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Veronesi presenta all'IRE nuova tecnica di diagnosi per le metastasi linfonodali

Umberto Veronesi


La nuova tecnica biomolecolare consente di diagnosticare in soli 30 minuti e in sede operatoria la presenza di metastasi nel linfonodo sentinella

All'Istituto Regina Elena di Roma (IRE) è in corso di sperimentazione una nuova tecnica, più veloce ed economica, per l'analisi biomolecolare intraoperatoria dei linfonodi nel tumore al seno. In soli 20-30 minuti (contro i 10-15 giorni necessari al metodo tradizionale) è in grado di evidenziare la presenza di metastasi nel linfonodo sentinella, cioè quel linfonodo che per primo viene colpito da eventuali metastasi originate dal tumore al seno. Il grande vantaggio è che il chirurgo, dopo l'asportazione del tumore e ricevuti i risultati dell'analisi, può eventualmente procedere all'asportazione dei linfonodi evitando in questo modo un secondo intervento.
Dal punto di vista economico, questa tecnica potrebbe condurre ad un risparmio stimato fino a 600.000 euro all'anno.
Questa nuova tecnica, a differenza di quella tradizionale, si basa su un metodo biomolecolare: viene prelevato un frammento di tessuto e poi analizzato per cercare la proteina citocheratina 19. Essendo questa proteina presente solo nelle cellule epiteliali, la sua presenza nel linfonodo, è un indice di migrazione cellulare dovuta alle metastasi. La proteina viene cercata con la tecnica dell'amplificazione in unica fase degli acidi nucleici cioè si ottengono molte copie dell'RNA messaggero con la tecnica della reazione a catena della polimerasi (Pcr).
L'IRE, in occasione delle celebrazioni per i 75 anni di attività, ha presentato i risultati preliminari dei test effettuati dal febbraio scorso su 43 pazienti, 13 delle quali sono risultate positive al test. L'obbiettivo è quello di arrivare a testare la tecnica su 100-150 casi, e poi i risultati verrano pubblicati e la tecnica sarà validata. L'Italia è uno dei 5 paesi del mondo a sperimentare la nuova tecnica, già validata in Olanda e Giappone.
L'annuncio è stato dato dal Prof. Giuseppe Petrella, Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica degli IFO e commentato dal Prof. Umberto Veronesi (padre della tecnica del linfonodo sentinella), nel corso della Lettura Magistrale e alla presenza di Livia Turco, Ministro della Salute e di Piero Marrazzo, Presidente della Regione Lazio e di molti altri rappresentanti istituzionali.
Petrella ha dichiarato: “In una ricorrenza così importante ci sembrava doveroso fare un regalo alle persone che si rivolgono a noi con fiducia, anzi due.
Il primo riguarda un ulteriore innovazione nella clinica e l’altro un Bus-navetta, una grande agevolazione per le numerose persone che ogni giorno si rivolgono ai nostri istituti, e che possiamo mettere a disposizione grazie ad una donazione della Fondazione BNL”.
Il Dottor Ferdinando Marandino, Anatomo Patologo della Struttura di Anatomia e Istologia Patologica e Citodiagnostica dell’IRE (diretta dal Prof. Raffaele Perrone Donnorso) e coordinatore dello studio ha spiegato: “La nuova tecnica diagnostica si basa su un metodo biomolecolare per il riconoscimento delle metastasi linfonodali nel carcinoma mammario. Questo rende la metodica assolutamente affidabile perché valuta il linfonodo sentinella con una tecnica oggettiva e non soggettiva come l’istopatologia tradizionale che è patologo dipendente.”
Inoltre, il Prof. Franco Di Filippo, Direttore della Chirurgia generale e della Mammella dell'IRE, ha aggiunto: “Il metodo di diagnosi è caratterizzato da grande affidabilità: consente di analizzare tutto il linfonodo in un solo test, con estrema precisione, e permette di individuare anche micrometastasi; rapidità, poiché al contrario del metodo tradizionale, in 30 minuti e nel corso dell'intervento chirurgico per il tumore mammario è in grado di riconoscere anche piccole metastasi del linfonodo sentinella, permettendo di evitare un secondo intervento chirurgico perché, in caso di risultato positivo, il chirurgo può procedere immediatamente all'asportazione di tutti i linfonodi ascellari. In caso di esisto negativo del test, l’intervento si conclude con l'asportazione del tumore e del linfonodo sentinella.
Attualmente l'esame istologico del linfonodo sentinella viene eseguito solo dopo l'intervento e necessita di 10-15 giorni, anche se, l'esame istologico estemporaneo è possibile ma ha un elevato tasso di falsi negativi (tra il 5 e il 52%). Solo presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano è utilizzato una metodica diagnostica intraoperatoria di tutto il linfonodo molto affidabile. Questo protocollo standardizzato dallo stesso IEO, comporta tempi di esecuzione e costi differenti. Il nuovo metodo in sperimentazione presso l’IRE è veloce, affidabile e anche riproducibile, oltre ad essere anche molto economico, con un risparmio stimato di circa 2000 euro ad intervento.
Umberto Veronesi ha così commentato la presentazione dello studio: “Sono lieto che l’IRE abbia introdotto un sistema diagnostico che evita una diagnosi provvisoria che potrebbe essere smentita dopo pochi giorni, andando a fare fronte a quello che era un anello debole del procedimento chirurgico tradizionale. Al momento siamo gli unici due Istituti che assicurano una diagnosi intraoperatoria precisa, anche se utilizziamo due tecniche diverse, una istologica e l’altra biomolecolare. Oggi, le pazienti, al momento del risveglio, hanno un risultato certo. Inoltre, il confronto già in atto tra le varie metodiche, negli anni favorirà il progresso della scienza.
Il Presidente della Regione, Piero Marrazzo è intervenuto dicendo: “Il nostro obiettivo è quello di dare più cure ai cittadini. Siamo consapevoli che le risorse economiche impiegate in questo settore sono investimenti preziosi sia perché orientati alla cura di malattie gravi, come il cancro, sia perché sono in grado di produrre ulteriori risorse. Investire nella ricerca non è solo utile, ma anche essenziale per il potenziamento del nostro sistema sanitario. Sono convinto che le novità inserite nel progetto della Rete Oncologica - cioè la sintesi tra organizzazione, linee guida, ricerca, formazione e comunicazione al paziente - siano i presupposti fondamentali di un modello avanzato importante per la nostra Regione, ma che potrà divenire modello importante per tutto il sistema nazionale. I prossimi obiettivi sono, a breve, l’implementazione della rete oncologica con il potenziamento dei centri di eccellenza e di riferimento come l'IRE e, tra qualche anno, l’attivazione in questa sede di un centro di protonterapia, un’evoluzione della radioterapia tradizionale, che donerà ai pazienti oncologici ulteriori nuove speranze di guarigione. Questo progetto lo stiamo portando avanti con altre importanti istituzioni come l'Istituto Superiore di Sanità e l’ENEA.

Redazione MolecularLab.it (23/04/2008)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: IRE, Veronesi, linfonodi, metastasi, carcinoma, seno, diagnostica
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