Sono un farmacista collaboratore da diciotto anni. Da circa cinque anni mi batto contro le " superstizioni scentifiche". Ho espresso il mio parere alla titolare presso la farmacia in cui lavoro sul fatto che la scritta "OMEOPATIA" che campeggia sulla vetrina e' dequalificante per la nostra professione come il vendere scarpe e giocattoli. Ma gli affari sono affari...Comunque mi viene lasciata libertà di " sconsiglio" quando un cliente mi chiede un parere slull'omeopatia e le altre medicine "dolci". Quello che piu' mi scandalizza è che medici, con tanto di laurea in una materia scentifica per eccellenza come la medicina, all'interno di strutture pubbliche come l'ospedale del mio paese, dispensino ( previo pagamento di laute parcelle) rimedi omeopatici. Altro motivo di imbarazzo per me è vedere come sulle riviste specialistiche della nostra categoria, trovino sempre più spazio queste "medicine alternative", in totale spregio alla natura scentifica della nostra professione. In nome della tanto sbandierata libertà di cura presto si prescriveranno talismani e santini... l'importante che facciano cassa. Il sonno della ragione ha partorito l'omeopatia. Con gli ultimi risvolti forse la ragione si stà risvegliando. Speriamo.
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