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Dott.Manhattan
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Inserito il - 26 aprile 2016 : 19:58:05
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Buonasera a tutti.
Non so quanti di voi abbiano sufficienti informazioni circa la mia richiesta ma proverò comunque a rendervi partecipi: sono un Biologo Nutrizionista e sto seriamente pensando di andare a lavorare negli USA come RD (Registered Dietitian).
Ho già contattato diversi enti per avere informazioni circa l'accreditamento dei titoli di laurea, è cosa possibile e richiede tutto sommato, pochi sforzi.
La cosa che ancora fatico a comprendere e che non mi è stata definita con chiarezza riguarda il tirocinio di circa 1200 ore che si è costretti a fare per ottenere il completo accreditamento (circa 1 anno).
Quello che mi chiedo è: si tratta di uno stage retribuito?
Perché altrimenti pagarsi coi risparmi un anno all'estero nell'attesa di mettersi in regola per quel lavoro diventa davvero difficile, e se il visto rilasciato è solo per studio chiaramente non si può neanche lavorare (né rischierei a farlo in nero).
Spero qualcuno possa aiutarmi.
Un saluto. Dott.M |
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Leica90
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Inserito il - 12 gennaio 2017 : 13:22:52
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Ciao a tutti! Posto la domanda anche qui, questi topic sono ormai un po' abbandonati :(
Sapete se dopo la triennale di Dietistica, seguito da o Master all'estero o specialistica in Italia in Scienze della Nutrizione, si possa eventualmente fare il lavoro di ricerca all'estero? Conseguire un PhD? Ho trovato un Master in Human Nutrition dell'università di Copenhagen che negli sbocchi professionali inserisce anche la possibilità di fare un PhD, ma su siti di altre università la cosa non è ben chiara. Grazie! |
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madan
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Inserito il - 06 novembre 2020 : 11:57:23
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Ciao a tutti! Sto terminando la magistrale in chimica con un tirocinio sperimentale che si svolgerà in una università all'Estero. Tuttavia sto già pensando a cosa fare una volta laureato. Oltre al mondo del lavoro (in Italia ma anche all'estero) non mi dispiacerebbe l'idea di un dottorato ma all'estero. I motivi di quest'ultima scelta sono molteplici ma riassumo dicendo che tutti i dottorandi/ricercatori che ho conosciuto mi hanno consigliato di provare fuori se ne avessi la possibilità. Ed è proprio qui il motivo della mia domanda: ho possibilità CONCRETE di farlo?
Mi spiego: mi sono laureato in triennale con 99 ed ora in magistrale ho dato esami prendendo voti alti ma ho ancora molti esami da dare (e sicuramente non saranni tutti 30). So che all'estero contano i singoli voti e non il voto finale: da quel che ho capito questo mi esclude automaticamente da qualsiasi possibilità di dottorato (in virtù anche dei voti presi in triennale). Ho pensato che un tirocinio all'Estero (e un tirocinio post laurea sempre all'estero) potrebbero arricchire il mio CV, in termini di esperienza, abilità pratiche ecc... ma penso che comunque non basti.
So che un phd è il più alto titolo di studio e (giustamente) non è per tutti: qualcuno di voi ha idee/esperienze/consigli sopratutto per quanto riguarda la media voti? |
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sofychan
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101 Messaggi |
Inserito il - 06 novembre 2020 : 13:02:33
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i criteri non sono cosi' esclusivi, non vieni automaticamente rifiutato perchè nell'esame XY hai preso un voto basso o la tua media è la sola discriminante. Certo avere un voto di laurea magistrale alto aiuta (in lab da noi sotto il 105 si va un po' cauti), cosi' come se applichi per un laboratorio di biochimica il capo andrà certamente a vedere che voti hai preso negli esami di quell'area. Poi se hai 30 in due esami di biochimica e tutto il resto molto basso anche li' uno va con cautela. Spesso dipende da quale progetto sia aperto, che tipo di profilo il lab stia cercando, se c'è molta competizione per il posto (e molto spesso è questione di fortuna), che tipo di selezione specifica faccia il lab, raccomandazioni da colleghi del prof, presentazione piu' o meno buona a un colloquio preliminare. Non si puo' davvero generalizzare, per sapere se il tuo profilo ha qualche chance devi solo provare. Il tirocinio (in ambito accademico?) puo' essere comunque una strada per iniziare ad acquisire piu' competenze, capire se un PhD potrebbe piacerti (non tutti sono portati) e allargare il tuo giro di conoscenze (=farti conoscere dai prof, capire come gira il mondo di ricerca accademico). |
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madan
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Inserito il - 08 novembre 2020 : 11:06:02
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Citazione: Messaggio inserito da sofychan
i criteri non sono cosi' esclusivi, non vieni automaticamente rifiutato perchè nell'esame XY hai preso un voto basso o la tua media è la sola discriminante. Certo avere un voto di laurea magistrale alto aiuta (in lab da noi sotto il 105 si va un po' cauti), cosi' come se applichi per un laboratorio di biochimica il capo andrà certamente a vedere che voti hai preso negli esami di quell'area. Poi se hai 30 in due esami di biochimica e tutto il resto molto basso anche li' uno va con cautela. Spesso dipende da quale progetto sia aperto, che tipo di profilo il lab stia cercando, se c'è molta competizione per il posto (e molto spesso è questione di fortuna), che tipo di selezione specifica faccia il lab, raccomandazioni da colleghi del prof, presentazione piu' o meno buona a un colloquio preliminare. Non si puo' davvero generalizzare, per sapere se il tuo profilo ha qualche chance devi solo provare. Il tirocinio (in ambito accademico?) puo' essere comunque una strada per iniziare ad acquisire piu' competenze, capire se un PhD potrebbe piacerti (non tutti sono portati) e allargare il tuo giro di conoscenze (=farti conoscere dai prof, capire come gira il mondo di ricerca accademico).
Grazie della risposta! chiedevo perchè ho notato come sia richiesto il transcript of records sia di triennale che di magistrale e ho pensato che automaticamente con questa fase preliminare di valutazione della carriera si venisse quasi sicuramente scartati (al di là del voto finale che conta poco o niente all'estero, visto che il loro sistema di voti è differente dal nostro).
Tirocinio per ora in ambito accademico, poi valuterò se farne un altro e (se si) dove. Sono un po' restio a lavorare nel settore R&D in ambito industriale in quanto non so assolutamente quanto un' industria (di medie/grandi dimensioni) investa nella ricerca: d'accordo che si tratta di una azienda e pertanto deve soddisfare le richieste del mercato, avendo più interesse nel produrre che innovare/ricercare ma se alla fine ci si ritrova a fare cose altamente standardizzate con poca possibilità di innovazione, la prospettiva non mi entusiasma per niente. Anche se tutto questo potrebbe essere dettato dalla mia mancata conoscenza del mondo industriale. |
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sofychan
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Inserito il - 09 novembre 2020 : 09:01:48
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Si' non c'è niente di sicuro, dipende dalla filosofia del lab. Il transcript è normale che lo chiedano, aiuta a farsi un'idea migliore. Da noi quando arrivano i CV il capo chiede a volte anche a noi di darci un occhio. E se mi capita ad esempio (capitato di recente) un voto finale bassino e giusto un paio di 30 nel nostro settore non sono mica molto convinta... Ma appunto poi si mettono in gioco anche fortuna, tue conoscenze ed esperienze pregresse, soprattutto estere. Provaci. R&D in ambito industriale: ho limitatissime esperienze, e dipende molto dall'azienda, e dal Paese. E' vero poche (spesso grandi) fanno innovazione, molte sviluppo prodotto, altre lavori per conto terzi, con un master ti metterebbero probabilmente a fare un lavoro piuttosto noioso. E comunque è davvero difficile fare un discorso cosi' o colà, anche molti lab accademici per tesi di PhD fanno spesso la stessa roba trita e ritrita con piccole variazioni sul tema (che per carità, a livello formazione PhD è comunque valido ma non è la super idea di innovazione che mi sono immaginata tu ti stia immaginando, se non sbaglio ) Mio consiglio è di iniziare a leggere e informarti tanto, capire in che ambito ti piacerebbe studiare/ricercare, quali lab fanno quello che ti interessa e che tipo di progetti/pubblicazioni hanno. E dai un'occhiata anche alle start-up |
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madan
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Inserito il - 11 novembre 2020 : 14:46:20
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Citazione: Messaggio inserito da sofychan
Si' non c'è niente di sicuro, dipende dalla filosofia del lab. Il transcript è normale che lo chiedano, aiuta a farsi un'idea migliore. Da noi quando arrivano i CV il capo chiede a volte anche a noi di darci un occhio. E se mi capita ad esempio (capitato di recente) un voto finale bassino e giusto un paio di 30 nel nostro settore non sono mica molto convinta... Ma appunto poi si mettono in gioco anche fortuna, tue conoscenze ed esperienze pregresse, soprattutto estere. Provaci. R&D in ambito industriale: ho limitatissime esperienze, e dipende molto dall'azienda, e dal Paese. E' vero poche (spesso grandi) fanno innovazione, molte sviluppo prodotto, altre lavori per conto terzi, con un master ti metterebbero probabilmente a fare un lavoro piuttosto noioso. E comunque è davvero difficile fare un discorso cosi' o colà, anche molti lab accademici per tesi di PhD fanno spesso la stessa roba trita e ritrita con piccole variazioni sul tema (che per carità, a livello formazione PhD è comunque valido ma non è la super idea di innovazione che mi sono immaginata tu ti stia immaginando, se non sbaglio ) Mio consiglio è di iniziare a leggere e informarti tanto, capire in che ambito ti piacerebbe studiare/ricercare, quali lab fanno quello che ti interessa e che tipo di progetti/pubblicazioni hanno. E dai un'occhiata anche alle start-up
Sapevo che anche molti phd si ritrovano a fare le stesse cose e quindi la differenza tra questi ultimi ed una piccola/media azienda è quasi nulla (anche se dal punto di vista dell'azienda lo capirei, da quello dell'università no). Quando parli del tuo "capo" intendi dire un prof o un datore di lavoro? Sei impiegata in una università/centro di ricerca? (azienda suppongo di no visto che mi hai parlato di "limitatissima esperienza"). Puntavo a grandi aziende, in modo da essere quasi certo (ma la certezza non è di questo mondo) di lavorare per produrre qualcosa che effettivamente abbia un'applicazione. Magari qualcun altro sul forum potrà raccontarmi della sua esperienza.
In definitiva il transcript in un colloquio per phd (estero, in italia funziona con il concorso e quindi forse ha meno rilevanza?) o in una azienda conta e pesa molto (ma non moltissimo). Si può puntare ad acquisire esperienza (meglio se fuori) e a presentarsi bene (sapere perchè si vuole lavorare lì). Ho riassunto bene?
Forse il discorso è diverso se si fa domanda per una borsa di finanziamento per un phd, e allora li una grossa fetta dei caondidati vengono scartati in base al transcript piuttosto che al voto finale |
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sofychan
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Inserito il - 11 novembre 2020 : 19:07:25
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Io sono in una università e il mio capo è il prof. Qui quando lui ha dei fondi da grants mette fuori una call, fa lo screening dei CV, fa i colloqui e assume direttamente. Poi ti ho riportato la nostra esperienza per quanto riguarda voto finale e transcript, e quello che ho percepito anche in altri lab. Magari qualcuno ti riporta un'esperienza diversa. In genere per un PhD il record accademico conta in maniera abbastanza rilevante, quindi dai comunque del tuo meglio finchè puoi. Poi arrivano le raccomandazioni (di vantaggio se hai lavorato presso prof che il "futuro capo" potrebbe conoscere) e puoi giocarti anche l'esperienza, ovviamente quanto piu' possibile rilevante al settore, e sicuramente dell'esperienza non fa mai male. Il mio capo va anche molto a first impression (presentazione CV, lettera di presentazione e chissà che altro ha in testa ) Ah noi facciamo ricerca applicata ed è un continuo fluire di idee. Il mio capo è orientato verso idee commercializzabili, e ha due startup che navigano molto bene. Molti lab in Europa fanno cose superfiche (e super innovative), altri hanno un filone generale e piccole variazioni sul tema, perchè magari sono piu' orientati ad essere macchine da pubblicazione che ad innovare. Se ti interessa fare un PhD queste sono cose da valutare, dando una letta alle pubblicazioni.
In industria si' ho poca esperienza (in una medio grande in Italia). Qui a volte vengono ai colloqui persone che hanno fatto tesi/stage/tirocinio in azienda (grosse multinazionali)e spesso fanno cose che personalmente trovo noiose, da manovalanza.. ottimizzazione di processo/purificazione/scale up ect etc. Un PhD ovviamente cambierebbe le cose e ti darebbe piu' valore. Chimica è un bel settore, troverai sicuramente molte opportunità interessanti.
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madan
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6 Messaggi |
Inserito il - 12 novembre 2020 : 22:12:11
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Citazione: Messaggio inserito da sofychan
Io sono in una università e il mio capo è il prof. Qui quando lui ha dei fondi da grants mette fuori una call, fa lo screening dei CV, fa i colloqui e assume direttamente. Poi ti ho riportato la nostra esperienza per quanto riguarda voto finale e transcript, e quello che ho percepito anche in altri lab. Magari qualcuno ti riporta un'esperienza diversa. In genere per un PhD il record accademico conta in maniera abbastanza rilevante, quindi dai comunque del tuo meglio finchè puoi. Poi arrivano le raccomandazioni (di vantaggio se hai lavorato presso prof che il "futuro capo" potrebbe conoscere) e puoi giocarti anche l'esperienza, ovviamente quanto piu' possibile rilevante al settore, e sicuramente dell'esperienza non fa mai male. Il mio capo va anche molto a first impression (presentazione CV, lettera di presentazione e chissà che altro ha in testa ) Ah noi facciamo ricerca applicata ed è un continuo fluire di idee. Il mio capo è orientato verso idee commercializzabili, e ha due startup che navigano molto bene. Molti lab in Europa fanno cose superfiche (e super innovative), altri hanno un filone generale e piccole variazioni sul tema, perchè magari sono piu' orientati ad essere macchine da pubblicazione che ad innovare. Se ti interessa fare un PhD queste sono cose da valutare, dando una letta alle pubblicazioni.
In industria si' ho poca esperienza (in una medio grande in Italia). Qui a volte vengono ai colloqui persone che hanno fatto tesi/stage/tirocinio in azienda (grosse multinazionali)e spesso fanno cose che personalmente trovo noiose, da manovalanza.. ottimizzazione di processo/purificazione/scale up ect etc. Un PhD ovviamente cambierebbe le cose e ti darebbe piu' valore. Chimica è un bel settore, troverai sicuramente molte opportunità interessanti.
Grazie mille per le risposte! Si mi piacerebbe avere l'opinione in azienda o in università, in Italia o all'estero di altri utenti. Speriamo in una risposta
Della manovalanza in industria lo penso anche io come te, quelle "opzioni" che mi hai indicato sono le stesse che anche io ho immaginato per me, decisamente non allettanti. Ma se un phd aiuterebbe a trovare una mansione più stimolante in una azienda credo proprio che debba rinunciare e trovare alternative ad un dottorato. Onestamente non so quanto tempo possa portarmi via "cercare" una opzione phd (che potrebbe molto probabilmente concludersi con un nulla di fatto). Forse Dovrei muovermi con anticipo (di un anno o più)? Ma non avendo nulla tra le mani la vedo difficile. |
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madan
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Inserito il - 13 novembre 2020 : 16:43:18
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Oppure un'opzione che non so quanti tentano: iniziare a lavorare e dopo qualche anno provare un Phd, avendo acquisito esperienza ed avendo più chiaro in mente anche su cosa si vuole lavorare ed approfondire maggiormente. Opzione questa che non ho mai sentito, in quanto non so quanto si potrebbe essere limitati in termini di età o se il gioco valga la candela |
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sofychan
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101 Messaggi |
Inserito il - 13 novembre 2020 : 18:40:18
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Si' iniziare a cercare con anticipo non fa mai male. Tipo quando sei in tesi. Alcune uni possono avere intake in periodi precisi se ad esempio sei affiliato a una certa scuola dottorale, ma in genere la data di inizio è negoziabile, in base anche alle tue esigenze.
Conosco piu' persone che hanno fatto ricerca fuori dall'accademia prima di passare a un dottorato. Alcuni sono passati al PhD ad esempio dopo i classici programmi annuali/biennali R&D a rotazione che offrono grandi aziende. Non è male secondo me fare un'esperienza breve prima, ti aiuta a capire se davvero ti piace far ricerca (anche e soprattutto le parti noiose) e acquisti piu' autonomia. Altro esempio una PhD che il mio capo ha appena assunto ha 2 master + 1 MBA + 5 anni di esperienza lavorativa come regolatorio/analyst (quindi meno inerente). Pero' sembra brava e soprattutto si vende molto bene, che è altrettanto importante. Poi come dici te subentra il fattore età, alcuni prof non sono proprio propensi a prendere gente in là con gli anni per il PhD.. Ma conosco molti casi positivi, quindi le variabili sono davvero tante, non si puo' fare molte previsioni. Nel mio caso avevo un buon CV ma sono convinta che abbia giocato decisamente a mio favore essere al posto giusto al momento giusto. |
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