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shine

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Omeopatia - chi ci protegge?

gli enormi interessi di natura economica che gravitano intorno ai rimedi omeopatici sono più forti di una corretta informazione.
Solo sporadicamente, è il caso del recente articolo di Lancet, qualcuno si prende la briga di mettere in guardia gli sprovveduti dall'inconsistenza delle teorie che i rimedi omeopatici possano avere valenze curative. Insigni personalità hanno già detto la loro: premi Nobel come Carlo Rubbia e Rita Levi Montalcini, un illustre farmacologo il Prof. Silvio Garattini solo per citarne alcuni hanno demolito le argomentazioni di chi si ostina a parlare di "memoria dell'acqua". Le diluizioni dei preparati sono talmente infinitesimali ( elevazione a potenza con fattore 30) che alla fine sono largamente inferiori alle dimensioni di una singola molecola! Ciò senza considerare quanto questi preparati, anche a diluizioni meno accentuate, possano essere effettivamente efficaci.
Nella disinformazione più totale centinaia di migliaia di persone, fanno uso di tali rimedi, incoraggiati da "specialisti" che purtroppo
sono medici, sul cui curriculum ho più di un ragionevole dubbio.
Medici mediocri, che non hanno trovato spazio nelle specialità canoniche, si sono buttati nel business dell'omeopatia.
D'altra parte, forti del loro status, risultano senza dubbio non meno convincenti di maghi, fattucchiere, pranoterapeuti, guaritori di ogni specie che propongono trattamenti alternativi alla medicina ufficiale. E' noto che per la messa in commercio di un farmaco occorre il rispetto di protocolli rigirosi sia in termini di sperimentazione che di test. Non è altrettanto noto che l'omeopatia propone "rimedi omeopatici" e non medicinali in quanto tali protocolli non vengono adottati. I fondamenti scentifici alla base di tali rimedi sono assolutamente assenti. Le sperimentazioni con il metodo "doppio cieco" hanno senza dubbio dimostrato che l'omeopatia e nulla più che acqua fresca.
Le guargioni miracolose dei pellegrini che si recano a Lourdes o a San Giovanni Rotondo (Padre Pio) sono documentate con metodi rigorosi che ne hanno certificato l'inspiegabilità, almeno con le conoscenze attuali. Tutte queste "guarigioni" avvenute sempre in assenza di trattamenti farmacologici le possiamo definire "miracoli" se siamo persone di fede o se la fede proprio non ce l'abbiamo le possiamo definire come la forma più evidente dell'effetto placebo, laddove il credere ai poteri taumaturgici di un luogo o di una persona innesca meccanismi di autoriparazione dell'organismo che portano alla regressione di gravi patologie.
E' questa la visione positivistica alla quale mi associo fintanto che nessuno potrà comprovare che un braccio amputato non sia misteriosamente riapparso.
Per ritornare all'omeopatia credo che perlomeno sia da vietare sui bambini che per i convincimenti di genitori scellerati rischiano conseguenze pericolose. Per quanto riguarada gli adulti liberi di decidere: in fondo maghi, fattucchiere, guaritori vari sono liberi di propinare i loro inutili consigli con il beneplacito delle leggi attuali.

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