Da riso ogm proteine per farmaci
Sperimentare riso geneticamente modificato per la produzione di proteine per farmaci. Una proposta che, in California, ha riacceso il dibattito sulluso di piante geneticamente modificate (Ogm), come
Sperimentare riso geneticamente modificato per la produzione di proteine per farmaci. Una proposta che, in California, ha riacceso il dibattito sull'uso di piante geneticamente modificate (Ogm), come riferisce l'Associazione parchi scientifici e tecnologici italiani (Apsti). Un'azienda di Sacramento, la Ventria Bioscience, infatti, sta cercando di ottenere l'approvazione statale per coltivare una nuova varietà di riso, progettata appunto per produrre proteine ad uso farmaceutico. Il nuovo tipo di riso dovrebbe produrre due proteine umane (lattoferrina e lisozima), che solitamente si trovano nel latte umano e nelle lacrime, da utilizzare in ambito medico. Qualora ottenesse l'approvazione statale, l'azienda sarebbe la prima a produrre "raccolti farmaceutici" geneticamente progettati. Il 29 marzo scorso, la California Rice Commission (una commissione consultiva del Department of Food and Agriculture DFA, composta da produttori, esportatori ed esperti) ha già votato a favore del piano della Ventria. L'azienda dovrà comunque soddisfare alcuni requisiti per evitare la contaminazione del riso attualmente in produzione, limitando la semina a dieci province del sud della California nelle quali non si coltiva riso. La Commissione ha inoltre raccomandato al Segretario del DFA, che dovrà decidere entro i prossimi 10 giorni, di approvare con urgenza il piano della Ventria al fine di non rinviare l'inizio della coltivazione alla prossima stagione.
La compagnia avrà anche bisogno di un permesso dal Department of Agricolture (DoA) federale. Il processo di estrazione delle proteine sarà poi regolato dalla Food and Drug Administration. Oltre all'estrazione delle proteine dal riso modificato, l'azienda ha anche discusso la possibilità di usare il riso modificato in prodotti alimentari, ad esempio nel latte di riso per neonati, in quanto le due proteine prodotte sono ingredienti naturali nel latte umano. La questione ha però spaccato l'opinione pubblica. I contrari, inclusi i contadini e gli ambientalisti, sono preoccupati per la contaminazione del riso da tavola e il potenziale danno all'industria di riso californiana (500 milioni di dollari di fatturato annuo). Alcuni produttori di riso e ambientalisti hanno sostenuto poi che il riso proposto è rischioso per la salute umana e per le numerose specie di animali presenti nelle zone di coltivazione. Gli scienziati, invece, sono in genere favorevoli all'uso di piante come fattori per la produzione di sostanze farmaceutiche utili al trattamento delle malattie, poiché consentirebbero di produrre medicine più economiche e sicure. I favorevoli, inoltre, sottolineano che le proteine derivate dalle piante possono salvare vite umane in quanto hanno proprietà anti-infiammatorie, anti-infezione e di fissaggio del ferro. Un esempio su tutti: Se impiegate insieme, hanno affermato gli esperti, le due proteine derivate dal riso geneticamente modificato possono essere utilizzate nel trattamento di malattie quali la diarrea acuta, prima causa a livello mondiale di mortalità infantile. Secondo uno studio dell'Università della Florida, attualmente sono sotto indagine oltre 300 tipi di piante per la produzione di farmaci. Nel 2003 sono stati circa 130 gli acri di terreno dedicati alla sperimentazione su tutto il territorio californiano, per la maggior parte in aree non più grandi di 5 acri. Il DoA prevede per il 2004 un aumento delle richieste di sperimentazione. Questi gli ambiti di sperimentazione per la produzione di proteine dalle piante sui quali si sta concentrando la ricerca in America, per lo più condotta da aziende biotecnologiche: - Tabacco: per il trattamento del linfoma di tipo non-Hodgkin - Mais: per tumori, artrite e diabete - Patata: per malattie cardiache e tumori - Riso: per diarrea e malattie infettive - Cardamomo: per sclerosi multipla, artrite e psoriasi.
Fonte: (07/05/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
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