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Elsar
Nuovo Arrivato
15 Messaggi |
Inserito il - 27 agosto 2008 : 17:51:25
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Salve a tutti. Spero che possiate aiutarmi. Qualcuno saprebbe spiegarmi xkè, anche se i famaci chemioterapici bloccano la mitosi dalle cellule tumorali, il tumore continua a proliferare? Questa domanda è stata fatta all'esame di istologia (nn chiarita sal prof in seguito). L'unica cosa che a me è venuta in mente è ke il ciclo cellulare delle cellule non è sincrono, quindi non i possono bloccare tutte. Sto sbagliando? Qualkuno mi saprebbe spiegare? Grazie a tutti anticipatamente
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Dionysos
Moderatore
Città: Heidelberg
1913 Messaggi |
Inserito il - 27 agosto 2008 : 18:43:49
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Non capisco cosa c'entri la sincronia: tutte le cellule vengono comunque a contatto con il farmaco. Il problema è che alcune di loro sviluppano resistenza, oppure sono meno sensibili al farmaco. Insomma è tutto spiegabile in virtù dell'eterogeneità genetica (e biologica) delle cellule tumorali. |
Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
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RNA world
Utente Junior
370 Messaggi |
Inserito il - 27 agosto 2008 : 22:10:35
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poi i chemioterapici non bloccano solo quelle malate, ma anche quelle sane, quindi se bloccassero davvero tutto sarebbero letali... |
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demish
Nuovo Arrivato
45 Messaggi |
Inserito il - 02 settembre 2008 : 11:16:52
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Ciao, beh strana domanda per l'esame di istologia. Comunque le cellule continuano a proliferare perchè come ti hanno detto si instaura una resistenza al farmaco.
Se per mitosi intendi solo la fase M (e non tutta la replicazione cellulare) allora stai parlando dei chemioterapici che agiscono contro il citosceletro (es. antiactina, antitubulina).
In questo caso i meccanismi con cui la cellula instaura resistenza sono fondamentalmente 3: 1. blocco trasporto del farmaco all'interno della cellula per mutazione dei trasportatori 2. aumentata inattivazione del farmaco tramite le ossidasi a funzione mista 3. aumentata espulsione del farmaco attraverso i trasportatori ABC detti MDR (multidrug resistance)
@dionysos: la sincronia centra eccome, perchè esistono diversi tipi di chemioterapici, ad es. gli antimetaboliti che interferiscono con la fase S o i veleni del citoscheletro che interferiscono con la fase M. Quindi ogni tipo di farmaco agisce solo su una specifica fase. In vitro i cicli cellulari vengono sincronizzati tramite la vincastrina, in vivo questo non è possibile. Ma il vero problema, secondo me, della farmaco resistenza è che solo una quota delle cellule tumorali (in vivo) è in proliferazione, infatti le cosìddette cellule tumorali dormienti non si dividono e non sono bersagni dei farmaci.
Ciao ;)
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MdM |
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la_fra
Utente
750 Messaggi |
Inserito il - 03 settembre 2008 : 00:26:38
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a questo proposito c'è la famosa teoria delle cellule staminali tumorali..che sostiene che proprio in virtù dell'eterogeneità genetica o epigenetica del tumore una percentuale (molto bassa) di cellule tumorali hanno caratteristiche di staminalità, o perchè sono cellule staminali vere e proprie, presenti nel tessuto adulto, che hanno acquisito proprietà neoplastiche o perchè in seguito a modificazioni, soprattutto epigenetiche, progenitori maggiormente differenziati hanno riacquistato queste caratteristiche. Le CSC non sono bersagliate perchè si dividono in tempi molto più lenti della maggior parte delle cellule del tumore, hanno meccanismi aumentati di riparazione del DNA e sistemi di pompe per escludere sostanze dannose e genotossiche quali sono i chemioterapici..perciò la terapia colpisce la frazione proliferante ma non queste cellule che costituiscono il vero motore della tumorigenesi, il che spiega la possibilità di recidive. Come ha detto demish la domanda è strana per essere posta in un esame di istologia perciò non so cosa volesse sentirsi dire il tuo prof |
Doctors are men who prescribe medicines of which they know little, to cure diseases of which they know less, in human beings of whom they know nothing (Voltaire) |
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Dionysos
Moderatore
Città: Heidelberg
1913 Messaggi |
Inserito il - 03 settembre 2008 : 02:26:52
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Citazione: @dionysos: la sincronia centra eccome, perchè esistono diversi tipi di chemioterapici, ad es. gli antimetaboliti che interferiscono con la fase S o i veleni del citoscheletro che interferiscono con la fase M. Quindi ogni tipo di farmaco agisce solo su una specifica fase.
Demish Il mio discorso era riferito al fatto che, per quanto le cellule si replichino in modo asincrono, una somministrazione "virtualmente continua" del chemioterapico riuscirebbe comunque a bersagliare ogni cellula, perchè ogni cellula - prima o poi - passerà attraverso la fase target (che sia M o S). Ovviamente il fatto che l'esposizione delle cellule al chemioterapico sia temporalmente limitata all'emivita di una singola somministrazione, farebbe più facilmente pensare che alcune cellule sfuggano a tale esposizione proprio per motivi di sincronia, ma comunque bisogna pensare che questi farmaci sono in genere somministrati in cocktail. In questo modo tutte le fasi del cicli cellulare dovrebbero risultare "coperte". Nessuna cellula, secondo questo ragionamento, dovrebbe "salvarsi". Ma siccome - purtroppo lo sappiamo- questo accade, allora vuol dire che il problema non è la sincronia: il contributo di altri fattori, come lo sviluppo di resistenza (come dicevo io) l'invulnerabilità farmacologica di cellule dormienti (come dicevi tu) e CSC (come diceva la_fra) questi sarebbero, piuttosto, risposte realistiche alla domanda iniziale. |
Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
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