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Infezione e quadro clinico

Infezione: la patogenicità di C.tetani si limita esclusivamente agli effetti della neurotossina.Per la produzione della malattia è necessaria la penetrazione e successiva germinazione delle spore, ma C.tetani non è di per sé capace di produrre danni direttamente. La maggior parte dei casi si verifica in seguito a piccole ferite da punta o lacere; l'infezione rimane localizzata nel sito di ingresso, spesso con minimi fenomeni infiammatori. Un'infezione mista sostenuta anche da altri microrganismi può indurre un'infiammazione più marcata e favorire lo sviluppo di C.tetani. Tuttavia nel 5-10% dei casi studiati la ferita risultava così minima da non lasciare alcun segno e da essere addirittura dimenticata dal paziente. La contaminazione delle ferite da parte delle spore tetaniche non provoca necessariamente la malattia: C.tetani può venire isolato frequentemente dalle ferite di pazienti che non presentano tetano; infatti, nelle ferite nette in cui si mantenga una buona circolazione sanguigna e la tensione di ossigeno rimanga elevata, la germinazione si verifica raramente. Al contrario nelle ferite necrotiche e infettate si stabiliscono le condizioni anaerobiche che permettono la germinazione delle spore. Le ferite da punta contaminate, che possono apparire relativamente lievi in superficie, possono invece risultare particolarmente pericolose, specialmente quando contengano un corpo estraneo. Le spore possono talvolta essere quiescenti nelle ferite cicatrizzate anche per mesi e sono stati segnalati periodi di latenza fino a dieci anni; in questi casi la germinazione delle spore e la manifestazione della malattia possono essere favorite da un trauma accidentale che interessi quell'area.

Quadro clinico: il periodo di incubazione può variare da alcuni giorni a molte settimane; un periodo di incubazione di meno di 4 gg. Si associa a una mortalità molto elevata. Sebbene la via di ingresso più comune sia costituita da una ferita lacera o da punta, l'infezione può stabilirsi anche attraversa ustioni, ulcere cutanee, fratture esposte, ferite operatorie o, nei tossicomani, mediante l'inoculazione sottocutanea di stupefacenti adulterati.

Il tetano generalizzato, , vale a dire la forma più comune della malattia, è caratterizzata da gravi e spesso dolorosi spasmi dei muscoli volontari, che presentano anche una spiccata rigidità. In genere la sintomatologia inizia, alcuni gg. dopo la ferita, con lievi contrazioni intermittenti dei muscoli in prossimità della ferita; segue quindi il trisma (spasmo dei muscoli masseteri), una rigidità generalizzata e violenti spasmi a carico dei muscoli del tronco e degli arti. Lo spasmo dei muscoli faringei rende difficoltosa la deglutizione. Di regola la morte avviene per alterazione dei meccanismi respiratori. Il sensorio rimane vigile. La febbre è infrequente, ma può manifestarsi nei pazienti con gravi spasmi per effetto di un aumento del metabolismo o di una infezione intercorrente.


 
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