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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
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Inserito il - 26 agosto 2007 : 02:29:27
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Riguardo all'espressione "ad un certo punto c'è stata una mutazione" ricorda quello che dicevo prima. Le mutazioni avvengono perchè il sistema di replicazione e riparo fortunatamente non è perfetto. Ogni giorno in ogni cellula del nostro organismo avvengono anche 500000 mutazioni. Se moltiplichi questo numero per 10^12 cellule nel corpo umano (approssimativamente) ottieni 5*10^17 mutazioni al giorno... la stragrande maggioranza di queste saranno riparate, altre no. Di queste nuove mutazioni alcune saranno in zone del DNA dove non fanno danni, altre saranno innocue (mutazioni silenti), altre potrebbero dare un fenotipo lievemente diverso dal normale ma saranno tollerate, altre potrebbero uccidere la cellula che le porta (e quindi non verranno trasmesse). Infine una minima parte avranno colpito cellule uovo o spermatozoi e potranno essere *forse* trasmesse alla progenie.
Penso che una delle cose che confonde molto è che spesso gli esempi che si fanno sono molto macroscopici: la giraffa col collo corto o quella col collo lungo, l'animale senza occhi o con gli occhi etc etc etc. Le cose non vanno così, non è che gli occhi sono comparsi tutto ad un tratto e non è che le braccia si sono allungate all'improvviso. E' un processo continuo che avviene a piccoli passi, tanto che probabilmente non te ne accorgi guardando gli individui di solo due generazioni successive, devi aspettare molte generazioni per effettivamente accorgerti di questi cambiamenti, anche perchè comportano molte mutazioni in molti geni.
la storia dei piccoli passi la spiega perfettamente bene RD, però in qualche momemnto ci dev'essere una botta di vita. Scherzando si pulò anche immaginare se il pisello sia nato vedendo qualcosa che lo faceva tirare...o spuntare dal nulla
però se anche nell'essere esistente avvengono normalmente delle mutazioni, allora può accadere quello che dico io: in un dato momento nasce il gene che vuole braccia più lunghe? |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 26 agosto 2007 : 03:06:27
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Certo, quello che dici tu può accadere, ma considera che:
a) se avviene una mutazione in un individuo adulto, quella mutazione avrà effetto solo ed esclusivamente sulla cellula in cui è avvenuta, e sulla sua progenie SE quella cellula si divide (non tutte le cellule si dividono). b) quella mutazione NON verrà trasmessa alla progenie a meno che non sia avvenuta in una cellula uovo o in uno spermatozoo.
PS: visto che parliamo di sviluppo di arti etc. ti consiglio Biologia dello sviluppo. Dalla cellula all'organismo di Edoardo Boncinelli, che fa vedere come l'interazione di diversi geni possa generare un organismo fatto in un determinato modo, con tutti i pezzi al posto giusto. |
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dallolio_gm
Moderatore
Prov.: Bo!
Città: Barcelona/Bologna
2445 Messaggi |
Inserito il - 26 agosto 2007 : 15:18:53
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Già anche io consiglio di leggere un buon libro... la cosa migliore è prendersi un testo di zoologia evolutiva e iniziare a studiarlo: partendo da poriferi e cnidari (spugne e meduse), agli eumetazoi, alla divisione tra protostomi e deuterostomi, studiando tutti i passaggi evolutivi che portano dai molluschi a gamberi e insetti e scorpioni, e i passaggi che passando da pesci e e anfibi e rettili portano fino ai mammiferi e agli uccelli.
E poi potrebbe essere utile anche studiare le basi della genetica, da Mendel, alla visione moderna che abbiamo oggi.
Io credo che ci vogliano un paio di anni per poter apprendere una buona visione di insieme di queste cose... però un paio di anni di studio intenso :(. In genere nei primi delle facoltà scientifiche come biologia o biotecnologie si cerca di insegnare proprio questo. Ci vuole un po' di tempo ma secondo me ne vale proprio la pena.. |
Il mio blog di bioinformatics (inglese): BioinfoBlog Sono un po' lento a rispondere, posso tardare anche qualche giorno... ma abbiate fede! :-) |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
320 Messaggi |
Inserito il - 26 agosto 2007 : 16:28:45
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) Citazione: se avviene una mutazione in un individuo adulto, quella mutazione avrà effetto solo ed esclusivamente sulla cellula in cui è avvenuta, e sulla sua progenie SE quella cellula si divide (non tutte le cellule si dividono). b) quella mutazione NON verrà trasmessa alla progenie a meno che non sia avvenuta in una cellula uovo o in uno spermatozoo.
certo ma è proprio la botta di vita a cui mi riferivo, se son rose fioriranno. però una qualche botta di vita ci deve essere. Era questa la risposta che cercavo. Come la ragione per la quale ancor oggi ci succede un certo fenomeno: razionalmente non ce lo spieghiamo, eppure avviene. Questo è il principio dell'evoluzione. Poi questo fenomeno rimarrà impresso da qualche parte, e verrà trasmesso alle generazioni future. Il sito di Mendel l'ho già visto, ma l'ho anche già letto in almeno 3/4 libri. Penso di aver capito il principio abbastanza bene. Non nei tecnicismi chiaramente, ma il principio di funzionamento. Altra cosa è capirne il PERCHE' ed è proprio il senso del mio thread. Ora credo di aver un quadro più chiaro. |
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cge
Nuovo Arrivato
Città: Roma
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Inserito il - 26 agosto 2007 : 19:27:33
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io adesso nn ho capito la botta di vita a cui ti riferisci....
S. |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
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Inserito il - 26 agosto 2007 : 21:14:33
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Citazione: Messaggio inserito da cge
io adesso nn ho capito la botta di vita a cui ti riferisci....
S.
la botta di vita è la percezione di un bisogno che viene tramesso alla progenie. quello che può dare il via alla mutazione decisiva.
L'errore è credere che l'evoluzione sia qualcosa di completamente avulso dal nostro comportamento. Oppure credere che il nostro comportamento ricalchi perfettamente l'evoluzione. Non è vera nè una cosa nè l'altra. Il nostro comportamento però ha a che vedere eccome con quello con l'evoluzione, perchè noi siamo un prodotto di tale processo. Per cui non capisco discorsi del genere L'EVOLUZIONE NON FA COME NOI RAZIONALMENTE...anche perchè non ho capito cosa sia la razionalità. |
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cge
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Città: Roma
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Inserito il - 26 agosto 2007 : 21:36:05
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Scusami, forse continuo a non capire, ma la mutazione decisiva nn compare perchè spinta da una percezione del bisogno.....compare per una serie di processi endogeni ed esogeni (casuali) che non sto qui a ripetere, insieme a tante altre mutazioni che non sono decisive, perchè dannose o ininfluenti fenotipicamente.
il concetto riguardante la non razionalità dell'evoluzione per il fatto che non c'è nessun fine prestabilito, o nessun disegno da seguire o un modello di organismo a cui si debba necessariamente arrivare.
D'altra parte, ciò non esclude che il nostro comportamento sia una conseguenza dell'evoluzione.
S. |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
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Inserito il - 26 agosto 2007 : 21:44:31
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Citazione: Messaggio inserito da cge
Scusami, forse continuo a non capire, ma la mutazione decisiva nn compare perchè spinta da una percezione del bisogno.....compare per una serie di processi endogeni ed esogeni (casuali) che non sto qui a ripetere, insieme a tante altre mutazioni che non sono decisive, perchè dannose o ininfluenti fenotipicamente.
il concetto riguardante la non razionalità dell'evoluzione per il fatto che non c'è nessun fine prestabilito, o nessun disegno da seguire o un modello di organismo a cui si debba necessariamente arrivare.
D'altra parte, ciò non esclude che il nostro comportamento sia una conseguenza dell'evoluzione.
S.
Comportamento è qualunque azione che compiamo. Un progenitore si COMPORTAVA in qualche modo appena si spostava. Le percezioni le aveva eccome, altrimenti sarebbe morto immediatamente alla prima difficoltà incontrata.
Scusa, ma noi che fine prestabilito abbiamo? nessuno, proprio come dice l'evoluzione. Noi siamo sempre in piena evoluzione. Abbiamo delle percezioni riguardo quello che avviene attorno, e ci comportiamo di coseguenza. Molto più che non in base alle finalità che ci inventiamo per giustificare la nostra esistenza.
Chi segue vasco? è un po' come perder tempo a vivere non vi ricorda il principio dell'evoluzione?
non si può separare in questo modo artificioso il nostro modo di vivere dal principio evolutivo che ci ha portato fino a qui. Se siamo quello che siamo, se proviamo quello che proviamo, sarà anche merito o colpa dell'evoluzione che tanto decantiamo o no? altrimenti che la decantiamo a fare?
Sono sempre più sorpreso dal come separiamo il nostro modo di essere da tutto quello che avviene in altri ambiti. O siamo i più belli o i più brutti!!!!!!!!!!!! Invece siamo come tutti gli esseri apparsi su questa maledetta terra.
Un'altra cosa sorprendente è come la scienza parli con una sicurezza quasi assoluta di qualcosa avvenuta milioni di anni fa, in esseri completamente diversi da noi, probabilmente in un ambiente atmosferico completamente diverso. Non siamo nemmeno certi del perchè il nostro cervello compie la maggioranza delle sue azioni, ma siamo certi che il nostro progenitore di 50 milioni di anni fa non capisse una cippa di niente. |
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cge
Nuovo Arrivato
Città: Roma
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Inserito il - 26 agosto 2007 : 22:01:53
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Si, ma che rapporto c'è tra le percezioni e comportamenti dei nostri progenitori e la comparsa delle mutazioni??
NOn ho detto che abbiamo nessun fine prestabilito
La scienza non parla MAI di sicurezze assolute, sono coloro che non lavorano nel campo a confonderle con certezze assolute. Per noi ricercatori, se traiamo una conclusione, è sempre sottointesa la frase "per i dati a nostra disposizione, e per quello che sappiamo sinora, è possibile affermare che" e logicamente qualunque osservazione può poi mettere in dubbio e migliorare la conclusione a cui si era precedentemente arrivati. certo, se stai a sentire i giornalisti che riportno le notizie delle scoperte scientifiche... beh può apparire cosi. ma la realtà non è quella......molti qui possono confermare
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
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Inserito il - 27 agosto 2007 : 17:49:34
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Citazione: Messaggio inserito da cge
Si, ma che rapporto c'è tra le percezioni e comportamenti dei nostri progenitori e la comparsa delle mutazioni??
NOn ho detto che abbiamo nessun fine prestabilito
La scienza non parla MAI di sicurezze assolute, sono coloro che non lavorano nel campo a confonderle con certezze assolute. Per noi ricercatori, se traiamo una conclusione, è sempre sottointesa la frase "per i dati a nostra disposizione, e per quello che sappiamo sinora, è possibile affermare che" e logicamente qualunque osservazione può poi mettere in dubbio e migliorare la conclusione a cui si era precedentemente arrivati. certo, se stai a sentire i giornalisti che riportno le notizie delle scoperte scientifiche... beh può apparire cosi. ma la realtà non è quella......molti qui possono confermare
Un conto è avere una percezione qualunque, altro è una necessità importante. Altrimenti non scatta mai nulla. Come si è EVOLUTO il mondo del lavoro, se non attraverso le lotte dei lavoratori? qualcosa tra le conquiste sociali e le mutazioni ci sarà in comune!!! Mica tanto, però un'idea di come possa nascere la botta di vita...
IL VOLERE un'altezza superiore a 1,70 è un capriccio, non una necessità reale. |
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cge
Nuovo Arrivato
Città: Roma
105 Messaggi |
Inserito il - 27 agosto 2007 : 18:25:24
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Non riesco a comprendere cosa ci sia in comune tra mutazioni e lotte sociali. le lotte sociali hanno portato all'evoluzione del mondo del lavoro, ma le mutazioni non vengono indotte da nessuna necessità o bisogno. gli agenti chimici, gli errori nella duplicazione del DNA, gli elementi trasponibili e tanti altri fattori determinano le mutazioni, in un modo casuale. Se ti prendi un testo di biologia e ti vedi un po i meccanismi mutazionali, non parlerai più di questa "botta di vita", se non per fede tua personale
Quello dell'altezza fatto da giuliano era solo un esempio. ma niente esclude che in passato essere alti 1,70 fosse una necessità. infatti nell'evoluzione dell'uomo la tendenza prevalente è stata un aumento della statura. S. |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
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Inserito il - 27 agosto 2007 : 22:24:42
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Citazione: Messaggio inserito da cge
Non riesco a comprendere cosa ci sia in comune tra mutazioni e lotte sociali. le lotte sociali hanno portato all'evoluzione del mondo del lavoro, ma le mutazioni non vengono indotte da nessuna necessità o bisogno. gli agenti chimici, gli errori nella duplicazione del DNA, gli elementi trasponibili e tanti altri fattori determinano le mutazioni, in un modo casuale. Se ti prendi un testo di biologia e ti vedi un po i meccanismi mutazionali, non parlerai più di questa "botta di vita", se non per fede tua personale
Quello dell'altezza fatto da giuliano era solo un esempio. ma niente esclude che in passato essere alti 1,70 fosse una necessità. infatti nell'evoluzione dell'uomo la tendenza prevalente è stata un aumento della statura. S.
Sto leggendo il 5 libro...la frase IT JUST HAPPENS, LA MUTAZIONE PROPONE E LA SELEZIONE DISPONE di Cavalli Sforza l'ho imparata come una litania. Ma non spiega tutto.
La botta di vita è la mutazione che comincia a cambiare la specie, o da inizio alla speciazione. Ci vuole un po' di fantasia. |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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Ra1D
Utente Junior
Prov.: Bergamo
Città: Treviglio
174 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 01:40:30
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Citazione: a botta di vita è la percezione di un bisogno che viene tramesso alla progenie. quello che può dare il via alla mutazione decisiva.
L'errore è credere che l'evoluzione sia qualcosa di completamente avulso dal nostro comportamento. Oppure credere che il nostro comportamento ricalchi perfettamente l'evoluzione. Non è vera nè una cosa nè l'altra. Il nostro comportamento però ha a che vedere eccome con quello con l'evoluzione, perchè noi siamo un prodotto di tale processo. Per cui non capisco discorsi del genere L'EVOLUZIONE NON FA COME NOI RAZIONALMENTE...anche perchè non ho capito cosa sia la razionalità.
Potremmo anche presumere che la tua teoria (saresti un precursore se fosse vera) che attribuisce una correlazione tra una necessità macroscopica percepita dall'individuo e conseguente mutazione nel DNA trasferita alla progenie sia valida. Lo studio della comparsa di nuovi fenotipi in organismi modello (vedi il lievito Saccharomyces cerevisiae) avviene ordinariamente in tutti i laboratori del mondo. Ora, presumere che compaia una mutazione da qualche parte nel genoma di un organismo unicellulare nell'arco di qualche ora (e qualche generazione) che gli permetta di diventare resistente ad un antibiotico perchè il lievito ha "sentito" la necessità, scusami, ma sembra un pò azzardato. Il metodo scientifico, però, prevede un test su un numero di casi decisamente ampio per minimamente avvalorare un'abbozzo di "teoria". Potresti fare così: prendi 1000 persone, convincile che sia necessario un naso di colore rosso, guarda statisticamente in quanti figli, nipoti e pronipoti compare tale caratteristica. Se funziona, potresti sconvolgere tutte le teorie evoluzionistiche fino ad oggi conosciute.
Sia ben chiaro, non mi permetto di dire che in realtà non possa essere così, ma dato che la teoria è la tua, dovresti in qualche modo dimostrarla :) Anche xkè, altrimenti, non potresti dire che mi sbaglio se mi mettessi a sostenere che in realtà è destino che compaiano mutazioni in un individuo e non in un altro. Oppure che la botta di vita è data da Qualcuno/qualcosa. Un esempio lampante contro la tua teoria, è che capitano mutazioni che portano solo svantaggio, vedi le cosiddette malattie genetiche. Cos'è che spingerebbe allora verso tali cambiamenti??Una botta di morte?
Ribadisco il mio consiglio. Oltre a studiare l'evoluzione in termini mascroscopici, sarebbe utilissimo buttare l'occhio sui meccanismi molecolari che sono in gioco...e vedere quanto sono complicati :) Giusto un assaggio: http://it.wikipedia.org/wiki/Riparazione_del_DNA |
...e vicinissimo al mio sapere si accampa la tenebra della mia ignoranza... |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
320 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 09:27:05
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Citazione: Messaggio inserito da Ra1D
Potremmo anche presumere che la tua teoria (saresti un precursore se fosse vera) che attribuisce una correlazione tra una necessità macroscopica percepita dall'individuo e conseguente mutazione nel DNA trasferita alla progenie sia valida. Lo studio della comparsa di nuovi fenotipi in organismi modello (vedi il lievito Saccharomyces cerevisiae) avviene ordinariamente in tutti i laboratori del mondo. Ora, presumere che compaia una mutazione da qualche parte nel genoma di un organismo unicellulare nell'arco di qualche ora (e qualche generazione) che gli permetta di diventare resistente ad un antibiotico perchè il lievito ha "sentito" la necessità, scusami, ma sembra un pò azzardato. Il metodo scientifico, però, prevede un test su un numero di casi decisamente ampio per minimamente avvalorare un'abbozzo di "teoria". Potresti fare così: prendi 1000 persone, convincile che sia necessario un naso di colore rosso, guarda statisticamente in quanti figli, nipoti e pronipoti compare tale caratteristica. Se funziona, potresti sconvolgere tutte le teorie evoluzionistiche fino ad oggi conosciute.
Sia ben chiaro, non mi permetto di dire che in realtà non possa essere così, ma dato che la teoria è la tua, dovresti in qualche modo dimostrarla :) Anche xkè, altrimenti, non potresti dire che mi sbaglio se mi mettessi a sostenere che in realtà è destino che compaiano mutazioni in un individuo e non in un altro. Oppure che la botta di vita è data da Qualcuno/qualcosa. Un esempio lampante contro la tua teoria, è che capitano mutazioni che portano solo svantaggio, vedi le cosiddette malattie genetiche. Cos'è che spingerebbe allora verso tali cambiamenti??Una botta di morte?
Ribadisco il mio consiglio. Oltre a studiare l'evoluzione in termini mascroscopici, sarebbe utilissimo buttare l'occhio sui meccanismi molecolari che sono in gioco...e vedere quanto sono complicati :) Giusto un assaggio: http://it.wikipedia.org/wiki/Riparazione_del_DNA
Il tuo esempio e la necessità che suggerisci è quanto di più lontano da me suggerito. Nel tecnicismo non posso scendere, e non è nemmeno onesto dire che se non si conoscono certi tecnicismi non si possono azzardare teorie. per me è il vero limite del metodo scientifico, partire solo dal conosciuto in modo tecnicistico per approdare ad altre teorie. Però in base al principio inglese STICK TO THE POINT, non scappo. L'insorgenza di varie mutazioni durante la copiatura non si sa quando avvengono, nè se siano percepite dagli organismi. Mi è stato comunque risposto che molte mutazioni avvengono sugli organismi adulti. Mi permetto anche di associare la parola CASUALE a NON CONOSCENZA. Ed anche in questo senso mi è stato detto che NON E' PER NIENTE CHIARO. Se ti basta, ci sono 10.000.000 di italiani convinti che all'italia basti uno che ti faccia credere di poterti far crescere il naso se lui lo vuole.
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
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Inserito il - 28 agosto 2007 : 10:26:44
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
io comincio seriamente a non capire più l'argomento
in realtà mi hanno già risposto ovvero: le mutazioni nei fenotipi di organismi complessi appaiono casualmente, ma non è affatto chiaro se sia proprio così. Nell'organismo adulto avvengono tantissime mutazioni a livello genetico, quindi potrebbe avvenire una mutazione in seguito ad una percezione di bisogno che viene poi trasmessa all'offspring, senza avere però la certezza che diventerà una mutazione cumulativa stabile. Diciamo l'accensione della miccia.
Avete risposto ai miei quesiti in pieno. Grazie mille. Mi ritengo pienamente soddisfatto. |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 10:47:53
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Mah, io rimango sempre dell'opinione che non ci sia nessuna percezione di bisogno, comunque l'importante è che tu sia soddisfatto con le risposte date :) Credo che tutto il problema stia nel fatto che noi guardiamo la cosa più da un punto di vista molecolare e tu stai cercando una spiegazione un po' più filosofica... |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
320 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 15:02:17
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Mah, io rimango sempre dell'opinione che non ci sia nessuna percezione di bisogno, comunque l'importante è che tu sia soddisfatto con le risposte date :) Credo che tutto il problema stia nel fatto che noi guardiamo la cosa più da un punto di vista molecolare e tu stai cercando una spiegazione un po' più filosofica...
certamente è così, difatti sei stato proprio a darmi le risposte più calzanti alla realtù più vasta. Credo tuttavia che la RISPOSTA ad un singolo problema prescinda le singole angolazioni. Se ti chiedo cos'è un'automobile è chiaro che si parte dalla definizione di mezzo di locomozione, con motore a scoppio, con 4 ruote, e via discorrendo, fino ad arrivare a quella più stupida come status symbol. Ma nessuna di queste è in contrapposizione con l'altra. Direi piuttosto che si integrano.
Citazione: rimango sempre dell'opinione che non ci sia nessuna percezione di bisogno
in questo caso le possibilità di sopravvivenza sarebbero state minime per chiunque. La fame è una percezione, il sonno, la fatica, il pericolo. Qualunque essere animale le ha provate poco o tanto per potersi moltiplicare e non estinguersi. |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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cge
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Città: Roma
105 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 16:46:06
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c'è la percezione del bisogno da parte di un organismo complesso, però questo non influenza la direzionalità con la quale avvengono le mutazioni. |
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
320 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 17:01:25
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Certo, quello che dici tu può accadere, ma considera che:
a) se avviene una mutazione in un individuo adulto, quella mutazione avrà effetto solo ed esclusivamente sulla cellula in cui è avvenuta, e sulla sua progenie SE quella cellula si divide (non tutte le cellule si dividono). b) quella mutazione NON verrà trasmessa alla progenie a meno che non sia avvenuta in una cellula uovo o in uno spermatozoo.
PS: visto che parliamo di sviluppo di arti etc. ti consiglio Biologia dello sviluppo. Dalla cellula all'organismo di Edoardo Boncinelli, che fa vedere come l'interazione di diversi geni possa generare un organismo fatto in un determinato modo, con tutti i pezzi al posto giusto.
STO LEGGENDO ADESSO un libro di Cavalli SforZa che paròa di poligenia e degli effetti visibili sui fenotipi.
Un consiglio: tra Cavalli Sforza e Richard Dawkins chi prendereste più come VANGELO? ho notato delle differenze in alcune interpretazioni, soprattutto dell'eredità caratteriale. Secondo Cavalli Sforza non ci sono evidenze che i geni possano influenzare il comportamento, Dawkins parla invece apertamente di come il gene dell'aggressività sia molto importante. Io propendo più per la versione di CS anche perchè è più TECNICO sulla genetica umana. |
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cge
Nuovo Arrivato
Città: Roma
105 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 17:56:37
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Allo stato attuale, esiste una ricca bibliografia che suggerisce un'influenza genetica sui tratti della personalità prova ad andare su http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez
e digita "genetic personality traits"
Si tratta di caratteri poligenici, quindi è inutile cercare il gene dell'aggressività o della timidezza. si ritiene che la personalità sia influenzata dai geni che codificano per proteine facenti parte dei diversi sistemi neuromichimici (recettori per dopamina, serotorn ia, MAO, COMT. Inoltre esiste l'influenza ambientale.
Di che anno è il libro di Cavalli - Sforza che stai leggendo? in questo campo la ricerca è andata rapidamente in questi ultimi anni, quindi può anche darsi che quando CAvalli - Sforza ha scritto il libro non esistessero ancora molti studi riguardanti questa tematica.
S.
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mylord
Utente Junior
Prov.: Mantova
Città: Mantova
320 Messaggi |
Inserito il - 28 agosto 2007 : 19:39:06
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1993. ora ne sto leggendo uno del 2005. Si ma blind watchmaker è del 1986...e parla apertamente di aggressività. per la precisione ne parlava già diffusamente nel 1976 ne IL GENE EGOISTA.
Come esperto di genetica ed evoluzionismo chi è più autorevole dei due? fino ad ora sono i miei due unici referenti scientifici. Ho trovato CS più didattico nelle spiegazioni tecniche, RD più nelle implicazioni con l'ambiente.
e della recente ricerca comunicata sul QI del fratello maggiore che dovrebbe essere superiore a quello del minore cosa ne pensate? e del QI in generale pensate che sia un parametro valido da un punto di vista scientifico?
Citazione: c'è la percezione del bisogno da parte di un organismo complesso, però questo non influenza la direzionalità con la quale avvengono le mutazioni.
ma se iL DNA influisce sulla personalità, non potrebbe essere anche a rovescio? |
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