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Anyra
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Inserito il - 15 agosto 2008 : 23:26:18
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La teoria è sempre affascinante ma ..... é vero che le cellule comunicano tra di loro e che le cellule mutate hanno un inguaggio tutto loro ma ci sono altri meccanismi per silenziarle. Ciò che desrivi Andrea (posso darti del tu?)non può essere attuato al momento a meno che il "sistema di riparazione esogeno" non intervenganell'esatto momento della replicazione. Potrebbe però avere un senso cercare un sistema di riparazione delle mutazioni cromosomiche, quelle che si hanno in seguito alla rottura o riarrangiamento dei cromosomi. Tra le altre cose sono proprio queste mutazioni la causa di molte neoplasie
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Il mio Cavaliere http://s4.battleknight.it/index.php?loc=hire&ref=OTA3NTAw |
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founder.a
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 00:13:18
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Certo che puoi darmi del Tu! Hai aperto una finestra sulla probabilità Il tuo " a meno che..." è luce per gli occhi di molti. Si può, quindi pensare su come far si, che il sistema di riparazione esogeno intervenga nell'esatto momento della replicazione? Spenditi un pò di più...aiutami a far luce. A te |
sarà ancora tempo... |
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fakestudent86
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 11:39:15
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...quoto...ma come farebbe a riconoscere le mutazioni?...l'unico modo per aggiustarle sarebbe per ricombinazione omologa in un diploide giusto?..
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founder.a
Utente Junior
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 11:53:27
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Ciao Fake Non credi anche tu che avremmo bisogno di aiuto da parte di qualche luminare Moleculabbiano? Non posso far nomi ma ci sono tra noi o meglio tra voi, uomini e donne CAPACI...quindi a loro faccio appello. Ci aiutate?
P.S. nel frattempo io e te Fake non molliamo, quindi spiegami meglio i tuoi dubbi e vediamo cosa riusciamo a tirarne fuori |
sarà ancora tempo... |
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fakestudent86
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 12:12:21
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vediamo se riesco a spiegarmi... la cellula è cieca, discorso stupido ma penso renda l'idea...se c'è qualche mutazione lei non la vede a meno che ci siano degli enzimi o proteine che sono in grado di riconoscerle...devi pensare alla cellula come ad un sistema che reagisce in base a degli stimoli precisi, in un organismo in genere questi stimoli sono delle molecole di segnalazione, che si legano a dei recettori a loro complementari, e inoltre se la cellula non possiede quei recettori anche se le mandi lo stimolo non avrai alcuna risposta..(questo è un esempio)
quindi per attuare riparazioni (come per rispondere al segnale) ci deve essere un sistema che sia in grado di riconoscere che c'è effettivamente qualcosa da riparare...! quindi poni che ci sia una mutazione che ti inattivi una proteina (caso più semplice) e che ti "trasformi" la cellula in senso oncogenico, questa cellula non "cambierà" il suo destino tumorale fino a che qualcosa non leghi in modo specifico la sequenza mutata.. |
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fakestudent86
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 12:23:19
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la crociata che hai deciso di intraprendere non è così semplice...e in questi casi la fantasia può essere d'aiuto, ma il più delle volte fuorviante...la ricerca per la cura di tumori non può essere vista come la creazione di un vaccino, nel senso che una volta debellato il problema alla radice hai risolto la questione.. ogni tumore ha delle caratteristiche peculiari che ne precludono l'approccio terapeutico per altri tumori (almeno per quanto ne sappiamo finora). Vediamo se con una metafora mi spiego, è come se tu cercassi di far capire un concetto in paesi diversi del mondo, parlando sempre lo stesso idioma... alcuni ti risponderanno, ma la grande maggioranza non capirà una sola sillaba, quindi sei costretto a studiare ogni linguaggio del paese, come la scienza "studia un tumore alla volta"... |
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founder.a
Utente Junior
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 12:50:48
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Ho capito! Tuttavia credo che le cellule tumorali abbiano in comune più cose indipendentemente dal luogo in cui proliferano. Ho letto che hanno forma di clava e questa forma è assunta da tutte le cellule cancerose indistintamente dal tipo di tumore o tesuto aggredito. Questo farebbe pensare che potremo ricercare una soluzione considerando i tumori come una cosa sola. Faccio un esempio: Io , te e un'altro siamo esseri viventi uguali tuttavia differenti. Se però tutti e tre,siamo attaccati da un raffreddore, l'acido acetilsalicilico è la soluzione del nostro problema, quindi le nostre diversità non alterano la risposta a detto acido. Questo per voler dire, che la cellula cancerosa è e resta pur sempre tale indipendentemente dal tessuto che invade e quindi un farmaco nuovo, potrebbe trovare la risposta immunologica in un qualunque tumore,questo è quantomeno ciò che mi auguro avvenga o possa avvenire.
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founder.a
Utente Junior
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 13:01:40
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Per quanto riguarda le trasmissioni e le ricezioni, quoto appieno. Il problema è chimico e credo che la soluzione vada ricercata proprio negli scambi chimici. Dna, proteine, enzimi, acidi nucleici e quant'altro sono si composti chimici più o meno complessi, ma sono il reale e unico linguaggio che permettono le mutanti e diverse comunicazioni organiche. Come siamo riusciti a tradurre il suono musicale in scrittura,7 note musicali creano un brano se disposte con certe sequenze, forse potremo tradurre la comunicazione chimica in scrittura e conseguenzialmente comunicare.
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sarà ancora tempo... |
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Schuldiner86
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 15:14:15
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Citazione: Messaggio inserito da founder.a Io , te e un'altro siamo esseri viventi uguali tuttavia differenti. Se però tutti e tre,siamo attaccati da un raffreddore, l'acido acetilsalicilico è la soluzione del nostro problema, quindi le nostre diversità non alterano la risposta a detto acido. Questo per voler dire, che la cellula cancerosa è e resta pur sempre tale indipendentemente dal tessuto che invade e quindi un farmaco nuovo, potrebbe trovare la risposta immunologica in un qualunque tumore,questo è quantomeno ciò che mi auguro avvenga o possa avvenire.
Il concetto è esatto fino a un certo punto...L'acido acetilsalicilico va a bloccare la COX che è la responsabile principale dell'infiammazione...Così allevi i sintomi dell'infiammazione, ma l'infezione virale resta...Al di là di questo, come avrai capito magari ci stanno 20 virus diversi che ti fanno venire il raffreddore, però il meccanismo con cui agisce il farmaco mira all'induzione comune per ogni virus diverso del meccanismo molecolare dell'infiammazione ch implica la COX...Cioè, tante cause, un meccanismo molecolare comune, un solo farmaco... Per i vari tipi di tumore non si può fare lo stesso ragionamento perché ognuno proviene da alterazioni molecolari differenti e si creano quindi target differenti...La pillola unica contro il tumore la vedo molto improbabile...Si dovrebbero catalogare queste alterazioni e poi sviluppare una cura per ogni tipo di alterazione... Altrimenti si può sfruttare il sistema immunitario...Al lab dove ho fatto tirocinio avevano portato avanti uno studio in vivo dimostrando la capacità di CD28-Ig di far regredire un tumore in topi...Ciò perché si otteneva una maggior attivazione dei linfociti T contro il tumore che in qualche modo elude le difese immunitarie...Ci sono anche approcci possibili di terapia genica contro i tumori volti a far esprimere alle cellule tumorali segnali di costimolo linfocitari o antigeni che possono essere riconosciuti dal sistema immunitario...Ma rimane sempre il fatto che esistono tanti tipi di tumore diverso, ognuno con le sue caratteristiche individuali, e l'approccio che può andar bene per uno magari si rivela inutile per un altro... |
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fakestudent86
Nuovo Arrivato
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 16:20:40
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...capisco quello che intendi dire founder.a, però ad esempio, la forma a clava delle cellule tumorali, è dovuta a modificazioni del citoscheletro, e le proteine che compongono il citoscheletro sono proteine presenti in tutte le cellule del corpo, il che preclude un azione mirata..inoltre la forma tipicamente a clava, può essere dovuta anche al fatto che le cellule tumorali si muovono, in modo (per quanto ne sappiamo) indipendente, e per muoversi, strisciano con un movimento di tipo ameboide...anche questa ad esempio non è una caratteristia esclusiva dei tumori...movimenti di quel tipo lo fanno anche cellule sane e importanti del nostro corpo (come quelle del sistema immunitario)..
la questione è davvero complicata...per questo va studiata caso per caso...e senza fare della neofrenologia, cioè cercando dei nessi troppo semplicistici e tra aree e funzioni...si devono analizzare dati, fare esperimenti che siano riproducibili anche da altri scienziati (molte volte infatti si è pensato di trovare cose che poi nessun altro è stato in grado di riprodurre e confermare....)... |
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founder.a
Utente Junior
Prov.: Macerata
Città: macerata
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Inserito il - 16 agosto 2008 : 16:52:23
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Recepito! Tuttavia... a volte cerchiamo risposte che presumiamo siano complesse, quando invece abbiamo la soluzione sotto il naso. Facciamo così...potreste condividere con me il fatto che se e dico se, ricercando il fattore comune che lega i vari tipi di tumore, potremmo aprire una possibile porta che conduce alla soluzione unica? Daltronde anche Schuldiner scrive:"....la pillola unica la vedo molto improbabile..." Egli giustamente non dice " no... è impossibile! " poichè sa come tutti noi che in questa scienza tutto è possibile poichè d'essa ancora molto abbiamo da scoprire. E' per questa ragione che credo che i "pensieri" debbano avere e seguire mille e più piste e non restare ancorati alle strade intraprese. Ricordate quei due fratelli(scusatemi ma non ricordo i nomi ) che per primi tentarono di volare? Bene...loro fecero dei calcoli in base a delle tabelle esistenti che si ritenevano sacrosante per il volo. Purtroppo tutti i loro tentativi andavano in fumo e nulla permetteva loro di capire il perchè...finquando cominciarono a dubitare della validità delle tabelle. Riformulando e correggendo le intoccabili tabelle i fratelli riuscirono a compiere i primi voli e a dare il via all'avventura dell'uomo nei cieli. Ecco perchè mai dire mai, ecco perchè non dar mai nulla per certo, ecco perchè ogni cosa ha le sue risposte...basta volerle cercare comprendendo semplicemente che ad ogni domanda c'è una risposta. A voi
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sarà ancora tempo... |
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zeros
Nuovo Arrivato
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Inserito il - 19 agosto 2008 : 02:11:48
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secondo me un buon punto di inizio per far entrare in azione la super cellula sta in una alterazione delle sequenze promotrici e delle sequenze enancher
potremmo ammettere che una mutazione delle sequenze promotrici di geni che codificano per oncorepressori nn permettano il legame con le proteine attivatrici,perchè l affinità di legame è scesa di molti ordini di grandezza. nello stesso tempo però la supercellula presenta nel suo particolare genoma dei siti promotori molto simili a quelli degli oncorepressori umani,per cui gli attivatori(dopo un fenomeno di trasporto per endocitosi specifica) si andranno a legare a quei promotori nn mutati(una sorta di siti criptici nn utilizzati in condizioni normali per una differenza di affinità di legame),ma una volta legati gli attivatori nn porteranno alla trascrizione di nuovi oncorepressori ma magari alla produzione di enzimi proteolitici aspecifici che in qualche maniera degradino i mitocondri e attivino l apoptosi oppure la ttascrizione porta alla produzione di proteine che in seguito a modificazioni post-traduzionali acquisiscano strutture con propietà antigeniche che stimolino quindi l intervento del sistema immunitario solo in quelle cellule. m è venuta di getto,ma sembra quasi che regga una cosa del genere,sono mai stai fatti degli approcci sperimentali di questo genere? |
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founder.a
Utente Junior
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Inserito il - 19 agosto 2008 : 13:10:51
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WOWWWW!!!!! Il tuo appoggio teorico non è male Zeros! Il meccanismo potrebbe essere giustificato nel modo che hai descritto, quello che giustamente ora manca è verificarlo. Non so dirti se abbiano mai sperimentato cose di questo tipo, hai un'idea di come si possa fare? Come cercheresti tu di provare a realizzare su carta questa teoria, poichè ammesso che la super cellula non esista in natura la si potrebbe sintetizzare, usandola come fosse un farmaco. Parliamone e magari speriamo che altri ci aiutino in questa costruzione. Grazie infinite
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Schuldiner86
Utente Junior
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Inserito il - 19 agosto 2008 : 13:56:40
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I problemi che mi vengono in mente sono...I trasportatori dei fattori di trascrizione dovrebbero avere dei valori di Km tali da permettere l'endocitosi solo nel caso in cui ci sia un eccesso di fattori di trascrizione non legati, altrimenti l'enocitosi avverrebbe anche in condizioni normali...I fattori di trascrizione solitamente sono proteine che vengono o attivate nel nucleo o vi traslocano in seguito ad attivazione, la supercellula dovrebbe entrare nel nucleo per far sì che il trasportatore raggiunga il valore soglia della su Km perché è lì che i fattori non leganti sono preseni in eccesso, e i problemi di dimensioni non penso siano pochi pur assumendo che la supercellula sia priva di nucleo e che la trascrizione e la traduzione avvengano come nei procarioti...Altra cosa, se la supercellula è presente dal concepimento, durante la fase dell'educazione timica i cloni linfocitari che riconoscono le proteine prodotte da tale super-cellula sarebbero eliminati quindi non ci sarebbe la possibilità di fargli produrre una proteina non-self, a meno che non avvengano modificazioni nella sequenza di alcuni geni che rimescolandosi potrebbero dare origine a una proteina con proprietà antigeniche o che non esista qualche meccanismo per cui i cloni linfocitari non vengano eliminati...Non è per smontare nessuno, è per cercare di migliorare... |
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Schuldiner86
Utente Junior
Prov.: Viterbo
Città: Bologna
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Inserito il - 19 agosto 2008 : 14:02:47
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Cercare di costruire una tale super-cellula per lo state of art di adesso non penso sia semplice, contando che sì e no si riescono a mettere a punto dei liposomi targeted o stealth per la terapia genica, che non farebbero nemmeno al caso nostro perché l'involucro della super cellula dovrebe rimanere intatto all'entrata...Qualcosa di simile a un virus potrebbe andare, però dentro al virus dove ce li fai entrare i promotori eucariotici che sono lunghissimi e soprattutto la trascrizione e la sintesi proteica dove avverrebbero, contando che l'involucro non si debba rompere e la super-cellula debba essere capace di entrare in una nuova cellula? Per la prova sperimentale bisognerebbe cercare di isolare in qualche modo tale super cellula, ma contando che non si può riprodurre penso che in vitro sarà sempre molto difficile, non penso che esistano strumenti così efficienti da riuscire ad isolare una singola cellula...Si dovrebbero fare diluizioni su diluizioni come si fa per la produzione degli Ab monoclonali con gli ibridomi, ma poi con quali marker dici che quella è la super cellula che cerchi? Oppure dal momento che esistono linee tumorali immortalizzate, ce ne sarà qualcuna mutata per i promotori e potrebbe essere usata per un saggio...La super cellula sarebbe in grado di mandarle in apoptosi e le cellule morirebbero...Il problema è, il saggio su quale fluido biologico lo fai? Da dove la dovresti isolare? E come la isoleresti? |
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founder.a
Utente Junior
Prov.: Macerata
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172 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 14:46:26
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Complimenti! Deduzioni e domande perfettamente in linea. Ora..sviolinate a parte...ragazzi siete voi gli scienziati non io! Le domande che giustamente vi ponete devono servirvi per avanzare nelle risposte...io nel mio piccolo posso solo aiutarvi con le delle deduzioni. Forse non ve ne siete resi ancora, conto ma il risultato di questa discussione è incredibile. Moltissimi di voi hanno partecipato con spiccato senso scientifico...avete cercato di escludere alcuni fattori inserendone altri migliori, avete seguito me in un percorso teorico, immaginario, probabilista ma difficile da provare. Tuttavia siete ancora qui e vi ponete delle domande sulla possibilità dell'esistenza della Super cellula. Questo è un ottimo risultato...poichè in fondo anche voi lo ritenete possibile e state tentando di capire se in effetti potrebbe esserci. Stimatissimo Schuldiner il saggio andrebbe fatto sul sangue, poichè penso che la super cellula sopratutto nelle ore notturne circoli per l'organismo poichè in riposo. Quello che desidero precisare è che se la S.C. potrebbe essere unica e quindi rintracciarla sarebbe come cercare un ago in un pagliaio. Abbiamo però qualche possibilità! Sempre in via teorica la S.C. dovrebbe avere un luogo nell'organismo dove trova sosta, poichè la natura ci insegna che ogni essere vivente ha un suo punto di riferimento, diciamo una casa e potrebbe essere il cuore. Oppure una ghiandola del sistema linfatico, forse il timo? Altra possibilità. Non riguarda però dove si trova, bensì come la si potrebbe rilevare. Ci stò pensando... A voi
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Schuldiner86
Utente Junior
Prov.: Viterbo
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581 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 14:55:53
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Cioè, partiamo dal presupposto che la S.C. per le definizioni che sono state date sia molto più piccola di qualsiasi altra cellula presente nel sangue, bisognerebbe fare un salasso completo, uguale uccidi una persona :P , per poi risospendere tutte le cellule del sangue in qualche buffer per operare una separazione, magari con un cell-sorter separando le popolazioni per dimensioni, anche se non penso possa avere l'efficienza di separazione di una cellula...E poi, le velocità per far sedimentare le cellule del sangue sarebbero abbastanza grandi per permettere anche alla S.C. che dovrebbe essere più piccola di un eritrocita di sedimentare? Una cellula così piccola poi si potrebbe perdere con la risospensione...E adesso mi viene in mente, tutte le persone che donano il sangue potrebbero averla persa, oppure si potrebbe perdere anche per una semplice analisi del sangue, per una ferita qualunque, anche un minimo graffio con fuoriuscita di sangue...magari ti sanguina una gengiva infiammata la notte e addio dato che non può riprodursi...Poi adesso mi viene in mente, una popolazione di cellule tumorali è per definizione una popolazione in rapida moltiplicazione...La supercellula dovrebbe riparare tute le cellule tumorali a una velocità che superi la velocità di proliferazione cellulare tumorale... |
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founder.a
Utente Junior
Prov.: Macerata
Città: macerata
172 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 15:36:23
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Ben detto! Nei primi post avevo evidenziato questa possibilità...perdere la super cellula è possibile e quindi disastroso. E' proprio da qui che sono partito, domandandomi il perchè non tutti noi, reagiamo allo stesso modo in caso di mutazioni cellulari cancerose. Non è possibile che in migliaia d'anni di evoluzione il nostro Dna non sia corso ai ripari per proteggersi dalla morte prematura. Il Dna ha per natura il compito di crearsi in un individuo...quindi perchè non riesce a difedersi in modo appropriato? E' evidente che le cose sono due....o non ne ha bisogno, poichè c'è già chi lo fa, o...qulcosa gli impedisce di farlo. La S.C. potrebbe essere colei che già lo fa...però il rischio che essa possa essere accidentalmente persa è abbastanza alto....quindi questa sua assenza spiegherebbe in via teorica, il perchè non tutti noi abbiamo le stesse difese. Io stesso potrei esserne privo, poichè donatore AVIS regolare. Tuttavia credo che la S.C. abbia contatti con l'esterno attraverso dei recettori che comunicano con i sensi dell'organismo e con il cervello dello stesso. In poche parole sà quello che faccio e quello che provo e quindi al momento della donazione esce dal sangue. Quanta fantasia mia ha donato il mio Dna!!!! Per quanto riguarda la sua velocità penso che la S.C. intervenga sul nascere della proliferazione cancerosa quindi il suo lavoro sarebbe abbastanza rapido. A te
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sarà ancora tempo... |
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la_fra
Utente
750 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 15:45:34
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guarda che i meccanismi di riparazione del DNA sono diversi e ben conosciuti, non serve tirare in ballo la supercellula, nel momento in cui si ha una mutazione che impedisce la produzione di una delle proteine coinvolte in questi processi può essere che l'intero meccanismo non funzioni più. non vedo cosa ci sia di strano. e il DNA non è che non sia mai corso ai ripari, questi sistemi cercano di far procedere la replicazione nel modo più corretto possibile, se questo non è più possibile (es. per mutazioni come appena detto) la cellula decide di "suicidarsi" mediante l'apoptosi, piuttosto che rischiare di accumulare danni al DNA che trasmetterebbe alle cellule figlie |
Doctors are men who prescribe medicines of which they know little, to cure diseases of which they know less, in human beings of whom they know nothing (Voltaire) |
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Schuldiner86
Utente Junior
Prov.: Viterbo
Città: Bologna
581 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 15:51:17
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la_fra, era già stato detto all'inizio, la'vevo detto anche io che esistono tani sistemi moolecolari per la riparazione e l'apoptosi, ma founder con la super cellula cerca un qualcosa che sia in grado di "riparare" in un qualche modo anche le anomalie geniche che portano allo sviluppo di un tumore...Però founder, a dire che il DNA non è corso ai ripari e ci sia solo la super-cellula a vigilarlo è come bestemmiare...Tutte le teorie del selfish DNA allora non avrebbero motivo di esistere...E se comunque non esistessero sistemi molecolari all'interno di ogni cellula capaci di riparare i danni al DNA penso proprio che un qualsiasi organismo vivente non potrebbe durare più di tanto, anche solo all'esposizione alla luce solare... |
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la_fra
Utente
750 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 15:54:17
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vabbè mi sarò persa nella discussione ma mi sembra che non abbia nè capo nè coda, una cellula che si muove ha contatti con l'esterno è in grado di riparare il DNA ecc ecc pur essendo di dimensioni subcellulari, tanto da poter entrare nel nucleo non credo possa esistere |
Doctors are men who prescribe medicines of which they know little, to cure diseases of which they know less, in human beings of whom they know nothing (Voltaire) |
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Schuldiner86
Utente Junior
Prov.: Viterbo
Città: Bologna
581 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 15:58:51
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Ma infatti fino a adesso non c'è stato nessuna idea plausibile, è solo una discussione...Anche secondo me non può avere né capo né coda, non riesco a trovarne una utilità biologica valida e nemmeno una possibilità di esistenza che la giustifichi...Anche per il semplice fatto che una cellula che dovrebbe ricoprire un ruolo così importante sia presente in singola copia in un organismo in cui sono presenti miliardi di cellule da riparare e non si possa duplicare...E poi chi lo dice che non possa accumulare mutazioni anche la super-cellula e creare ancora più danno? |
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la_fra
Utente
750 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 16:04:18
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più che altro quello che siamo riusciti a tirar fuori è poco plausibile anche per il nostro scrittore di fantascienzasi attendono idee |
Doctors are men who prescribe medicines of which they know little, to cure diseases of which they know less, in human beings of whom they know nothing (Voltaire) |
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founder.a
Utente Junior
Prov.: Macerata
Città: macerata
172 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2008 : 18:07:20
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In realtà si fa fatica a tenere in piedi una discussione così complessa, poichè idee e controidee aprono molteplici temi. Le domande crescono creando un fiume in piena, a volte sbatte su qualche roccia ma non si ferma perchè trova una via di fuga magari raggirandola...le domande cercano una risposta in un cammino spesso tormentato...a volte trovano la calma di un letto per poi immediatamente dopo trovarsi a fronteggiare una cascata alta decine di metri...per infine trovare il mare...ma forse non è il mare è un lago e via che si riparte fino alla fine....questo è il percorso metaforico delle domande. Il fine è la risposta e la risposta è un ciclo perenne...un ciclo chimico fisico perfetto. La natura nelle sue mega espressioni mostra e a mostrato le strade alla scienza ed alla scoperta...mostrando in tutte le sue forme le sue caratteristiche. Nell'antichità si faceva scienza partendo dalle osservazioni, si osservava e ci si domandava il perchè dei fenomini osservati e a volte ci si scontrava con la letteratura del periodo poichè seguendo essa non vi era risposta o possibilità. A volte nell'assurdo ci sono verità nascoste...a noi non resta che liberare la mente per tentare di comprendere l'assurdo rivelando il suo reale contenuto. Ci sono scoperte che sono insindacabili...altre che invece non dovrebbero fregiarsi di tale titolo...il nostro comportamente e le nostre qualità sono l'espressione vivente del nostro Dna...siamo il suo organismo voluto e generato...nulla di quanto sappiamo è sufficente per comprenderne la sua grandezza e il suo fine ultimo. Tutto questo per dire che la mia discussione vuole solo e ripeto solo, porre domande sulle qualità difensive organiche diverse da ognuno di noi e cercare di capire il perchè moltissimi di noi sono immuni dal cancro.
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sarà ancora tempo... |
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zerhos
Utente Junior
Prov.: Pisa
Città: Pisa
421 Messaggi |
Inserito il - 20 agosto 2008 : 02:41:27
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ammettiamo che la supercellula sia un virus modificato non possa dare ciclo lisogenico nn disponga di un fattore attivatore per il ciclo litico
infettiamo un essere malato di cancro questo virus,il quale entrerà nelle cellule. ammettiamo che questo virus possa ora SOLO trascrivere per le proteine del capside.una volta fatto cio su di esso sara quindi presente un particolare complesso proteico con 2 particolari siti di legame,uno per una data famiglia di oncogeni e l altro per una data famiglia di oncorepressori. si può supporre quindi che se in quella particolare linea cellulare è in corso un processo di cancerogenesi,quella data famiglia di oncorepressori è di fatto assente.legandosi così al complesso solo gli oncogeni,il complesso rilascerà la sua porzione c-terminale sul versante interno che fungerà da attivatore del ciclo litico mentre le cellule sane presentando sia oncorepressori che oncogeni nn determineranno questo rilascio e verranno risparmiate.
in questo modo basta solo "calibrare" il virus su quali particolari tessuti deve penetrare (quelli che noi riteniamo in cui siano presenti processi tumorali). per cui sarebbe da andare a studiare nel dettaglio in sistema delta-notch che funziona allo stesso modo del complesso da me ipotizzato. |
"l'unica differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo!" Salvador.Dalì
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