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Un nuovo farmaco per prevenire l'ictus

Vaso sanguigno ostruito


L'impiego del dabigatran etexilato come farmaco preventivo permetterà di ridurre l'incidenza dell'ictus di 9000 casi all'anno

Al Congresso Europeo di Cardiologia (ESC) a Barcellona sono stati annunciati i risultati sulla sperimentazione del dabigatran etexilato, un farmaco che promette di portare una notevole riduzione nel numero di casi di Ictus.
Il farmaco agisce sui cardiopatici colpiti da fibrillazione atriale e che sono per questo ad alto rischio di ictus. Roberto Ferrari, presidente dell'ESC, afferma "Si tratta di una molecola destinata a cambiare radicalmente la prevenzione dell'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale, un problema che hanno 500.000 persone in Italia, cui si aggiungono 60.000 nuovi casi all'anno".
La fibrillazione atriale è un comune disturbo del ritmo cardiaco, che comporta la paralisi dell'atrio, con un relativo ristagno di sangue. Questo ristagno causa la formazione di piccoli coaguli che, entrando in circolo, vanno a chiudere piccole arterie. Se le arterie interessate sono quelle cerebrali, ecco che si ha l'ictus, che nei soggetti con fibrillazione atriale è 7 volte più frequente che nel resto della popolazione.
Finora la terapia preventiva dell'ictus consisteva nella somministrazione di anticoagulanti, con lo scopo di impedire la formazione dei letali coaguli.
La terapia classica funziona, riducendo il rischio di ictus del 65%, ma è onerosa per il paziente che deve sottoporsi ad un esame del sangue ogni pochi giorni all'inizio della terapia e poi uno ogni tre settimane per stabilire prima e controllare poi che il potere di coagulazione sia ridotto entro limiti di sicurezza, altrimenti si rischiamo emorragie interne, anche fatali. Il paziente inoltre deve evitare attività a rischio di traumi e modificare l'alimentazione evitando i molti cibi comuni che interferiscono con il trattamento. Tra analisi del sangue e cure delle complicazioni ogni paziente costa 3 mila euro l'anno.
Il farmaco sperimentato si è rivelato innovativo perchè oltre a ridurre ulteriormente il rischio di ictus, viene somministrato a dosi fisse, che non richiedono continui controlli o modifiche nello stile di vita del paziente.
La ricerca, pubblicata in contemporanea sul New England Journal of Medicine, ha coinvolto 18.113 pazienti in 44 paesi, Italia compresa, confrontando la nuova molecola con la cura standard, rispetto alla quale il nuovo farmaco ha ridotto i casi di ictus del 34% ed il rischio di morte del 12%.
Il dabigatran etexilato è già disponibile in tutta Europa dall'inizio del 2008 in seguito alle ricerche che ne dimostrarono l'efficacia contro la tromboflebite venosa. Bisognerà attendere i primi mesi del prossimo anno per l'autorizzazione al nuovo uso.


Redazione MolecularLab.it (07/10/2009)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: dabigatran, etexilato, ictus
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