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ang
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22 Messaggi |
Inserito il - 09 settembre 2007 : 17:38:28
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Ciao a tutti! Piacere, sono Angela.. Mi sono iscritta a questo forum con la speranza di trovare qualcuno che possa "illuminarmi la via"!! Tranquilli,non sto cercando niente di straordinario! Sto conseguendo la laurea di secondo livello in "metodologie biochimiche e biomolecolari applicate"..solo il nome è tutto un programma!E' una laurea specialistica di Sc. Biologiche, con indirizzo bio-nutrizionistico. Durante la mia carriera universitaria ho avuto modo di approfondire gli aspetti piu svariati riguardanti l'alimentazione e gli alimenti, la nutrizione e i principi alimentari, dalla chimica alle biotecnologie. Ma arrivata a due passi dalla laurea non so ancora se la specialistica sia davvero servita a specializzarmi! Mi spiego..una volta sostenuto l'esame di stato vorrei intraprendere la strada del biologo nutrizionista..dovro ancora specializzarmi?? Sicuramente avro bisogno di ulteriori attivita di tirocinio, ma dovro sostenere qualche altro esame di specializzazione? Se ci fosse qualcuno a spiegarmelo (magari proprio un biologo nutrizionista), gliene sarei grata! Aspetto nformazioni a riguardo di qualsiasi tipo! buon forum!
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 09 settembre 2007 : 19:51:40
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Ciao Angela,
una volta conseguita la laurea specialistica dovrai sostenere l'Esame di Abilitazione alla Professione di Biologo, dopodichè potrai iscriverti all'Ordine dei Biologi, e da quel momento potrai esercitare la professione di Biologo Nutrizionista senza dover effettuare ulteriori studi.
Ovviamente l'indirizzo della specialistica che hai scelto è già un buon inizio, anche se l'ambito è quello nutrizional-tecnologico, un ambito distante anni luce dalla nutrizione clinica. Ma siccome io continuo a ritenere che il Biologo non nasca per fare il nutrizionista (e ritengo che stanti così le cose non sia giusto permetterglielo), penso che sarebbe solo un bene (per te e per i potenziali clienti) se tu frequentassi (aggratis) un ambulatorio di terapia nutrizionale dell'ospedale della tua città, in modo da acquisire la visione clinica delle problematiche nutrizionali (cosa che manca al Biologo) oltre ai vari metodi di gestione del paziente e delle problematiche che quotidianamente si riscontrano nella pratica. Se poi tu decidessi di frequentare una scuola di specializzazione in Scienza dell'alimentazione, ben venga (se è una scuola seria, e ve ne sono molte) perchè ricordati che in campo sanitario la cultura non è mai abbastanza, dato che un apparente piccolo errore può costare molto caro. Cioè si deve avere l'onestà intellettuale, prima di intraprendere una professione così delicata, di domandarsi se siamo in grado di farlo. E se non lo si sa fare si deve imparare ulteriormente.
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 10 settembre 2007 : 09:36:31
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Angela, sono un biologo nutrizionista. Eventuali domande è meglio che me le ponga in privato in quanto non è possibile inserire allegati sulla mail messa a disposizione da molecular lab.
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ang
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22 Messaggi |
Inserito il - 10 settembre 2007 : 17:12:35
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Grazie per la mail ancelkeys! ..sei stato davvero esaustivo! Aspetto altri post! |
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thailin
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1 Messaggi |
Inserito il - 17 settembre 2007 : 17:28:02
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Ciao a tutti! Sono Linda ed anche io come Angela sto cercando di capire come poter intraprendere al meglio l'attività di biologo nutrizionista. Premetto che sono laureata in Scienze Biologiche vecchio ordinamento e sono anche iscritta all'albo. Mi piacerebbe scambiare opinioni con chi ha già intrapreso questa attivtà per conoscere il suo percorso professionale e di studi. Grazie a tutti.
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tuli81
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Prov.: Foggia
Città: foggia
3 Messaggi |
Inserito il - 19 settembre 2007 : 18:33:39
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ciao a tutti...sono fabiana, neobiologa. anche io sarei desiderosa di informazioni circa il percorso formativo di un biologo nutrizionista..........ho inviato un messaggio privato ad ancelkeys..che sembra tanto gentile e disponibile...spero tu sia disposto ad aiutarmi. saluti ai colleghi...fabiana |
tuli81 |
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piggona
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2 Messaggi |
Inserito il - 19 settembre 2007 : 20:06:38
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ciao angela.anche io voglio fare la nutrizionista.mi restano 5 esami per laurearmi della triennale in scienze biologiche curriculum agro alimentare nutrizionistico a lecce e farò la specialistica di biologia agro alimentare e della nutrizione sempre a lecce.dopo però penso di fare un master in scienze della nutrizione e poi di fare l'esame di stato e iscrivermi all'albo.penso sia una delle strade possibili.spero di esserti stata utile.ciao
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thymos80
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8 Messaggi |
Inserito il - 24 settembre 2007 : 19:29:28
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ciao a tutti, sono della provincia di Lecce e non sono una biologa, ma una quasi psicologa.... Mi sono iscritta a questo forum perchè sto frequentando un master a Roma sulla nutrizione con molti vostri colleghi che vogliono diventare nutrizionisti..Anch'io mi occuperò di nutrizione e, in particolare, dei disordini e dei disturbi alimentari.La cosa che mi preme di più dirvi è che è necessario per fare questo lavoro un approcci olistico che si può ottenere con un' equipe multidisciplinare..Quindi uniamo le forze e aiutiamo VERAMENTE tutte quelle persone che hanno bisogno di noi..A proposito...c'è qualcuno di Lecce interessato al mio discorso? A presto |
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ang
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22 Messaggi |
Inserito il - 24 settembre 2007 : 21:30:17
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Starai per caso frequentando il master organizzato dalla sisran in Dietologia e nutrizione umana?Ho chiesto un po di info direttamente alla societa,ma se ci fosse qualcuno ad aver frequentato o che sta frequentando il master sarebbe sicuramente meglio! |
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thymos80
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8 Messaggi |
Inserito il - 25 settembre 2007 : 17:48:49
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Si, proprio il master in "dietologia e nutrizione umana" della Sisran Fip nutrizione che prepara a diventare nutrizionisti...Se avete qualche curiosità chiedetemi pure.. |
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nomis
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Città: roma
16 Messaggi |
Inserito il - 25 settembre 2007 : 22:55:01
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Citazione: Messaggio inserito da thymos80
Si, proprio il master in "dietologia e nutrizione umana" della Sisran Fip nutrizione che prepara a diventare nutrizionisti...Se avete qualche curiosità chiedetemi pure..
ciao sto cercando in rete qualche master o corso o spec per iniziare a fare il biol nutrizionista. questo master come e dove si svolge? hai qualche altra info che può servirmi? gra!!! |
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ang
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22 Messaggi |
Inserito il - 26 settembre 2007 : 08:53:18
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A quanto pare il master si svolge solo nei fine settimana ed è quindi una "full immersion",giusto?In generale sembra molto interessante, ma il fatto di concentrare tutto in cosi poche ore non mi convince..tu ke mi dici?io vorrei frequentare un master che mi formi seriamente e non vorrei ritrovarmi poi punto e accapo,capisci?Ma magari mi sbaglio. Aspetto notizie! |
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thymos80
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8 Messaggi |
Inserito il - 26 settembre 2007 : 10:16:45
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Il master ha una durata di due mesi e si svolge a Roma ogni 15 giorni(il sabato e la domenica per nove ore al giorno). La teoria viene associata alla pratica in modo che alla fine del corso siamo in grado di operare. La durata del corso non credo abbia molta importanza..loro comunque ci hanno assicurato che usciti da lì, già dal giorno dopo saremo in grado di lavorare autonomamente e sinceramente, per quello che ho potuto vedere fino ad ora, io ci credo perchè è proprio fatto BENE! Ciò che lo differenzia dagli altri master è l'approccio utilizzato;infatti loro puntano non sulla dieta(che alla fine non funziona mai, anche se ti insegnano comunque a farla perchè è importante conoscere tutto sulla nutrizione e sugli alimenti), ma sulla riabilitazione del soggetto ad una alimentazione adeguata..Per i numeri di telefono e le e-mail c'è il sito. Spero di esservi stata utile e comunque rimango a disposizione per info più dettagliate |
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scooby
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5 Messaggi |
Inserito il - 26 settembre 2007 : 21:18:39
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ciao a tutti sono annamaria, mi sono iscritta oggi a molecularlab! ho appena letto a proposito della FIPnutrizione...sto facendo anche io quel master!! sono perfettamente d'accordo con te, thymos80, ovviamente ci siamo conosciute al master!!! quindi tutti coloro che vogliono diventare NUTRIZIONISTI possono seguire i nostri consigli! io invece sto cercando d'informarmi su come è organizzata la scuola di specializzazione in PATOLOGIA CLINICA a Bologna, città in cui mi sono laureata e che adoro! se c'è qualcuno che la frequenta o che sa dirmi qualcosa a riguardo(esami,frequentazione di laboratori)..prego di aiutarmi! grazie |
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thymos80
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8 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2007 : 11:31:19
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Quanto è piccolo il mondo... Sono contenta che anche tu la pensi come me.... Allora...ci vediamo presto! |
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ang
Nuovo Arrivato
22 Messaggi |
Inserito il - 05 ottobre 2007 : 21:45:14
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Ho sentito anke altre persone e tutte mi hanno consigliato di frequentare il master..vi sarei grata, ragazze,se poteste darmi qualke altra informazione anke cn una mail "privata"!
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 06 ottobre 2007 : 08:46:02
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Ho frequentato il corso FIP nel 2005. Riporto come esperienza, quanto segue:
DATI POSITIVI: - l'atmosfera è estremamente cordiale;
- la parte di antropometria è svolta bene;
- la parte di psicologia è svolta in modo estremamente professionale dalla dottoressa Medde (psicologa psicoterapeuta) ma mancano le definizioni di base, per una platea che comprende anche biologi assolutamente digiuni di nozioni nel campo della psicologia (es. definizione di ansia, definizione di paura, ecc.)-;
- ottima l'esposizione della Dott.ssa Goglia (specialista in ginecologia) che: oltre ad organizzare in maniera ottimale l'esposizione fornisce tutte le definizioni dei termini che utilizza.
DATI NEGATIVI.
- il livello delle informazioni scientifiche è, a mio avviso, assolutamente inadeguato a laureati magistrali iscritti ad un albo professionale. Esempi: - 4 dispense (dietologia e nutrizione nella quotidianità professionale voll. 1 e 2; propedeutica nutrizionale voll. 1 e 2) sono datate 1995 (e distribuite in un corso del 2005); - 4 volumi (riabilitazione nutrizionale nella anoressia e nella bulimia - voll. 1 e 2- il peso corporeo: un approccio nutrizionale e comportamentale - voll. 1 e 2-) sono datati 1997 (e distribuiti in un corso del 2005); - 2 volumi (stage 1 orientamento nutrizionale nelle patologie metaboliche e da disordini alimentari e stage 2: training di assertività per nutrizionisti) sono datati 1998 e distribuiiti in un corso del 2005. Il non aggiornamento dei dati fu fatto rilevare da una collega anche durante il corso e i relatori ci dissero che i dati erano aggiornati ma la "copertina" no. Fatto sta che la mia fonte è una documentazione vecchia di 10 anni. - Nel volume WS2 "dietologia e nutrizione nella quotidianità professionale" e recante la dicitura "aggiornamenti" si riporta un articolo dal titolo: "Leptina lo stato dell'arte", autori: "Pietrobelli et al" senza riportare - come per molti altri articoli- gli estremi di pubblicazione. Io cercai gli estremi di pubblicazione in internet: l'articolo è del 1997 pubblicato su Cenesthesis 6:4-7 articolo inserito nella sezione aggiornamenti di un corso del 2007. In conclusione io, come professionista con una laurea alla facoltà di scienze ed una specializzazione alla facoltà di medicina (che prevedeva, tra l'altro, lo stesso standard formativo professionalizzante per medici e biologi come accade per tutte le scuole di specializzazione riconosciute a livello della CE-), non ritengo congruo al mio livello professionale l'utilizzo dei dati del corso FIP (fatti salvi alcuni dati relativi all'antropometria e alcune altre nozioni).
- Il corso non fornisce crediti ECM, se lo avesse fatto i dati sarebbero stati utilizzabili in sede di consulenza. E' palese infatti che un dato, per poter essere utilizzato professionalmente debba provenire: - da un testo tecnico; - da una pubblicazione scientifica; - da organismi sanitari riconosciuti (e i corsi ECM rientrano in programmi di formazione "patrocinati" dal Ministero della Salute).
- Il corso è fortemente "commercializzato". Esempi: - vengono indicati negozi che forniscono bilance, bioimpedenzometri e copisterie per la produzione di folder. Io ho acquistato: - il bioimpedenzometro dalla sanitaria indicata dai relatori del corso FIP. La sanitaria è efficiente nel servizio ma il bioimpedenzometro non è di altissima qualità (pur essendo comunque un prodotto del settore sanitario) ed è anche un prodotto del mercato orientale per cui, se si rompe, probabilmente sarà difficile reperire i pezzi di ricambio. - Sui folder: ho fatto correggere molti termini (es. terapia) che non potevano essere utilizzati dai biologi in una pubblicazione a scopo promozionale. - Anche il librettino del "monitoraggio alimentare" (un libercolo in cui il soggetto annota ciò che mangia e le sensazioni di fame e sazietà associate al pasto, registrazione finalizzata al ristabilimento della corretta percezione delle sensazioni di fame e sazietà) viene fornito in copia unica ai partecipanti ed utilizzato nel corso dell'esercitazione pratica. Francamente, pagando quasi 2000 euro di corso, avrei ritenuto opportuno che almeno una copia in bianco venisse regalata ai partecipanti senza "obbligarli" ad acquistarla presso la copisteria proposta dai relatori del corso FIP (che vende solo in blocchi da 100 pezzi). Copisteria assolutamente affidabile e gestita da personale cortese.
- Il corso reca la dicitura di "master" ma "master" (inteso come "corso di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente successivo al conseguimento della laurea o della laurea magistrale" - rif. D.M. 270/2004, art. 3, comma 9) assolutamente non è.
- Il corso non fornisce indicazioni sufficienti, a mio avviso, relativamente a "cosa dare da mangiare e cosa non dare da mangiare" alle persone.
- I dati sono forniti esclusivamente su materiale cartaceo (ho contato 19 dispense) e su volumi privi di indice analitico (per cui i dati, relativi ad uno stesso argomento, sono scritti su dispense diverse e "ritrovarli" non è comodo.
- Il corso si propone come corso di formazione pratica ma secondo me non è organizzato in tal modo. Da un corso pratico mi sarei aspettato una formazione del tipo: A) PRIMA VISITA: - colloquio: che domande fare e perchè; - antropometria: cosa misurare e perchè; B) Il paziente se ne è andato: come elaborare e presentare le informazioni. C) "Visita di controllo": cosa fare e perchè. Il tutto redatto in maniera: - sequenziale; - schematica; - chiara. All'"americana". A mio avviso il corso FIP non è organizzato in questo modo ma è un mix tra un corso di formazione scientifica (i cui limiti ho già descritto) e un corso pratico poco "utilizzabile praticamente" (sempre come valutazione personale).
CONCLUSIONI. Non rifarei il corso. Aldilà della specializzazione: sono un laureato magistrale (meglio sono equiparato ad un laureato magistrale - essendo un biologo del vecchio ordinamento) e quindi sono in possesso di "una formazione di livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici - rif. DM 270/2004. art. 3, comma 6- e ho sostenuto un esame di STATO per poter utilizzare tale tipologia di formazione in ambito professionale (specificatamente: "nutrizionale") e non ritengo il corso FIP adeguato a tale livello di formazione. Ripeto sono valutazioni personali: ma come professionista non posso fornire indicazioni ad una persona che sta male (non sono un economo dietista, il 90% delle persone che afferiosce allo studio ha patologie e rilascio ricevute sanitarie, non ricevute "naturopatiche") delle indicazioni che originano da dati scientifici vecchi di 10 anni o di cui non conosco la provenienza. Rifarei il corso FIP solo se: - fornisse crediti ECM (= informazioni utilizzabili professionalmente) - nella maggior parte dei casi non sono indicati nemmeno gli estremi delle pubblicazioni scientifiche da cui originano i dati-; - l'aspetto "commerciale" fosse fortemente ridotto; - venissero fornite maggiori è più specifiche informazioni in ambito squisitamente alimentare e nutrizionale.
Poi è chiaro che anche il corso Fip ha contribuito alla mia formazione (non è stato inutile) ma lo ritengo assolutamente "sovrastimato" rispetto al servizio che si propone di fornire (oltre che non adeguato alla formazione prevista per la mia laurea). L'indicazione di un trattamento nutrizionale basato su un mix di: consigli alimentari, etologia (oltre che attività fisica) e le informazioni secondo cui le diete ipocaloriche non sono indicate nel trattamento antiobesità (il famoso "paradosso della dieta") sono scritte anche nel Manuale della Mayo Clinic (versione italiana) del 1998 - pagg. 166- 169-. Il manuale della Mayo Clinic non fornisce tutte le indicazioni fornite al corso FIP ma ribadisce un principio generale noto da dieci anni. Ribadisco che quanto ho riportato nel presente post è una valutazione personale (basata anche su dati oggettivi) e relativa al corso del 2005. Non so se siano avvenute modifiche nei corsi successivi. A completezza di informazione preciso che alla prova scritta finale (prevista per l'acquisizione del "master") ottenni uno dei due punteggi più bassi del corso.
Queste sono le mie valutazioni e la mia esperienza del corso FIP 2005.
Saluti.
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zeitgeber
Nuovo Arrivato
Prov.: Napoli
Città: napoli
75 Messaggi |
Inserito il - 06 ottobre 2007 : 20:23:19
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Ciao a tutti.Mi sono informata sulla fip-nutrizione e non ritenendolo un vero e proprio master (di master ha solo il costo!!)ho deciso di frequentare il corso di perfezionamento in Igiene alimentare, nutrizione e benessere presso la Federico II di Napoli. Vorrei capire una cosa. Per la misura della massa grassa qual è la strumentazione più indicata e affidabile? Cosa ne pensate della bilancia Tanita....e delle tabelle che in base alla circonferenza anche e addome nella donna o polso e addome nell'uomo forniscono la % di massa grassa? Scusate ma sono alle prime armi...Grazie |
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2007 : 11:18:18
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Nè le bilance Tanita, nè le tabelle che hai citato sono attendibili.
Due sono le metodiche più valide in assoluto: - la Plicometria (per una stima sufficientmente attendibile anche se non accuratissima) - la Biompedenzometria (per una stima molto più attendibile, ma lo strumento ha un suo costo e va saputo usare).
Come ripeto sempre... evitare il fai-da-te, ma imparare da qualcuno che ha già una certa esperienza, sia con la pratica clinica sia con le strumentazioni.
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 07 ottobre 2007 : 13:20:53
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Non concordo relativamente all'osservazione sulla BIA vs alla plicometria, non è affatto detto che la BIA sia migliore della plicometria si riportano enormi difficoltà relativamente alla standardizzazione della BIA (es.: Del Toma E. Dietoterapia e Nutrizione Clinica. IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE – II° EDIZIONE-, 1995. Centro Studi per l’Evoluzione Umana Atti del Corso: FONDAMENTI DI NUTRIZIONE UMANA – Roma: Giugno/Luglio, 2005 – corso inserito nel programma ECM de Ministero della Salute). Il risultato della BIA varia in funzione dello stato di idratazione dell'organismo e di tutti i fattori, fisiologici e patologici che alterano il contenuto di acqua dell'organismo stesso (es. mestruazioni - per gli effetti dei livelli di estrogeni/progesterone sul contenuto di acqua dell'organismo, presenza di edema/anasarca, terapia con diuretici - es. ipertensione- consumo di bevande diuretiche - es. caffè-). Il risultato della BIA varia anche a seconda che la misurazione sia eseguita sul soggetto disteso o seduto. Senza contare l'enorme variabilità legata alla casa produttrice. E' vero che la BIA è molto più comoda, in quanto la persona non deve rimanere seminuda un quarto d'ora per misurare le pliche. La plicometria prevede la misurazione di 4 pliche misurate ciascuna 3 volte - media aritmetica-. Entrambe le metodiche sono fortemente alterate se BMI >35. I prezzi di un bioimpedenzometro di alta qualità cioè in grado di fornirti valori attendibili non solo di massa grassa e massa priva di grasso ma anche di "massa cellulare attiva", "angolo di fase" ecc. è superiore ai 2000 euro. Il costo di un plicometro si aggira intorno ai 500 euro. Personalmente se utilizzo un bioimpedenzometro di costo inferiore non lo utilizzo come unico parametro per il calcolo del peso individuale ma mi servo anche di valutazioni antropometriche (es. calcolo di: indice scelico, indice biacromiale, indice di robustezza e indice scheletrico - sono indici che forniscono informazioni sulla "costituzione" della persona-) e del confronto di diverse formule utilizzabili per il calcolo del peso ideale. In definitiva puoi effettuare una stima scientificamente attendibile anche con strumentazione non eccessivamene costosa. Da un punto di vista manuale è molto più impegnativa la plicometria (devi saper prendere la plica e la lettura va eseguita entro un numero stabilito di secondi per impedire una sottostima cagionata dalla compressione cutanea). E' vero che una errata applicazione rispetto ai punti di repere stabiliti altera significativamente la misura della BIA. Dove imparare? Dove il termine imparare significa prima di tutto studiare per capire che cosa è un angolo di fase, cosa è una reattanza, ecc. Per quanto mi riguarda una formazione in antropometria l'ho avuta da: - corso FIP (che però ha troppi limiti negli altri settori - come detto sopra-): - corso fondamenti di nutrizione umana- della Brain Health Centre - link:http://www.bhc.it/ Non ho frequentato il corso ma ho avutro il materiale da un collega. Rispetto a tutti i corsi frequentati di persona: - corso Fip, roma; - corso natural Roma (accreditato ECM); - corso natural Milano (accreditato ECM). Per omettere i corsi minori e a quelli di cui mi hanno parlato colleghi (compresi biologi con laurea triennale in dietistica). Il corso BHC mi pare il migliore: - è accreditato ECM; - non promette di spaccare il mondo (ad esempio con proclami quali: "questo è l'unico corso in Italia che vi consente di lavorare come nutrizionisti appena diplomati"); - fornisce il materiale su dischetto. Quindi significa che è svolto da persone a cui interessa insegnare e che non vivono di rendita sul materiale dell'anno prima. E da persone che non hanno paura di perdere qualche soldo consentendo la diffusione dei loro dati tramite copiatura del dischetto. Prova a telefonargli e a chiedere, mi paiono persone con coscienza (sulla base delle considerazioni oggettive di cui sopra).
Sulla formazione del nutrizionista: purtroppo anche la formazione specialistica (corsi di settore, compresi corsi ECM, master universitari) può rivelarsi una spesa inutile (o parzialmente inutile). Sulla formazione attuata presso studi, centri o reparti: - occorre trovare persone che siano disposte a perdere del tempo per insegnarti qualcosa. E francamente ne ho incontrate poche, ne ho incontrate alcune che hanno tanta paura di crearsi dei concorrenti sul mercato (compresi alcuni relatori a corsi di formazione per nutrizionisti). Non serve a nulla svolgere periodi di studio presso un nutrizionista che sa 100 cose ma non te ne insegna nessuna, meglio uno che ne sa cinque ma te le dice. Esistono persone di questo tipo ma non è affatto detto che stiano all'università. Di solito, dopo un certo numero di fregature, si chiede a colleghi di cui ci si fida e si avanti con il passaparola.
Sulla bilancia che nomini non ho nessun tipo di indicazione (ma molte perplessità). Una bilancia professionale con altimetro (di quelle tali che per misurare il peso si spostano i blocchi di piombo sulla scala graduata - sono le bilance non elettriche da ambulatorio medico acquistabili nei negozi di sanitaria-) ti dà un peso preciso. Le bilance elettriche a piatto sballano anche di 5 chili (solitamente in difetto).
Ci sono anche delle formule che consentono di calcolare la percentuale di adipe a partire dalla misura della circonferenza addominale rilevata a livello ombelicale (forniscono un valore indicativo da interpretare assieme agli altri). Ciascun nutrizionista opera come ritiene più opportuno.
Per chiudere il discorso dei corsi.
Ho frequentato due corsi Natural (http://www.testcitotossico.it/contenuti.php?sezione=9) che all'epoca si chiamavano "master in nutrizione olistica" di primo e secondo livello (anni 2005 e 2006).
Dati positivi.
- il livello scientifico era congruo a laureati magistrali/specialisti/dottori di ricerca; - erano ben organizzati (Dott.ssa Grant Monica); - fornivano crediti ECM.
Dati negativi. - si chiamavano master ma master non erano (vd. corso FIP); - come biologo mi sono sentito trattato "di cacca".
Corso di fitoterapia università di Trieste (http://www.units.it/~farmacia/notizie/fito.htm) ho frequentato il corso nel 2005; - fornivano i crediti ECM a medici e farmacisti ma non ai biologi (che pure pagavano la stessa cifra, quindi ho contribuito a pagare i crediti a medici e farmacisti); - a 6 anni dalla conclusione del corso non ho ancora l'attestato di partecipazione ma solo una dichiarazione con tanto di catalogazione nella "sezione biologica". - La fitoterapia è pratica legalmente NON consentita ai biologi.
E' palese che non posso finanziare promoter che, a mio giudizio, "trattano male" la categoria per cui: cordiali auguri alla natural e alla facoltà di farmacia di trieste per la prosecuzione dei loro corsi che mai più mi vedranno tra gli iscritti (al pari dei corsi FIP).
Prendetela per quella che è: una valutazione personale di un biologo che li ha frequentati (è palese che più "testimonianze" ottenete meglio è).
Dovessi dare una indicazione consiglierei i corsi Brain Health (sulla base del materiale che producono). Non li ho frequentati di persona: è chiaro che se un relatore consigliasse ai biologi di indicare farmaci da banco su fogli di carta anonima (o di porre in essere comportamenti similiari) il mio giudizio cambierebbe completamente.
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2007 : 19:09:26
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Il calcolo della massa grassa non è tenuto in molta considerazione dalle ultime generazione di nutrizionisti, sia medici sia non-medici Esso può risultare di qualche utilità quando si abbia a che fare con soggetti affetti da obesità morbigena (che necessitano però di un trattamento ospedaliero multidisciplinare) o di atleti agonisti (che è bene siano seguiti da centri di medicina sportiva) o culturisti particolarmente fogati per la massa magra, per i quali si useranno presidi specifici (bioimpedenzometria).
Il parametro del BMI è più che sufficiente per valutare la composizione corporea di massima dell'individuo medio che desideri perdere peso, senza tanti fronzoli.
Se proprio si vuole calcolare la massa grassa di un soggetto "normalmente" sovrappeso (senza trarne comunque una qualche utilità pratica), è sufficiente saper usare bene il plicometro. Questo basta e avanza. Il resto sono voli pindarici senza senso.
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2007 : 05:25:00
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Per quella che è la mia formazione è l'esatto contrario. - Il BMI è un rapporto che non tiene minimamente conto del biotipo della persona (o della sua età) entrambi parametri che influenzano in maniera significativa la percentuale di tessuto adiposo per cui il suo valore è assolutamente indicativo. - E' ormai assodato che il tessuto adiposo è un vero e proprio organo con funzioni endocrine, paracrime ed autocrine per cui la valutazione del rapporto massa grassa/massa priva di grasso è assolutamente rilevante. Mai ho avuto a che fare con culturisti ma sempre con persone con patologia, cito due casi: - donna sottoposta a parziale al ablazione della mammella per cancro al seno, obesa, esami di laboratorio alterati per marker antitumorale e ipercolesterolemia, presenza di edemi declivi. Trattamento nutrizionale associato a 30 minuti di cyclette al giorno per almeno 5 giorni alla settimana. In due settimane scomparsa degli edemi declivi, nel giro di un mese normalizzazione della colesterolemia, al controllo oncologico annuale normalizzazione del marker antitumorale. Nessuna magia: è tutto scritto sui libri e lo sanno medici e biologi.
- Donna con ipotiroidismo, TSH fuori dalla norma, in terapia con levotiroxina (eutirox), BMI >30. Trattamento nutrizionale associato ad attività fisica - camminare 30 minuti al giorno (o portare fuori il cane per mezzora) - Alla riduzione di tessuto adiposo si associa normalizzazione del TSH.
- Mentre, per quanto mi riguarda, nessun risultato si ottiene con trattamenti nutrizionali finalizzati a miglioramenti estetici. Anche questo dato è riportato sui libri: non esistono diete anticellulite. Relativamente ai culturisti: l'integrazione non è necessiaria (del Toma, Manuale della Mayo Clinic VII edizione, Atti del master in scienze dello sport e del fitness Università studi di camerino 2006/07) se non nelle prime fasi dell'allenamento. L'attività di potenziamento muscolare porta ad una ipossia cellulare, esempio: un sollevatore di pesi che esegua flessioni degli avambracci sulle braccia per sviluppare i bicipiti brachiali, "strozza" e quindi parzialmente chiude, i vasi sangugni arteriosi all'atto della flessione. Ciò determina la produzione di radicali liberi che si formano nel momento in cui si ha la "riperfusione di sangue" - durante il "periodo di risposo" tra una serie di flessioni e la successiva- ciò è dovuto alla modificazione di un enzima (xantina ossidasi se non ricordo male). Per questo si consiglia una integrazione con nutienti ad azione anti ROS (ROS = specie reattive dell'ossigeno), con il passare del tempo l'organismo reagisce all'allenamento incrementando le sostanze ad azione antiradicalica normalmente prodotte dall'organismo stesso per cui l'integrrazione diventa superflua.
Per quanto mi riguarda, il biologo può, sfruttando le sue competenze, contribuire a normalizzare il metabolsimo di una persona (con la normalizzazione che porta a un riequilibrio dei rapporti massa grassa/massa priva di grasso) e quindi a farla stare meglio (normalizzazione di parametri di laboratorio alterati, riduzione/scomparsa di edemi declivi, riduzione di stati infiammatori cronici osteoarticolari, riduzione di terapie farmacologiche, ecc.).
Le persone stanno meglio e vi ringraziano perchè stanno meglio. Alcune non dimagriscono (mi è capitato). In ogni caso nessun cliente, anche se non dimagrisce, "scappa". Fornivo indicazioni per una alimentazione equilibrata (di comune accordo con il cliente) e poi interrompevo il trattamento.
Secondo me è un rapporto simile (come tipologia) a quello tra docente alunno. Il risultato dipende da docente e alunno ma se il docente (cioè il nutrizionista) ha la pazienza di ricercare un trattamento specifico per la persona cercando di migliorarlo ad ogni controllo, qualche aiuto lo dà sempre. Poi sta alla persona valutare il risultato e anche cambiare nutrizionista se lo ritiene opportuno.
Sui corsi di formazione, per chiudere in poche righe:
- Corso FIP: utile come corso di base ma con una parte teorica (che copre almeno il 50% del corso) assolutamente inutilizzabile - il promoter del corso è uno studio medico associato che non ha alcuna qualifica/accreditamento nel campo della formazione-;
- Corso natural: non sono corsi di base ma forniscono informazioni di alto livello scientifico per persone che abbiano già una formazione di base. Come biologo mi sono sentito trattato di cacca per cui mai più frequenterò tali corsi. Non pago 1200 euro per "farmi prendere per il sedere" (almeno questa è stata la mia percezione personale).
- Corsi Brain Health: i promoter sono accreditati alla formazione (corsi ECM), il materiale didattico è buono, organizzano anche corsi di "base".
Sia chiaro che le attività succitate rientrano assolutamente nelle competenze del biologo (vd. file risposta ONB 2) inolre si tenga conto che tra le competenze professionali del biologo rientrano: - valutazione dei bisogni nutrituvi dell'uomo; - valutazione dei bisogni energetici dell'uomo; - studi di attività, sterlilità, innocuità di ormoni, enzimi, vitamine, medicamenti in genere; - analisi metaboliche; Quindi un biologo che, tramite l'alimentazione e l'attività fisica (solo indicazioni no piani di allenamento), normalizzi il metabolismo (normalizzazione evidenziata dal rientro nei parametri di valori di laboratorio e dalla correzione del rapporto massa grassa/massa priva di grasso) svolge nè più, nè meno del suo lavoro. Ed ha una assoluta competenza legale a svolgere tale attività. Dopodichè il medico, e solo il medico, deciderà, in conseguenza della "normalizzazione metabolica" attuata dal biologo, ad esempio, se ridurre o meno la terapia farmacologica.
Poi è chiaro che anche il medico ha la competenza legale all'elaborazione di diete e a fornire indicazioni sull'esecuzione di attività fisica.
E' altrettanto evidente che la laurea in medicina garantisce, mediamente: - maggiori guadagni rispetto alla laurea in biologia; - maggiori possibilità di "sistemarsi" (posto fisso da dirigente sanitario pagato dallo Stato) in quanto dopo la laurea il medico ha la specializzazione pagata dallo Stato e nel giro di poco tempo è assunto nel sistema sanitario nazionale. E' altrettanto evidente che il medico studia le malattie (non il metabolismo e i fattori che lo regolano) per cui si tratta di due attività, con evidenti zone di sovrapposizione, ma diverse.
Non di rado medici e biologi collaborano perchè se un oncologo vede che gli fate star meglio i pazienti ve ne invia altri (perchè gii date una mano nel lavoro).
Esiste una fetta cospicua di medici che si ritengono "culturalmente e professionalmente superiori ai biologi" (per motivi sconosciuti sia alla legislazione italiana che alla logica) ed effettuano attacchi proditori ai biologi stessi.
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biohope
Nuovo Arrivato
50 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2007 : 12:56:14
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Ciao a tutti! Ho una serie di dubbi inerenti l'ambito della nutrizione umana.. qual è la differenza tra un dietologo, un nutrizionista e un dietista? Qual è il criterio secondo il quale una persona si rivolge agli uni o agli altri? Spero che qualcuno possa risolvere questo mio quesito.. grazie! |
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2007 : 19:45:03
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Per quella che è la mia formazione "clinica" invece è l'esatto diritto.
Che poi vi siano sacche di nutrizionisti sia medici sia biologi che utilizzano religiosamente il calcolo della percentuale di massa grassa nessuno lo nega.
Ma è un retaggio della "vecchia" (consentitemi il francesismo) concezione della nutrizione clinica.
Attualmente non si usa quasi più. Anche nei Centri altamente specializzati. Poi ognuno, nel suo piccolo lo usi quanto vuole.
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n/a
deleted
488 Messaggi |
Inserito il - 11 ottobre 2007 : 06:20:13
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Io la formazione clinica l'ho dovuta fare in campo microbiologico (prevista per legge) in ambito nutrizionale mi rapporto con le persone. Come si possa dire che il BMI sia un parametro affidabile, francamente non lo capisco: tiene conto di nulla. Puoi farmi il nome di un centro altamente specializzato che non esegue il calcolo della percentuale di massa grassa in modo che possa contattarlo? Se cortesemente indichi un nome gli telefono con nome cognome titoli e qualifiche, e solitamente forniscono tutte le informazionì del caso. I contatti con centri specializzati li ho anche nel mio piccolo in conseguenza della frequentazione dei corsi ECM (IRCCS di Roma, per test sulle intolleranze, per esempio - ref. dott.ssa De Pità, uno dei pochi centri in cui eseguono un test sulle intolleranze - basato sulla ricerca di specifiche sottoclassi di IgG- che sia validato scientificamente-) o contatti con ospedali e medici specialisti che ho conosciuto quando frequentavo la specializzazione. Ti ringarazio anticipatamente per le informazioni perchè quanto dici mi risulta assolutamente nuovo (e, per quella che è òa mia attività, assolutamente privo di fondamento).
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 11 ottobre 2007 : 07:54:38
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Sì, è vero, una mezza castroneria l'ho detta... ho omesso di dire qualcosa. Quando mi riferivo ai centri Specilaizzati, mi riallacciavo a quanto detto più sopra. e cioè che il calcolo dela % di FM si pratica ed è utile in casi particolari (obesità morbigena in primis), ed è chiaro che negli ambulatori dove si trattano i grandi obesi, specialmente in ambito ospedaliero e multidisciplinare, tale calcolo sia una pratica comune, frequente e dovuta (tramite la biompedenzometria).
Ma nella pratica ambulatoriale, cioè per quella fascia di utenza che si può rivolgere al nutrizionista libro-professionista in un poliambulatorio privato, ovverosia la ragazzina che vuole perdere qualche chilo di troppo, la giovane donna post-gravidanza o la signora in pre o in menopausa conclamata o il camionista più tondo che lungo, in genere non è richiesto il calcolo della FM. Certo si può fare, è pur sempre un indicatore valido. Ma serve a poco. Se un professionista lo esegue spesso, lo fà per impressionare il cliente. Queste persone, con un semplice trattamento dietetico ad hoc, rientrano nei parametri regolari senza bisogno di tanti fronzoli.
Inoltre, il BMI è un indicatore attendibilissimo, creato appositamente per ovviare alle differenze di costituzione del singolo individuo altrimenti difficilmente quantificabili (massa magra, massa grassa, ossatura. etc.). Infatti il valore del BMI deve essere collocato in un range di normalità, dove sono contemplate le variazioni individuali della composizione corporea pur rimanendo nella normalità e variabilità individuale. Non a caso è tuttora il parametro più usato in clinica nutrizionale, semplice ed efficace (il Vangelo della Medicina: semplicità ed efficacia). Certo, anche questo parametro non è scevro da limiti (pensiamo solo al BB con un BMI di 29 ma una % di FM del 5%). Ma l'abilità del nutrizionista deve essere anche quella di saper integrare e interpretare le singole informazioni in un contesto più ampio e globale. E non sempre occorrono strumenti o rilevazioni particolarmente costose, impegnative o complesse.
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