Fao e Oie, l'influenza aviaria resta una minaccia e potrebbe acutizzarsi
Virus polli, la malattia rimane una minaccia in Asia
La minaccia dell'influenza aviaria continua ad aleggiare sui Paesi asiatici. La nuova ondata di casi in Vietnam e Thailandia conferma che il virus aviario rimane endemico in Asia, e che i Paesi colpiti devono fare di piu' per tenerlo sotto controllo. A sostenerlo, in un comunicato congiunto, Fao e Oie, l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura e l'Organizzazione mondiale per la salute animale. Le due agenzie sottolineano come l'esperienza recente mostri che potrebbe rivelarsi impossibile eradicare il virus nel breve periodo. ''La malattia - sostengono - continuera' a essere presente per parecchi anni nei Paesi che hanno segnalato focolai nel corso del 2004''. ''Quella dell'influenza aviaria e' un'emergenza crescente, un'infezione che si diffonde oltre i confini. Nei Paesi colpiti ha implicazioni molto gravi per la salute pubblica e per quella animale'', hanno affermato Fao e Oie. ''La comunita' internazionale - sottolineano - deve prendere atto che alcuni Paesi poveri dell'Asia che convivono con il virus dell'influenza aviaria necessitano di un maggiore sostegno per intensificare le misure precauzionali e contenere i rischi associati alla malattia''. La sfida, nell'immediato, e' controllare nei Paesi colpiti l'influenza aviaria all'origine, e bloccare il diffondersi del virus nelle altre regioni. ''La battaglia contro l'influenza dei polli - hanno infatti aggiunto Fao e Oie - puo' essere vinta solo con un incremento delle risorse e degli interventi. E se questi verranno indirizzati all'azione di contenimento del virus tra gli animali nelle zone rurali''. Gli uccelli acquatici, in particolare le anatre, sono considerati un serbatoio d'infezione. La possibilita' che ci siano dei passaggi di virus dalle anatre, che vivono nelle vaste aree umide e paludose, agli allevamenti di pollame dei villaggi o a quelli commerciali, deve essere ridotta in modo significativo.
Devono applicarsi rigide misure di biosicurezza lungo tutta la catena della produzione di pollame, dalle piccole fattorie alle grandi aziende agricole, ai canali di distribuzione, dai commercianti al dettaglio ai mercati all'ingrosso. Per contenere l'epidemia, Paesi contagiati come Vietnam e Indonesia hanno bisogno dell'aiuto della comunita' internazionale, per rafforzare le infrastrutture veterinarie e realizzare efficaci strategie di controllo basate sulla biosicurezza, su pratiche industriali aggiornate e, dove indicato, sulle vaccinazioni. Fao e Oie segnalano che la recente tragedia dello tsunami potrebbe aver aggravato i pericoli di contagio ''a causa dello spostamento di un vasto numero di pollame per approvvigionare le popolazioni colpite''. La Fao inviera' questa settimana una missione d'esperti in Indonesia, SriLanka e Maldive per valutare le perdite nel settore zootecnico e quantificare bisogni e necessita' per il suo ripristino. Una riunione a livello regionale di Fao e Oie sull' 'Influenza Aviaria altamente patogena' si terra' a Ho Chi Minh City, in Vietnam, dal 23 al 25 febbraio, per fare il punto sulla situazione e capire quali sono gli interventi prioritari nel futuro. Una conferenza internazionale con studiosi, ricercatori ed esperti si svolgera' invece a Parigi il 7 e 8 aprile, presso la sede centrale dell'Oie, per discutere la portata mondiale dell'influenza aviaria. Dalla riunione, che e' organizzata congiuntamente da Fao e Oie, in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanita', emergeranno nuove linee-guida internazionali per controllare la malattia negli animali.
La nuova ondata di casi di influenza dei polli in Vietnam e Thailandia conferma che il virus rimane endemico in Asia e che i paesi colpiti devono fare di piu' per tenerlo sotto controllo. E' l'appello diffuso oggi in una nota congiunta dalla Fao e dall'Oie (l'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale), dove viene rilevato che ''potrebbe dimostrarsi impossibile riuscire a sradicare il virus nel breve periodo''. Secondo le due organizzazioni la malattia continuera' ad essere presente per parecchi anni nei paesi che hanno riportato focolai nel corso del 2004: ''Quella dell'influenza aviaria e' un'emergenza crescente, un'infezione che si diffonde oltre i confini. Nei paesi colpiti ha implicazioni molto gravi per la salute pubblica e per quella animale'', hanno ricordato Fao e Oie. Ecco perche' le due organizzazioni ritengono che la comunita' internazionale debba ''prendere atto che alcuni paesi poveri dell'Asia che convivono con il virus dei polli necessitano di un maggiore sostegno per intensificare le misure precauzionali e contenere i rischi associati alla malattia''. La sfida nell'immediato a parere delle due agenzie e' quella di controllare l'influenza aviaria all'origine nei paesi colpiti e bloccare il diffondersi del virus nelle altre regioni. ''La battaglia contro l'influenza dei polli puo' essere vinta solo con un incremento delle risorse e degli interventi, e se questi verranno indirizzati all'azione di contenimento del virus tra gli animali nelle zone rurali'', hanno aggiunto la Fao e l'Oie. Gli uccelli acquatici, in particolare le anatre, sono considerati un serbatoio d'infezione. La possibilita' che ci siano dei passaggi di virus dalle anatre, che vivono nelle vaste aree umide e paludose, agli allevamenti di pollame dei villaggi o a quelli commerciali, deve essere ridotta in modo significativo. Secondo le due agenzie dunque ''devono applicarsi rigide misure di biosicurezza lungo tutta la catena della produzione di pollame, dalle piccole fattorie alle grandi aziende agricole, ai canali di distribuzione, dai dettaglianti ai mercati all'ingrosso''.
Fonte: (02/02/2005)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag:
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