Quanto è utile/interessante questa discussione:
Autore |
Discussione |
|
chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2010 : 00:42:00
|
Non fraintendermi però, come ho detto sopra il creazionismo non potrà MAI essere dimostrato scientificamente. Ci puoi credere, come puoi - per fede - credere in Dio, ma non lo puoi dimostrare.
Dell'evoluzionismo, d'altra parte, ci sono fondate prove scientifiche (a cui io personalmente credo, ma questo non importa).
Come detto sopra il creazionismo è una teoria, ma non è una teoria scientifica.
E' chiaro quindi che se credi nel primo non puoi credere nel secondo e viceversa. Certo, ci crederai per motivi diversi: cieca fede o solide prove scientifiche. |
Sei un nuovo arrivato? Leggi il regolamento del forum e presentati qui
My photo portfolio (now on G+!) |
|
|
M111
Utente
Prov.: Lucca
Città: Guamo
838 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2010 : 09:45:29
|
Ora forse merita scrivere una cosa, non deve ingannare la parola teoria. Nel senso che non si deve pensare che, poichè si dica teoria non vi siano evidenze sperimentali a favore. Teoria è anche la teoria della gravitazione universale....per intenderci :) |
|
|
ukitel
Nuovo Arrivato
78 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2010 : 21:48:29
|
Mi rendo conto che la discussione creazionismo/evoluzionismo sia OT, motivo per cui il mio parere a riguardo è sotto spoiler, per non dar fastidio.
Riguardo la possibilità di generare con successo una popolazione di individui, tramite incroci consanguinei, beh... Credo che sia possibile, a patto che la fitness iniziale della popolazione sia sufficientemente alta, e rimanga tale per le generazioni iniziali, fino al punto in cui la popolazione sia capace di reggere l'impatto delle variazioni della fitness e quindi della selezione naturale. Anche se c'è da dire che per popolazioni piccole l'effetto della selezione è quasi nullo in favore quello della deriva genetica. Inoltre più è piccola la dimensione della popolazione più è difficile che questa possa crescere entro tot generazioni oltre una certa soglia (riguardo un problema simile feci un modellino informatico in python).
Il problema principale degli incroci tra consanguinei non è tanto il problema degli alleli letali, quanto la totale assenza di variazione tra gli individui della popolazione. Questo significa che la popolazione è incapace di adattarsi ed è quindi molto molto fragile rispetto alla selezione naturale. E poi è molto semplice capire se questo è avvenuto oppure no. Il tasso di mutazione è conosciuto. E' più o meno conosciuta anche la variabilità tra un individuo e l'altro (è così alta che a livello di sequenza può capitare di essere più simili a uno scimpanzé che a un altro essere umano - purtroppo non ricordo la fonte). Quindi... Quante generazioni indietro bisogna andare per giustificare l'attuale variabilità genetica, tenendo presente le modificazioni della fitness associate alle mutazioni, e dovute al cambiamento dell'habitat? Credo, così a naso, che la specie umana si rivelerebbe molto vecchia. Troppo.
E ora, per chi fosse interessato il mio parere su creazionismo/evoluzionismo. Attenzione Spoiler: Non è mia intenzione offendere nessuno, ma mi scuso lo stesso in anticipo per il flame che forse scaturirà dalle mie prossime affermazioni, e per la lunghezza del post. Le argomentazioni qui mi sembrano abbastanza povere... Evoluzionismo e creazionismo non hanno la stessa dignità scientifica, non sono 2 modi alternativi di descrivere uno stesso fenomeno e tenterò di dimostravelo.
Disclaimer: So bene che tutti voi qui conoscete più o meno approfonditamente la teoria dell'evoluzione. Non è mia intenzione insegnarvela, e sono ben consapevole che qui c'è molta gente che ne sa più di me, ma ridescriverla mi serve necessariamente per far capire il mio punto di vista sulla situazione.
DEFINIZIONE DI TEORIA In primo luogo spero che sia pacifico che con teoria intendiamo un insieme di ipotesi che possano descrivere un fenomeno.
Immagino che questa sia la definizione più scarna possibile, ma è l'unica che possa aprire un qualche piccolo spazio di discussione tra creazionismo ed evoluzionismo: se già, per esempio, aggiungiamo "verificabili" ad ipotesi, il creazismo non è più una teoria e la discussione finisce qui.
I FATTI DELLA TEORIA DELL'EVOLUZIONISMO Gli elementi centrali della definizione sono quindi l'ipotesi e il fenomeno. Ora cominciamo da quest'ultimo. Il fenomeno nella disputa creazionismo/evoluzionismo qual è? Possiamo dire, in parole povere, che è la diversità e al tempo stesso la somiglianza tra le specie. Per mantenere il discorso semplice riferiamoci, per il momento, a quanto descritto in "sull'origine della specie". Nella fattispecie i fatti osservati da Darwin erano: - Se la progenie sopravvive e si riproduce la popolazione di una specie può aumentare. - Per sopravvivere e riprodursi una specie ha bisogno di cibo e altre risorse. - Tali risorse sono limitate e relativamente stabili nel tempo. - Gli individui in una popolazione variano significativamente l'uno dall'altro. - Buona parte di tale variazione è ereditabile.
Penso sia impossibile negare questi 4 semplici fatti. Alcuni sono generalizzazioni più o meno grandi, ma è facile intuire che la generalizzazione serve solo a rendere il discorso di più immediata comprensione.
LE IPOTESI DELLA TEORIA DELL'EVOLUZIONISMO Ora veniamo alle ipotesi. L'ipotesi è basata su inferenze a partire dai fatti. Darwin fa queste inferenze: - poiché le risorse sono relativamente costanti nel tempo [se queste non sono sufficienti per tutte le popolazioni] si verifica una competizione per esse e quindi una lotta per la sopravvivenza - poiché esistono variazioni significative tra gli individui e date le condizioni necessarie per la crescita della popolazione consegue che gli individui produrrano prole in base al loro livello di "adattamento" all'ambiente, chiamò questo processo selezione naturale. - poiché le caratteristiche degli individui sono ereditabili, col tempo ne consegue che queste si accumuleranno nella progenie fino a formare una nuova specie.
LA DISCUSSIONE TRA TEORIE Bene. Ora è possibile discutere su una teoria riguardo i fatti o le inferenze. Riguardo i fatti è possibile aggiungerne di nuovi, eliminarne alcuni che non sono pertinenti, oppure si possono dimostrare falsi. Riguardo le inferenze la discussione è più ampia ed aperta, un'inferenza può dimostarsi giusta o sbagliata, MA sempre sulla base dei fatti che possono confermarla o contraddirla.
Fin tanto che non ci sono fatti che contraddicono la teoria, possiamo pensare che tale teoria descriva qualcosa di molto vicino alla verità. Nel caso della disputa tra 2 teorie, succede che entrambe sono capaci di adattarsi in maniera eccellente ai fatti. Si procede quindi alla ricerca di altri fatti pertinenti, fino a quando viene fuori qualcuno tra questi capace di dimostrare che una teoria si adatta meglio dell'altra. Badate bene non dico che una è giusta e l'altra no: fino a quel momento entrambe le teorie sono state capaci di adattarsi ai fatti e questo non lo può cambiare nessuno. Prendete ad esempio le leggi di newton: esse non sono state messe da parte dopo la teoria della relatività, sono state modificate. Le leggi di Newton hanno semplicemente un margine di errore che è trascurabile per l'ultilizzo che se ne era fatto fino a quel momento, ma che diventa evidente per calcoli dove la velocità è prossima a quella della luce. Questo significa che una teoria scientifica rarissimamente si rivela FALSA, molto semplicemente viene progressivamente rimaneggiata sulla base dei fatti, con il risultato di ridurre il margine di errore nella descrizione del fenomeno.
COME SI INSERISCE IL CREAZIONISMO Prendiamo ora il creazionismo. Se "compete" con l'evoluzionismo, spiegatemi un po'... Come si adatta ai fatti descritti sopra? Cosa inferisce da quei fatti? Ovviamente Non è possibile dire nessuna di queste cose, non è possibile dire nemmeno a quali altri fatti si basa e quali inferenze faccia... Quindi il creazionismo non solo non è alternativa all'evoluzionismo ma non è nemmeno una teoria.
Inutile che ci nascondiamo dietro a un dito e diciamo cose tipo "evoluzionismo e creazionismo hanno la stessa dignità" oppure "una non esclude l'altra"... Le inferenze di Darwin sono molto molto semplici e già a questo livello di analisi molto terra-terra basato sulla semplice osservazione è facile capire che non c'è niente di assurdo/complicato/sbagliato in quella teoria... Figuriamoci quando si tira in causa la genetica di popolazioni dove le formule matematiche esistono eccome!
I creazionisti semplicemente rigettano con orrore le inferenze di Darwin specie l'ultima, perché essa sottintende che l'uomo è derivato da una specie precedente, quindi da un animale come gli altri e questo, per qualche motivo, è inaccettabile. Il creazionismo però per avere una parvenza di serietà estende questo "orrore" anche al resto delle specie, nessuno è derivato da nessun altro, sono tutti uguali a sé stessi da sempre. Questo significa negare almeno l'ultima inferenza ossia che le caratteristiche sono ereditabili e/o che si accumulano. Da biologi... Com'è possibile negare una cosa simile?
CONCLUSIONE E' evidente che il creazionismo non si offre come alternativa all'evoluzionismo, proprio perché non parte dagli stessi fatti, né li nega, né apre una discussione... Non c'è discussione, né spiegazione, né alternativa... Il creazionismo semplicemente non prende in considerazione quei fatti e si pone come alternativa a una teoria. Comprenderete che è impossibile sostituirsi a una teoria scientifica senza dover affrontare fatti ed inferenze, ma ogni tentativo simile ha dato vita solamente a situazioni a dir poco ridicole data l'enorme mole di fatti matematici, fisici, chimici e biologici pertinenti al fenomeno che per una teoria (l'evoluzionismo) sono spiegati e per l'altra necessariamente negati (creazionismo).
Ecco perché il creazionista più furbo si relega in un semplice "la teoria non può essere dimostrata", evitando lo scontro sui fatti... Come se esistessero teorie "non dimostrabili" degne della definizione. Se non è basata sui fatti è una favoletta, un pensiero, è esattamente equivalente a dire "ho un elefante rosa invisibile ed intangibile nel garage che posso vedere solo io".
Non proseguo oltre, perché poi il discorso continuerebbe sul perché allora certi creazionisti sono così attaccati alla loro teoria, e finirebbe sulla religione... |
|
|
zanza
Nuovo Arrivato
Città: roma
88 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2010 : 23:23:25
|
chiaro chik, anche io sono più incline a credere che sia probabilmente avvenuta un evoluzione della specie umana anche se non credo dal caso, ma queste sono opinioni come le tue rispettabilissime. La questione della fitness non l'ho capita molto bene, chiedo scusa ma non è il mio campo,posso sapere meglio di cosa si tratta? |
|
|
ukitel
Nuovo Arrivato
78 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 01:25:08
|
Ecco mi è venuto un esempio semplice... Avete presente tutte le specie che si sono estinte su questo pianeta? Quante di queste a rischio di estinzione, e quindi con una popolazione molto piccola ma comunque molto maggiore di 2, sono state capaci di evitare il loro destino?
Qui invece la spiegazione per zanza
Beh abbiamo questa coppia... Adamo ed Eva che costituisce la nostra popolazione iniziale, ed la specie umana che costituisce la popolazione finale. Ecco i problemi che mi vengono in mente:
DERIVA GENETICA Nella realtà per una popolazione così piccola possiamo anche supporre che non esista selezione naturale, dato che i fattori di selezione sono così numerosi e la popolazione così piccola, che la loro selezione sarà praticamente dovuta al caso. Dobbiamo quindi supporre che questi 2 esseri siano stati molto fortunati, e che siano riusciti a dare alla luce una progenie numerosa e altrettanto fortunata. A meno di rigettare questo concetto.
VARIABILITA' La popolazione finale è molto molto varia, considerando anche tutte quelle variazioni di sequenza nel DNA non codificante e sequenze ripetute, blah blah. Adamo ed Eva non potevano materialmente possedere la variabilità attuale nella sequenza del loro genoma, quindi c'è un gap da riempire. Il tasso di mutazione conosciuto basta a spiegare la variabilità attuale ENTRO il numero di generazioni ipotizzate che ci separa da Adamo ed Eva?
DIMENSIONE EFFETTIVA DELLA POPOLAZIONE Con la dovuta fortuna, la popolazione raggiunge una dimensione sufficiente a che si verifichino effetti di selezione naturale, quale sarà la variabilità allora? Io direi che siccome è rimasta "in vigore" la deriva genetica fino al momento precedente, ogni mutazione formatasi si è fissata con una probabilità pari al rate di mutazione nella popolazione, che negli eucarioti è tra 10mila e 1milione, quindi in una popolazione di 10mila individui si sarebbe fissata mediamente 1 mutazione. Variabilità? Praticamente 0. 10mila individui non so se sia una popolazione abbastanza grande perché la selezione mostri i suoi effetti, ma anche ingrandendola... La variabilità resta ancora virtualmente 0, perché (semplificando) fino al momento precedente c'era deriva genetica. Per una variabilità praticamente assente anche se la popolazione fosse infinita, la popolazione effettiva sarebbe ancora pari a 2.
SELEZIONE NATURALE Qual è il possibile impatto della selezione naturale su una popolazione così omogenea? Gravissimo. E' evidente che per una popolazione effettiva di 2 individui, la probabilità che si verifichi un evento di selezione che spazzi via l'intera popolazione è altissimo.
FITNESS Ovviamente in queste condizioni l'unica possibilità che hanno Adamo ed Eva e la loro progenie di sopravvivere è solamente a patto di eliminare la deriva genetica e postulare che la loro fitness sia rimasta pari a 1, o cmq altissima, per tutte le generazioni iniziali. Inoltre (dato che la deriva genetica non esiste) le mutazioni si siano fissate nella popolazione con un rate molto più alto così che la dimensione effettiva della popolazione umana sia aumentata abbastanza da reggere l'impatto della selezione naturale.
Reputo la questione degli incroci tra consanguinei è molto secondaria in questo problema... Questi sono i problemi maggiori che mi posso porre io, e nemmeno tutti quelli che mi vengono in mente. Qual è il risultato? Che non posso giustificare quanto ipotizzato a meno di rigettare buona parte dei concetti sull'evoluzione, alcuni basati su fatti, altri su formule matematiche, per poi reintrodurli più in là nella storia della terra... Mi sembra ridicolo. Non mi meraviglio che i creazionisti abbiano parecchi problemi con l'evoluzione, mentre gli evoluzionisti possono ragionare a prescindere dall'esistenza di Dio oppure no. Chiaro ora? |
|
|
chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 09:01:23
|
Citazione: Ecco mi è venuto un esempio semplice... Avete presente tutte le specie che si sono estinte su questo pianeta? Quante di queste a rischio di estinzione, e quindi con una popolazione molto piccola ma comunque molto maggiore di 2, sono state capaci di evitare il loro destino?
.... e quindi....
scusa, sarà che mi sono appena svegliato ma non capisco il tuo punto. I fattori che determinano l'estinzione o la sopravvivenza di una specie sono molti e complessi, praticamente imprevedibili. Poi questo lo puoi chiamare intervento divino se ti piace, io lo chiamerei Caso (nel senso deterministico del termine), ma poco cambia.
Ribadisco, Dio non può essere dimostrato (Gödel -come tanti altri- ci provò, ma fallì) e quindi con lui il creazionismo. Ci sono delle falle nella teoria evoluzionistica? Non c'è alcun problema, una teoria scientifica può essere modificata in seguito a nuove scoperte. E' così che funziona la scienza. |
Sei un nuovo arrivato? Leggi il regolamento del forum e presentati qui
My photo portfolio (now on G+!) |
|
|
digoberta
Nuovo Arrivato
10 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 09:47:35
|
Scusate l'interferenza,ma all'intervento divino,poniamo il limite della morale.Come la mettiamo col tabù dell'incesto?Dio potrebbe operare secondo la sua volontà attraverso una pratica ritenuta immorale? |
|
|
Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
|
ukitel
Nuovo Arrivato
78 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 11:04:07
|
Citazione: Messaggio inserito da chick80 .... e quindi....
scusa, sarà che mi sono appena svegliato ma non capisco il tuo punto. I fattori che determinano l'estinzione o la sopravvivenza di una specie sono molti e complessi, praticamente imprevedibili. Poi questo lo puoi chiamare intervento divino se ti piace, io lo chiamerei Caso (nel senso deterministico del termine), ma poco cambia.
Prima di tutto spero che siamo d'accordo sul fatto che parlare di intervento divino o caso è molto diverso da parlare di creazionismo.
Quello su cui volevo soffermare l'attenzione è che il discorso creazionismo tira in causa molto più dell'evoluzionismo. Restringere il problema "adamo-eva" a un semplice fatto di incroci consanguinei è una follia. Ma è proprio su queste "restrizioni" che si basano le argomentazioni dei creazionisti.
Con il problemino di adamo-eva sulla terra dobbiamo richiamare non pochi concetti di genetica ed evoluzionistici, sorretti da fatti, alcuni altri descritti da regole matematiche. Questi concetti, poi, sono strettamente connessi ad altri fatti di biologia, a catena. Quindi la questione è molto estesa, ed è proprio quando si esce da quelle "restrizioni" che diventano evidenti ed inevitabili i problemi del creazionismo.
Ho già dimostrato prima (nello spoiler) come il creazionismo non solo sia un'alternativa, ma non sia nemmeno una teoria. L'alternatività tra le 2 teorie avviene solo "incidentalmente" quando, per giustificare la proprietà riflessiva delle specie (per la quale sarebbero uguali a sé stesse dal momento della creazione) bisogna negare l'accumulazione delle mutazioni; e quindi negare l'evoluzionismo.
Purtroppo per i creazionisti, l'inferenza di Darwin per cui le caratteristiche sono ereditabili e si accumulano è stata dimostrata, non è più una inferenza, ma un fatto che è possibile verificarlo in esperimenti riproducibili. Di fronte a una tale evidenza credo che scienziati, filosofi, teologi serii ammetterebbero il fallimento della teoria.
Non c'è nulla da fare, una persona ragionevole non può che accorgersi che l'evoluzionismo si adatta ai fatti, mentre il creazionismo non vi si adatta, quindi finché quest'ultimo non darà una risposta a questa cosa e a molte altre, non è nemmeno concepibile un discorso del genere.
Qui si continua a dire che una cosa vale l'altra... Spero che ora sia evidente che non solo non lo è, ma che è assurdo pensarlo. Poi se avete modo di spiegare come il creazionismo accoglie i concetti di mutazione, adattamento, selezione, deriva genetica, ecc sono qui che aspetto.
Citazione:
Ci sono delle falle nella teoria evoluzionistica? Non c'è alcun problema, una teoria scientifica può essere modificata in seguito a nuove scoperte. E' così che funziona la scienza.
Non credo di aver affermato il contrario, anzi. |
|
|
chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
|
dallolio_gm
Moderatore
Prov.: Bo!
Città: Barcelona/Bologna
2445 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 13:22:40
|
Citazione: Riguardo la possibilità di generare con successo una popolazione di individui, tramite incroci consanguinei, beh...
rileggendo vecchi appunti mi sono ricordato che questa è una cosa molto comune nelle piante da coltivazione. Molte linee di piante vengono riprodotte tramite auto-fecondazione, mantenendo lo stato di omozigosi di alcuni alleli favorevoli.
Citazione: Anche se c'è da dire che per popolazioni piccole l'effetto della selezione è quasi nullo in favore quello della deriva genetica.
Queste affermazioni sono corrette, e anche tutto quello scritto da ukitel, pero' si basano su un modello che assume che si parli di alleli neutrali o con un effetto limitato sulla fitness. Io stavo pensando agli alleli letali, che secondo me si comportano diversamente da alleli nulli, perchè quando sono in omozigosi portano a malattie gravi o a morte prematura per definizione, e come tale conferiscono uno svantaggio immediato che sarebbe piu' forte della deriva genetica. Quindi, in una popolazione piccola, la selezione sugli alleli letali sarebbe molto piu' efficace, e il numero totale di individui portatori sarebbe mantenuto molto basso; mentre in una popolazione piu' grande, gli alleli letali si mantengono nella popolazione per pura deriva genetica, senza arrivare mai ad una frequenza troppo elevata, mantenendo bassa la probabilita'di un incrocio tra due portatori non imparentati. Quindi i primi uomini erano portatori di meno alleli letali rispetto a noi, e gli incroci tra consanguinei avevano minori effetti letali.
Citazione: Il problema principale degli incroci tra consanguinei non è tanto il problema degli alleli letali, quanto la totale assenza di variazione tra gli individui della popolazione. Questo significa che la popolazione è incapace di adattarsi ed è quindi molto molto fragile rispetto alla selezione naturale.
Questo è vero, però credo che il motivo per cui i matrimoni tra consanguinei siano stati vietati da molte religioni e governi sia piu' relazionato agli alleli letali che alla mancanza di eterozigosi. Se incroci due fratelli o cugini di primo grado, è molto piú facile che i figli siano deformi o affetti da qualche malattia dovuta ad effetti letali, e questi sintomi sono molto piu' facilmente associabili ad una 'punizione divina'. Invece la mancanza di eterozigosi si osserva nel lungo periodo ed è difficile che una mente umana che non sappia niente di selezione sia in grado di intuirla, eccetto forse tramite l'osservazione di problemi simili tramite incroci tra consanguinei in animali da allevamento.
|
Il mio blog di bioinformatics (inglese): BioinfoBlog Sono un po' lento a rispondere, posso tardare anche qualche giorno... ma abbiate fede! :-) |
|
|
ukitel
Nuovo Arrivato
78 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 14:15:55
|
Le linee di piante vengono coltivate, appunto. La selezione la facciamo noi. Il fatto che in una popolazione omozigote per molti loci si abbia una "perdita di eterozigosità" mi pare sinceramente ovvio. E mi pare altrettanto ovvio che a una mancanza di variazione corrisponde una debolezza intrinseca alle variazioni della selezione naturale. Il concetto di vantaggioso o svantaggioso dipende solo dal contesto della selezione.
Esempio: il pool genico della nostra popolazione non possiede la variante S dell'emoglobina, che protegge dalla malaria, perché in omozigosi è letale. Arriva il plasmodio infetta tutta la popolazione perché è ancora piccola. Le probabilità che ammazza tutti sono sicuramente maggiori rispetto a quelle di una popolazione, senza mutazione, ma più grande, o con la mutazione, ma più piccola.
Comunque un discorso non esclude l'altro. Semplicemente vanno di pari passo: è un problema addizionale.
Riguardo il secondo punto, mi pare ovvio, ma stiamo applicando il problema a una popolazione piccola che affronta la selezione naturale, il motivo sociale per cui l'incesto sia proibito non ha alcuna rilevanza col mio discorso. |
|
|
zanza
Nuovo Arrivato
Città: roma
88 Messaggi |
Inserito il - 11 gennaio 2010 : 18:25:24
|
Citazione:
Prima di tutto spero che siamo d'accordo sul fatto che parlare di intervento divino o caso è molto diverso da parlare di creazionismo.
sono d'accordo con te nel fatto che sostenere la presenza di un intervento divino non è la stessa cosa del ceazionismo. quanto al Caso addirittura con la lettera maiuscola non credo perchè mi sembra solo un altro modo di chiamare Dio, come chi a volte lo chiama Natura o altro. cmq adesso ho compreso meglio la faccenda della fitness grazie. ma la risposta a tutt'ora mi sembra di capire è: è improbabile che sia bastata una coppia ma non impossibile...giusto? |
|
|
ukitel
Nuovo Arrivato
78 Messaggi |
Inserito il - 12 gennaio 2010 : 11:31:35
|
Sì, è improbabile ma non impossibile.
Ti faccio un esempio per capirlo: il cancro.
Anche nel cancro emerge una popolazione numerosa a partire da una singola cellula iniziale, e anche qui sono applicabili tutti i problemi di fitness, selezione, e in genere la genetica di popolazione.
Come vedi il cancro è tutt'altro che una malattia rara, quindi vuol dire che originare una popolazione da un singolo individuo in un microambiente pseudo-ostile, ma sopratuttutto geneticamente ostile è possibile.
Tuttavia il cancro, trattandosi di una popolazione di cellule, che sfrutta in ultima analisi ben pochi geni per sopravvivere, presenta alcune semplificazioni che non sono applicabili per un organismo complesso.
Il confronto sui calcoli non credo che regga, però dà l'impressione di quanto questo fenomeno sia "riproducibile".
Ovviamente ci tengo a precisare che il creazionismo non afferma che le specie possano originare da 2 individui... Questo in qualche misura lo implica anche l'evoluzionismo come vedi. Il creazionismo afferma che quelle specie non sono connesse l'una con l'altra, allo scopo di giustificare l'unicità dell'uomo. Tuttavia non solo esistono numerosi esempi di evidenze indirette di queste connessioni (quella del cromosoma 2 umano è la più affascinante a mio avviso), ma anche dirette...
E non sto parlando di fantascienza, ma roba che accade tutti i giorni. Prendi ancora il cancro, guardiamolo da un punto di vista evoluzionistico.
Il cancro, come ben sai, accumula mutazioni geniche e cromosomiche in quantità per adattarsi all'ambiente e guadagnare una fitness maggiore di quella delle cellule normali circostanti per proliferare.
Confronta la cellula cancerosa con quella normale... Il patrimonio genetico è cambiato, evoluto, per riprodursi in un particolare ambiente.
Quella cellula non è più integrata nell'organismo, ma si comporta "egoisticamente", come fosse a sé... Potresti vederla come un'altra specie.
Pensa alla farmaco-resistenza che il cancro sviluppa dopo l'esposizione ai chemioterapici... Un altro esempio pratico di adattamento alla selezione, stavolta, artificiale.
Una prova evidente di evoluzione. E un fatto che contrasta l'idea creazionistica delle specie sempre uguali a sé stesse (per non parlare sempre dei soliti dinosauri hihihihi). |
|
|
Discussione |
|
|
|
Quanto è utile/interessante questa discussione:
MolecularLab.it |
© 2003-18 MolecularLab.it |
|
|
|