Il sonno e' una questione di geni
Si e aperta la caccia ai geni del sonno, che si attivano quando ci si addormenta e che sembrano avere un ruolo sempre piu importante nel funzionamento delle cellule nervose. Se un tempo si credeva a
Si e' aperta la caccia ai geni del sonno, che si attivano quando ci si addormenta e che sembrano avere un ruolo sempre piu' importante nel funzionamento delle cellule nervose. Se un tempo si credeva al sonno ristoratore, che faceva riposare i muscoli dalle fatiche della giornata, oggi e' sempre piu' chiaro che il sonno e' un toccasana per il cervello e ad aprire questo nuovo filone di studi sono gli italiani Giulio Tononi e Chiara Cirelli, che da tempo lavorano negli Stati Uniti, nell'universita' del Winsconsin. La finestra che per la prima volta si sta aprendo sulle basi molecolari del sonno segna un passo in avanti rispetto alle teorie sul sonno del passato: ''Abbiamo nuove ipotesi che possono spiegare molte cose'', ha detto Tononi in un'intervista al settimanale americano Time, che al sonno ha dedicato un ampio servizio. POCHI VANTAGGI PER I MUSCOLI: contrariamente a quanto si e' sempre creduto, sono pochissimi i benefici che un lungo sonno porta all'organismo. I muscoli, per esempio, non riposano mai, ma si limitano a rilassarsi per brevi periodi. Vantaggi, pero', sembrano esserci per il metabolismo, come ha dimostrato uno studio su mille volontari condotto negli Stati Uniti dalle universita' di Stanford e del Wisconsin. IL CERVELLO SI RIORGANIZZA: studi molto recenti, condotti dallo stesso gruppo di Tononi, hanno dimostrato che il sonno e' prezioso per il cervello perche' e' grazie ad esso che riesce ad organizzarsi, eliminando le informazioni inutili che ha accumulato nel lavoro di un'intera giornata e preparandosi ad affrontare al meglio il giorno successivo. MEGLIO DORMIRCI SU: che dormire aiuti a riorganizzare le idee e le esperienze lo ha dimostrato anche uno recentissimo studio dell'universita' tedesca di Lubecca. MICRO-ELETTRODI PER STUDIARE I NEURONI: si stanno sperimentando sui ratti negli Stati Uniti, presso l'universita' dell'Arizona, e l'obiettivo e'identificare i cambiamenti che avvengono nell'attivita' dei neuroni durante il sonno.
Al momento e' possibile controllare fra 50 e 100 neuroni, dei 125 milioni di neuroni presenti nel cervello di un roditore. UNA QUESTIONE DI GLUCOSIO: uno studio americano del Reed Army Institute of Research di Silver Spring ha dimostrato che il cervello comincia ad utilizzare una quantita' di glucosio decisamente inferiore rispetto alla norma dopo un periodo di veglia di 24 ore. Una riduzione che avviene soprattutto nella corteccia e che si riflette in una minore efficienza nelle attivita' cognitive piu' complesse. CACCIA AI GENI DEL SONNO: Il nuovo approccio alle basi biologiche del sonno punta a identificare i geni che si accendono quando il cervello si addormenta, confrontandoli con cio' che accade in situazioni molto diverse, ad esempio quando si e' svegli e riposati, oppure in situazioni di deprivazione di sonno. Ratti, moscerini della frutta, criceti e, soltanto piu' recentemente l'uomo, sono i protagonisti di quest'ultima frontiera delle ricerche sul sonno. E come al solito, anche in questo caso il moscerino della frutta si e' dimostrato uno dei migliori alleati dei ricercatori: ha infatti permesso di identificare almeno 8.000 mutazioni legate a individui che dormono molto poco. L'obiettivo e' identificare i meccanismi cellulari che permettono ai moscerini portatori di queste mutazioni di essere sempre svegli ed assolutamente efficienti pur dormendo pochissimo.
Fonte: (31/01/2005)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag:
sonno
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