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Test italiano per predire efficacia cure tumore seno


Test italiano per cure su misura

Tra qualche anno con un test alla portata di tutti i centri clinici sara' possibile predire l'efficacia o meno di una terapia farmacologica contro il piu' diffuso tumore della donna, quello al seno che colpisce circa 30 mila persone l'anno.
I dati preliminari degli studi condotti all'Istituto Tumori di Milano fanno ben sperare e il test e ora nella fase di validazione. Grazie alla possibilita' di utilizzare sofisticate sonde molecolari il profilo genetico del tumore che ha colpito la donna, sara' dunque possibile predire la risposta alle cure chemioterapiche per programmarle in maniera sempre piu' personalizzate. Le potenzialita' delle nuove tecniche molecolari che potrebbero rivoluzionare le terapie anticancro sono state illustrate dal professor Luca Gianni, oncologo dell'istituto milanese al piu' importante incontro internazionale sui tumori che si inaugura domani a New Orleans.
''I metodi per lo studio dell'espressione genica dei tumori sono gia' disponibili - spiega Luca Gianni - e i dati preliminari della ricerca milanese mostrano che la predizione della risposta alla chemioterapia e' possibile; questo traguardo potra' permettere di somministrare terapie su misura per ogni donna. Perche' questi test possano diventare realta' occorre verificare se i segnali genetici ( al momento sono stati individuati 86 geni sentinella nello studio dell'Istituto Tumori) siano predittori di risposta anche in casi diversi rispetto a quelli nei quali sono stati identificati: se questa validazione avra' esito positivo, si sarà fatto un grande passo avanti per evitare terapie inutili e tossiche a donne che non hanno le caratteristiche per trarne beneficio''.
Il tutto con un metodo che utilizza biopsie di tumore conservato in paraffina, una metodica standard in ogni ospedale che renderebbe facile l applicazione dei risultati dello studio milanese senza ricorso ad attrezzature sofisticate disponibili solo nei grandi centri di ricerca.
Ed e probabile che una volta che lo studio pilota italiano avra validato queste tecniche, sara possibile applicarle ad altri tipi tumore.
Ed e proprio l analisi dei geni dei tumori applicata alla clinica, uno dei grandi temi che sono al centro del quarantesimo congresso dell Asco, la societa americana degli oncologi, dove piu di 26 mila esperti provenienti da tutto il mondo (500 i medici italiani attesi) metteranno a fuoco successi e fallimenti delle ricerche e delle cure dei tumori. A cominciare dai quattro grandi big killers: il tumore del polmone, della mammella, della prostata e del colon.
La cura dei tumori sta cambiando velocemente e andra incontro ad una vera rivoluzione - spiega Pierfranco Conte oncologo di Modena - e ci dobbiamo organizzare in fretta, specialmente in Italia, per mettere in campo tutte le professionalita che servono: l oncologo, il biologo molecolare, il farmacologo. Le ricerche che vengono presentate al convegno sull uso dei marcatori tumorali e l analisi del profilo genetico del malato sottolinea Conte - cambiera la diagnosi, la cura e l assistenza dei malati. Saremo sempre piu chiamati a valutare l espressione dei bersagli delle cellule tumorali e il Dna del malato per mettere a punto terapie sempre piu mirate e tollerabili . Sono anche queste le speranze spalancate dalle genomica, lo studio delle innumerevoli ricadute della mappatura del nostro patromonio genetico. Numerose novita saranno annunciate anche nell ambito della chemioprevenzione , cioe la possibilita di ritardare o addirittura evitare la nascita di tumori nelle persone che sono considerate a rischio di svilupparli, attraverso la somministrazione di alcuni farmaci. Attese anche per i primi risultati degli studi condotti con le nuovissime molecole appena autorizzate: tra queste un anticorpo che blocca un fattore di crescita dei vasi del sangue e impedisce cosi il nutrimento al tumore. Il farmaco, approvato tre mesi fa dall ente americano per il controllo dei medicinali (Fda) era stato messo a punto grazie agli studi di un ricercatore italiano, Napoleone Ferrara, che lavora dal 1988 alla Genentech di San Francisco

Fonte: Ansa (07/06/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: seno
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