamente i posti dovrebbero derivare dalle competenze e non dai titoli. Oltretutto ho scelto di non fare il dipendente pubblico a costo di rischiare la fame (tanto da considerarmi una persona che ha 5 anni di vita - al massimo-: ho mi assesto in tale periodo o finisco a fare il barbone e muoio, però sempre meglio che con la testa di un dipendente pubblico). La logica italiana è questa: invece di preoccuparsi di creare professionalità e mercato ci si preoccupa di suddividere la torta in fette sempre più sottili (richiedendo lauree sempre più specialistiche, tanto da essere talmente iperspecifiche da risultare inutilizzabili in libera professione). Capirai che a me di fregare il posto di un tecnico (e di fregare il posto di nessuno) non me ne frega niente. Mi basterebbe che mi lasciassero fare il lavoro mio in pace. E' il concetto di base che è sbagliato: siccome cala il lavoro dobbiamo parcheggiare le persone (specializzazione, incremento degli anni di studio) o creare lauree iperspecifiche (diminuendo le competenze, basti pensare alle SSIS: prima con 5 anni - 4 + tirocinio- potevi insegnare o "lavorare", adesso ce ne vogliono 8; un dottore di ricerca non può insegnare nelle scuole superiori perchè non ha la SSIS - roba da matti-). Perchè la mentalità è sempre la stessa: io lavoro perchè ho il pezzo di carta, anche se non so fare un tubo ho DIRITTO A LAVORARE perchè ho il pezzo di carta. Non è che più persone ci sono più il mercato cala, perchè la professione puoi implementarla (variarla) in mille modi (sempre che una persona abbia voglia di lavorare - inteso anche come "aggiornarsi", "studiare" insomma "rompersi il culo"). Capito perchè odio i comunisti e i fascisti? La mentalità è questa ed è questa la mentalità che è all'origine dei mille albi e corporazioni che rendono quasi impossibile lavorare. A quando le prossime triennali in "tecnico del sezionamento solipedo- suino" (abilitante alla professione di macellaio). Altra laurea sarà quella per "tecnico della conservazione delle carni suine" (abilitante alla professione di norcino). Una macelleria con annesso laboratorio dovrà assumere due persone (così lavorano in due, abbiamo raddoppiato i posti di lavoro nella sezione macellerie - i governanti italiani ragionano così: roba da ricovero!-). Andava fatto l'opposto implementare le comppetenze favorire nuove professionalità (a carattere interdisciplinare) per dare all'Italia i professionisti che servono. Mi auguro, caro zio, che tu abbia 60 anni ma temo che ne abbia 30.
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zio
Utente Junior
Città: Napoli (IRAQ)
120 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 20:20:21
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grazie per i trenta, ne ho qualcuno in più,solo venti di servizio pubblico, cmq di "impiegati pubblici" ne ho visti passare di diverse "specie" e sono daccordissimo con te. Purtroppo io mi definisco tra i "fessi" che hanno ancora la coscienza di combattere in mezzo ad una miriade di starafottenti e nullafacenti e (peggio ancora) di sindacalisti!!, mi resta la consapevolezza che è grazie ai "fessi" come me che non guardano l'orologio, che qualche cosa di buono si vede anche nel pubblico. Si potrebbe fare di più ma i giovani non danno molte speranze PS. le colpe della politica restano: tra i precari che assumeranno il 20-30% sono dei bravi professionisti, ma il restante sarebbe da mandare via a calci insieme ai politici e sindacalisti che li raccomandano. Questa è la realtà odierna che non è cambiata rispetto a quella degli anni passati, e credo che ce la terremo per almeno altri cinquant'anni
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zio |
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canary 86
Utente Junior
241 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 20:22:45
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Citazione: Messaggio inserito da zio
grazie per i trenta, ne ho qualcuno in più,solo venti di servizio pubblico, cmq di "impiegati pubblici" ne ho visti passare di diverse "specie" e sono daccordissimo con te. Purtroppo io mi definisco tra i "fessi" che hanno ancora la coscienza di combattere in mezzo ad una miriade di starafottenti e nullafacenti e (peggio ancora) di sindacalisti!!, mi resta la consapevolezza che è grazie ai "fessi" come me che non guardano l'orologio, che qualche cosa di buono si vede anche nel pubblico. Si potrebbe fare di più ma i giovani non danno molte speranze PS. le colpe della politica restano: tra i precari che assumeranno il 20-30% sono dei bravi professionisti, ma il restante sarebbe da mandare via a calci insieme ai politici e sindacalisti che li raccomandano. Questa è la realtà odierna che non è cambiata rispetto a quella degli anni passati, e credo che ce la terremo per almeno altri cinquant'anni
per 50 anni?
che ottimismo! |
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n/a
deleted
488 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 21:07:37
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Quelli che si grattano li ho visti anche io (compresi trentenni). In base alla mia esperienza dipende dal primario e dai capitecnici. Nel reparto ospedaliero il primario arrivava dieci minuti prima e la prima cosa che faceva era passare per i diversi laboratori a "salutare" tutti e i capitecnici erano due 54enni che gestivano il personale, gli studenti e aiutavano tutti (alcuni incarichi li ho avuti grazie a segnalazione dei capo- tecnici). Oltretutto cercavano di valutare l'aspetto psicologico per cui "alzavano alcune votazioni ai tirocinanti tecnici" se vedevano che la persona aveva buona volontà ma era psicologicamente fragile. In università era un disastro. Dipende tutto da chi gestisce i reparti e non è una cosa facile perchè devi passare sopra a certe cose (anche ingiuste) per far funzionare il reparto in toto (evitando il rischio di sabotaggi) pur mantenendo una complessiva equità.
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zio
Utente Junior
Città: Napoli (IRAQ)
120 Messaggi |
Inserito il - 30 luglio 2007 : 22:28:45
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vedo che cominciamo ad intenderci. cmq anche se non lavoro in ospedale, conosco bene le situazioni che hai elencato. io in un certo senso mi ritengo fortunato perchè bazzico in ambiente veterinario occupandomi di profilassi zootecnica e di emergenze sanitarie tipo influenza aviaria. Ho la fortuna di partecipare a progetti di ricerca; nell'ambito delle mie funzioni oltre a coordinare nella routine un folto gruppo di colleghi tecnici,sono incaricato della formazione tecnica del personaleafferente al mio lab; la Qualità ci dà un bel pò da fare. Insomma,di certo non mi annoio, ma tieni presente che molto di questo è dovuto ad iniziative personali e talvolta solitarie, e a questo punto mi ritrovo con la tua osservazione che tutto dipende da chi dirige il reparto |
zio |
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