Farmindustria, settore segna passo nel 2003
Un settore con il freno a mano tirato e che non sembra prevedere accelerazioni per il futuro. E questa limmagine che Farmindustria fornisce del settore farmaceutico attraverso lanalisi dei dati del
Un settore con il freno a mano tirato e che non sembra prevedere accelerazioni per il futuro. E' questa l'immagine che Farmindustria fornisce del settore farmaceutico attraverso l'analisi dei dati del 2003 che saranno illustrati durante l'Assemblea pubblica dell'associazione, in programma per il prossimo 24 giugno. Il fatturato farmaceutico e' cresciuto solo del 2,3% ma, calcolando anche le vendite agli ospedali, il fatturato complessivo e' stato di 16,5 miliardi di dollari, ponendo l'Italia al quinto posto nel mondo dopo USA, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito.
L'occupazione segna il passo e il trend di sviluppo in notevole crescita dal 1996 al 2002 si e' praticamente arrestato nel 2003 con una variazione dello 0,5% rispetto all'anno precedente.
Il saldo della bilancia commerciale delle specialita' medicinali ha registrato un attivo di 758 milioni di euro, molto ridimensionato rispetto ai 1554 dell'anno prima.
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, si registra un incremento del 2,26% ed ammonta a 18,020 milioni di euro. Ogni italiano mediamente ha speso nel 2003, 309,65 euro per farmaci rimborsabili e non, mentre per quanto riguarda la spesa farmaceutica pubblica si nota una diminuzione del 5,3%, anche se nel primo trimestre del 2004 c'e' stata un'inversione di tendenza con un aumento in Italia dell'8,1% in linea con quanto si e' registrato anche negli altri paesi europei.
Infine il capitolo dei tetti di spesa: la regione che nel 2003 ha registrato il tetto di spesa piu' alto e' stata la Sicilia con il 17,58% della spesa sanitaria; il tetto piu' basso e' toccato al Trentino Alto Adige con l'8,62%.
Al nord l'unica regione a sforare la soglia del 13% fissata dagli accordi del 2001 e' stata la Liguria, al centro Lazio e Marche mentre al sud, tutte le regioni hanno superato il tetto per la spesa farmaceutica pubblica.
Quanto ai consumi, nel 2003 si e' avuto un calo nella vendita dei tonici e dei ricostituenti, dei cortisonici e degli antiasmatici mentre si e' registrato un notevole aumento dei farmaci antipertensivi (+10,80), degli antiacdi e antiulcera, dei prodotti per il sangue e dei medicinali per l'apparato cardiovscolare.
In Italia il consumo di farmaci e' complessivamente aumentato (+2,33%) come negli altri paesi industrializzati ad eccezione di Francia e Portogallo.
L'unica nota positiva viene dalla ricerca che, nonostante la generale frenata del settore, ha fatto segnare un punto a suo favore. Nel 2003 gli investimenti hanno raggiunto quota 812 milioni di euro, contro i 730 milioni del 2002, con un incremento del 11,2%.
Fonte: (18/06/2004)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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