Su Bioinformaticszen con Febbraio è arrivato il numero 18 di Bio::Blogs!
Questo numero, dichiaratamente, punta l’attenzione sull’evoluzione naturale dell’Open Source Science, almeno dal mio punto di vista, ovvero l’Open Notebook Science: la condivisione del lavoro dei ricercatori mentre viene svolto. E’ sempre più in uso condividere su blog e wiki veri e propri “quaderni di laboratorio”, a cui tutti possono dare il proprio contributo.
This issue has a particular focus on Open Notebook Science – researchers sharing their work as they produce it.
Per quanti sono curiosi di sapere cosa è stato HOT nella blogsfera del mese scorso.
Io ancora non ho ben capito se l’idea del quaderno di laboratorio aperto sia una buona idea o meno.
Non ho capito se:
1. Lo posso fare, se posso tenerlo o meno, se chi decide di tenerlo è il ricercatore, il capo, o l’istituto
2. Qual’è la possibilità di vedere il proprio lavoro preso e pubblicato da altri..
3. Qual’è l’effettivo ritorno di questa iniziativa.
In effetti mi chiedevo anche io come la potrebbe prendere un’azienda se sapesse che i suoi lavori vengono descritti in un blog da un ricercatore..
Ad ogni modo è certamente affascinante come l’apertura e la condivisione delle proprie passioni si possa espandere fino al campo lavorativo, coprendo oramai quasi tutti i campi della vita (e forse guardando qualche blog, direi compresa anche quella intima e personale).
beh, ci sono degli ottimi esempi in settori anche commerciali in cui dati sensibili vengono messi a disposizione in wiki. Tutti possono analizzarli e dare suggerimenti. Pare che questa politica paghi, visto che queste aziende applicando le idee uscite dalla collaborazione spontanea hanno incrementato il loro business.
In campo scientifico un notebook on line potrebbe fornire idee nuove per nuove direzioni di ricerca. Certo c’e’ il rischio di “furti”, tutto dipende -penso- dal livello di particolari che si mettono a disposizione
Io lo trovo un modo molto interessante di interagire con la comunità scientifica…
..grazie, fuliggians!
Io lo trovo un modo molto interessante di interagire con la comunità scientifica…
..grazie, fuliggians!
sicuramente il contesto di ricerca universitario e para-universitario italiano è un esempio di “comparti stagni” che si degnano a comunicare e collaborare solo in caso di spartizione di torte / finanziamenti / progetti che dir si voglia.
ad esempio quanti di voi hanno sperimentato l’utilizzo di un wiki interno (!!!!) per la collaborazione di una quarantina di persone ?
in che misura questo strumento è stato usato o anche solo degnato di uno sguardo all’interno di una finestra del proprio browser ?
da un punto di vista teorico è folle rinchiudere la conoscenza, ma pare che in Italia non si possa fare diversamente (E sopravvivere …)