Sinergie tra future politiche regionali e della ricerca per sostenere l'innovazione
Il 29 novembre il Commissario europeo per la Politica regionale Danuta Hübner è intervenuta dinanzi alla commissione del Parlamento europeo per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) e ha
Il 29 novembre il Commissario europeo per la Politica regionale Danuta Hübner è intervenuta dinanzi alla commissione del Parlamento europeo per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) e ha illustrato i piani della Commissione per migliorare il coordinamento tra le politiche regionali e della ricerca al fine di potenziare l'innovazione europea. In particolare, ha sottolineato il ruolo delle politiche e dei finanziamenti regionali nell'affrontare questioni correlate all'infrastruttura, alle piccole e medie imprese (PMI), al capitale umano e alla riduzione del divario tra ricerca e innovazione. Il Commissario ha esordito rilevando che le regioni non hanno ricevuto sufficiente attenzione nell'ambito dell'attuale programma quadro di ricerca, il 6PQ, ma che le proposte per il prossimo (7PQ) prendono molto più in considerazione le questioni regionali. Ad eccezione dell'iniziativa Regioni della conoscenza e delle attività di coordinamento ERA-Net a livello regionale, il 6PQ non contiene molte iniziative specifiche per le regioni, ha dichiarato, e mentre non vi sono dati a disposizione sulla partecipazione regionale, si stima che l'indice di coinvolgimento degli operatori della ricerca nelle regioni dell'Obiettivo 1 (quelle che denotano un'arretratezza di sviluppo) sia solamente del 14 per cento circa. Nel contempo, la stragrande maggioranza (97 per cento) degli investimenti dei Fondi strutturali in ricerca e innovazione avviene attualmente attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e ammonta a 10,5 miliardi di euro, di cui il 70 per cento è destinato alle regioni dell'Obiettivo 1. Tali sovvenzioni sono suddivise in quattro categorie: progetti di ricerca presso università e istituti, infrastruttura di ricerca e innovazione, formazione per i ricercatori, e trasferimento di innovazione e tecnologia tramite reti e partenariati. Vi è inoltre una sorta di sostegno indiretto rappresentato dai 400 milioni di euro disponibili attraverso i programmi "azioni innovative" sui tre temi dell'innovazione tecnologica basata sulla tecnologia, dello sviluppo sostenibile e della società dell'informazione. Il Commissario ha poi affrontato il tema di come aumentare la coerenza tra queste politiche, ponendo l'accento soprattutto sulla ricerca e l'innovazione nella prossima generazione della politica di coesione per il 2007-2013, nonché sulle sinergie con il 7PQ, e ha affermato: "Noi della Commissione ci assumiamo l'impegno di collaborare coinvolgendo diverse direzioni generali al fine di rafforzare i legami tra la ricerca, l'innovazione e la crescita". Ha inoltre spiegato che il 6 luglio 2005 la Commissione ha pubblicato un progetto di orientamenti strategici dal titolo "Politica di coesione a sostegno della crescita e dell'occupazione: linee guida della strategia comunitaria per il periodo 2007-2013".
Gli orientamenti forniscono un quadro per l'elaborazione di nuovi programmi, che saranno sostenuti dal FESR, dal Fondo sociale europeo (FSE) e dal Fondo di coesione. Le linee guida delineano quattro priorità per gli investimenti nella ricerca, nella tecnologia, nello sviluppo e nell'innovazione (RTSI) tramite i Fondi strutturali: rafforzare la cooperazione tra le imprese e gli istituiti pubblici di ricerca incentivando la creazione di raggruppamenti regionali e transregionali, sostenere le attività di ricerca presso le PMI e consentire alle PMI di accedere ai servizi di ricerca finanziati dallo Stato, appoggiare le iniziative transnazionali volte a rafforzare la collaborazione e le capacità in materia di ricerca, e sviluppare la capacità di ricerca e sviluppo attraverso la tecnologia per l'informazione e le comunicazioni (TIC), le infrastrutture e il capitale umano. In risposta a una domanda dell'europarlamentare Eluned Morgan, la Hübner ha confermato che la Commissione "non può accogliere progetti che non siano compatibili con le priorità", in quanto il proprio ruolo consiste nell'attuare le priorità convenute con gli Stati membri. In generale, ha osservato un cambiamento verso l'attribuzione di una maggiore priorità alla ricerca e all'innovazione nelle strategie di sviluppo regionale. Il Commissario ha dichiarato che gli obiettivi generali di queste linee guida volte a creare capacità nella ricerca e innovazione in tutte le regioni contribuiranno ad aumentare la partecipazione al 7PQ. Emergeranno inoltre sinergie specifiche tra le due politiche in termini di investimenti nelle infrastrutture di ricerca, nei centri di eccellenza, nella formazione dei ricercatori e nell'aumento del potenziale dei gruppi di ricerca nelle regioni della convergenza, nonché nell'attuazione - attraverso i Fondi strutturali - delle strategie di ricerca sviluppate a titolo dell'iniziativa Regioni della conoscenza, prolungata anche nel 7PQ. "Sto collaborando con Janez Potocnik e Günther Verheugen", ha proseguito, facendo riferimento al Commissario per la Scienza e la ricerca e al Commissario per le Imprese e l'industria, "su un nuovo approccio per i raggruppamenti, e ci stiamo adoperando per garantire che le nostre politiche interagiscano e migliorino il quadro politico comunitario per l'innovazione". In particolare, il Commissario ha illustrato nei dettagli il nuovo strumento JEREMIE, che si propone di migliorare l'accesso ai finanziamenti a favore delle PMI potenziando le capacità di ingegneria finanziaria a livello regionale. In risposta all'europarlamentare Jorgo Chatzimarkakis, relatore della proposta di programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP), ha sottolineato che CIP e JEREMIE sono un pacchetto che si propone di affrontare il problema del divario in materia di innovazione, in cui il secondo approccio è verosimilmente più bottom-up. Tra le aree individuate dal Commissario in cui i Fondi strutturali potrebbero integrare i programmi quadro, figurano gli investimenti per le infrastrutture più piccole, quali la strumentazione da laboratorio, nonché il capitale umano e la formazione, soprattutto per i moderatori o "leader di raggruppamento" per i raggruppamenti regionali di innovazione. Per quanto riguarda il futuro, la commissione parlamentare ITRE ha inoltre chiesto un parere sul 7PQ alla commissione per lo sviluppo regionale REGI, mentre il Commissario Hübner organizzerà una conferenza nel giugno 2006 sulle migliori pratiche nel trasferimento tecnologico, soprattutto attraverso i raggruppamenti regionali di innovazione. Per ulteriori informazioni sul prossimo programma quadro per la ricerca consultare: http://cordis.europa.eu.int/fp7/
Fonte: (06/12/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
7PQ,
industria,
ricerca,
energia,
europa
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