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Linfoma di Hodgkin: a contare di più è la morfologia

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Confermata la migliore prognosi per la forma a predominanza linfocitaria

Le differenze regionali riscontrate da alcuni studi nella sopravvivenza al linfoma di Hodgkin possono essere spiegate in termini di tipizzazione della malattia: è quanto si desume da uno studio sull’argomento condotto da Claudia Allemani e collaboratori, dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, che hanno confrontato 6726 casi di 37 registri dei tumori europei (afferenti ai sistemi EUROCARE-UK, EUROCARE-west ed EUROCARE-east) e 3442 casi di 9 registri statunitensi, seguiti tutti per almeno cinque anni.
L’analisi ha mostrato che la distribuzione dei tipi di linfoma di Hodgkin era uno dei principali fattori determinanti rispetto alla sopravvivenza a cinque anni e al rischio di morte.
Usando come parametro l’eccesso di rischio relativo (ERR) di morte, i ricercatori hanno trovato che non esistevano differenze significative fra i registri EUROCARE-west e quelli statunitensi quando venivano ponderati in base alla struttura morfologica. La morfologia del tumore dava anche conto della differenza dei dati relativi a EUROCARE-UK, una volta che i dati erano ponderati anche per sesso ed età. I dati comunque peggiori di EUROCARE-east, relativi a diversi paesi dell’Est europeo, suggeriscono che su di essi influisca lo stadio della malattia al momento della diagnosi e del trattamento. In generale la ricerca conferma che i linfomi di Hodgkin a predominanza linfocitaria hanno la prognosi migliore, mentre l’andamento più severo riguarda la forma a deplezione linfocitica.

Fonte: Le Scienze (14/06/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: Hodgkin
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