Feed RSS: MolecularLab.itiCalendar file
Definizione di Ipertermia
a | b | c | d | e | f | g | h | i | k | l | m | n | o | P | q | r | s | t | u | v | x | w | z | Cerca
Ipertermia:
Per IPERTERMIA ONCOLOGICA, si definisce una tecnica terapeutica che permette di irradiare il tessuto patologico mediante una radiofrequenza a 13.56 MHz., ottenendo un aumento della temperatura locale tra i 42.50 e i 43.5°C. Il calore inibisce la respirazione cellulare senza alterare il metabolismo anaerobico delle cellule tumorali, provocando una lesione delle membrane aumentandone la permeabilità e provocando in fine la morte della cellula stessa. Caratteristica del tessuto tumorale, è la presenza di reti capillari neoformate, con una distribuzione casuale e disordinata. I capillari stessi presentano una consistenza propria a livello dell'endotelio e variazioni bizzarre del calibro. Tutto ciò porta, da un lato ad un aumento delle resistenze periferiche del flusso sanguigno intratumorale, con conseguente necrosi al centro della massa neoplastica e dall'altro crea una situazione favorevole in caso di applicazione di un trattamento ipertermico perché il rallentato flusso sanguigno intratumorale permette un prolungato contatto ipertermico a livello della cellula tumorale. Diverse sono le tecniche per indurre calore:
a) Ipertermia esterna: si applicano due antenne capacitive sulla superficie del corpo, anteriormente e posteriormente, in corrispondenza della visione. In questo modo le due antenne sono in accordo di fase e il tessuto viene attraversato dalla radiazione che, successivamente, lo riscalderà. Per evitare lesioni cutanee da riscaldamento, le antenne sono dotate di circuito ad acqua autorefrigerante.
b) Ipertermia perfusionale intraoperatoria: utilizza lo stesso meccanismo di riscaldamento che viene effettuato sul sangue del soggetto. Il sangue, irradiato e riscaldato a 43°C cui viene aggiunto un chemioterapico specifico, viene quindi reinfuso nel soggetto stesso.
c) Altre tecniche di IPERTERMIA ONCOLOGICA in uso in diversi istituti clinici,sfruttano tutte il principio del calore che uccide le cellule tumorali mediante: radiofrequenze, ultrasuoni, mieto-onde, riscaldatori perfusionali extracorporei, sonde endocavitarie, termoablazione.

I vantaggi dell'IPERTERMIA A RADIOFREQUENZA esterna:
1. assenza di effetti collaterali. Primum non nocere!
2. crea un effetto antitumorale sulle cellule tumorali quiescenti che sfuggono all'azione della chemioterapia e possono "risvegliarsi" entrando in mitosi, dopo armi dalla guarigione dalla malattia stessa. Uccide le cellule mentre dormono!
3. aumento delle difese anticorporali mediante l'aumento in percentua1e dei linfociti NK che evitano la metastatizzazione del tumore.
4. aumento della produzione di citochine, presenti in concentrazione molto bassa nel pz oncologico, che consente di potenziare le difese immunitarie tramite l'effetto attuato dalla "febbre indotta dal calore".
5. effetto citotossico diretto sulle cellule tumorali per ridotta ossigenazione, scarsa nutrizione, aumento dell'acidità.
6. effetto radiosensibilizzante dell'ipertermia; se effettuata in associazione a radioterapia o contemporaneamente ad essa. Entro le 3-4 ore l'effetto è massimo!
7. riduzione della massa tumorale senza danno per i tessuti sani circostanti.
8. effetto chemio-sensibilizzante. Aumenta la sensibilità alla chemioterapia, se effettuata contemporaneamente o entro un breve lasso di tempo (da decidersi in base al tipo di farmaco utilizzato).
9. possibilità di essere applicata prima di un intervento chirurgico migliorando i margini del campo operatorio.
1O. rallentamento dell'evoluzione della patologia con miglioramento della qualità della vita e una migliore resistenza alle infezioni durante i trattamenti oncologici aggressivi
11. allungamento della sopravvivenza con una percentuale del 65% di arresto o scomparsa del tumore nei malati trattati in tempi precoci dalla diagnosi clinica.
A titolo puramente orientativo, è possibile elencare alcuni tipi di tumore che si possono trattare:
. tumori del sistema linfatico (linfomi di Hodgkin)
. seminoma
. carcinomi indifferenziati delle prime vie aeree e digestive
. sarcoma di Ewing
. rabdomiosarcoma localizzato e diffuso
. basalioma
. melanoma
. carcinoma spinocellulare
. adenoearcinomi dei tessuti: endometrio, mammella, apparato gastroenterico e ghiandole endocrine..
. Condrosarcoma
. Osteosarcoma
. Carcinoma polmonare
. Epatocarcinoma primitivo e secondario
. In alcuni casi, quando le condizioni anatomiche della lesione, lo permettono è possibile trattare tumori del pancreas e del sistema nervoso centrale.
Recentemente, a convalida della metodica, risalente agli inizi degli anni settanta ad opera del Dott. H. LeVeen (U.S.A) è stato pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista Cancer, luglio 2003 "hiperthermia and its modern use in cancer treatment " di H. R. Alexander J, MD , oncologo ricercatore del National Cancer Istitute of Bethesda (Maryland). Nello studio gli autori hanno dimostrato che il trattamento con l'ipertermia aggiunto a chemio e radioterapia comporta significativi benefici in termini di tolleranza ed efficacia delle terapie. Il calore, prodotto dall'ipertermia rompe il DNA delle cellule tumorali, uccidendole anche se non sono in fase attiva o quiescente.


 
Disclaimer & Privacy Policy